Taylor
Ero rimasta interdetta dal comportamento di Terence. Ultimamente era strano, diverso.
Non so dove fosse andato dopo la partita, non l'avevo più visto e lui non mi aveva risposto ai messaggi e alle chiamate, così, dopo essermi complimentata con Katie per la sua esibizione, ero tornata a casa.
Insomma, domenica pomeriggio sprecato.
Non che non mi fossi divertita alla partita di Hockey, anzi, avevo scoperto che quello sport mi piaceva molto (anche se dovevo ancora capirne appieno le regole) ma comunque io ero andata lì perché me l'aveva chiesto Terence, e poi mi aveva rivolto a malapena la parola.
Mentre mi preparavo con la divisa per andare a lavoro, udii il telefono squillare.
Era Terence, finalmente.
"Pronto." Risposi con stizza. Mi aveva fatta preoccupare, erano ore che non mi calcolava.
"Ehi, Tay..." Esordì, con la voce del Terence che riconoscevo io. Quello pacato ed educato."Si può sapere perché non mi hai più risposto?" Gli domandai, alterata.
"Scusa, hai ragione, ho sbagliato." La sua voce dispiaciuta mi intenerì.
"Cos'è successo?"
"Jordan Parker mi ha soffiato il posto da capitano." Rispose, con amarezza."Sì, l'avevo sentito. Mi dispiace Terence, se potessi fare qualcosa lo farei, ma..."
"Non ti preoccupare, ora voglio solo vederti."
Mi fece piacere sentirglielo dire, ma mi preoccupò il suo cambiamento repentino di atteggiamento rispetto a oggi pomeriggio."Anche io, ma oggi non sembravi di quest'idea."
"Lo so, mi dispiace per essermi comportato così. È che... ci sono rimasto davvero di merda."
"Lo so, e ti capisco, ma la prossima volta potresti parlarmene, invece di andartene in quel modo. Io ero venuta per te."
"Lo so, cazzo, mi dispiace, sono un vero coglione. Ce l'hai con me?"Sbuffai. "No, non ce l'ho con te. Ma non farlo più."
"Okay, hai ragione. Puoi perdonarmi?"
"L'ho già fatto." Risposi.
"Sei la migliore. Senti, stasera ti va di venire con me e la mia squadra a festeggiare?"
"Ma...sei sicuro di stare bene? Pensavo fossi arrabbiato."
"Sono solo deluso, ma non fa niente, voglio comunque godermi la vittoria." Spiegò."Oh, okay. Comunque io lavoro, lo sai."
"Lo so, ma stavamo pensando di venire al Crazy club, ti andrebbe? Così veniamo per le undici e tu dovresti aver finito il turno."La proposta non mi dispiaceva, anzi, avevo bisogno di svagarmi un po'.
"Va bene, ci sto."
"Perfetto, così stiamo un po' insieme." Sussurrò, con voce dolce ma allo stesso tempo seducente.
"Non vedo l'ora."Riattaccai e preparai il cambio per dopo la fine del mio turno.
L'idea che probabilmente avrei rivisto anche Jordan, quella sera, mi agitò. Perché era questo l'effetto che aveva Jordan Parker su di me: sensazioni contrastanti che mi rendevano tesa come una corda di violino.
Non avrei mai capito quel ragazzo. C'erano troppi punti di domanda.
Uscii di casa e montai in sella alla bici, per poi arrivare in perfetto orario al locale.
Di gente ce n'era poca e la musica era ancora leggera, per fortuna.
Iniziai con i miei soliti compiti a cui ormai ero abituata e lavorai ininterrottamente fino alla dieci e mezza.
Poi, quando fece capolino la squadra di Hockey al locale, io dovevo ancora finire di pulire alcuni tavoli e preparare il loro, dato che una cameriera non era stata bene e non era potuta venire.
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You again- un cuore in due
ChickLit"Ma guarda chi si rivede... Ciao Milady, ti sono mancato?" Taylor è un'adolescente all'ultimo anno di liceo con un passato poco piacevole alle spalle: suo padre è scomparso da due anni e ormai tutti lo credono morto. Da allora la ragazza non vede p...