Capitolo 12

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Taylor

Erano passati alcuni giorni dalla serata con Terence a casa mia.

Quando mamma era venuta a saperlo, perché non riuscivo a tenerle nascosto niente, si era leggermente arrabbiata.

Avrebbe preferito che l'avessi avvertita, non sapeva quasi niente di quel ragazzo e non si fidava, soprattutto dopo quello che avevo passato con Jordan.

Lei lo adorava, e aveva sofferto quanto me quando se n'era andato.

Io e Terence eravamo usciti ancora una volta, mi aveva portata a mangiare fuori in un locale, aveva pagato lui e poi eravamo andati a guardare il mare sulla passeggiata.

Avevamo parlato molto, ci eravamo ascoltati a vicenda e conosciuti meglio, ed era stata una serata utile per farmi avere le idee chiare: Terence mi piaceva, e anche se per avere la mia fiducia ci sarebbe voluto molto e avevo ancora un po' paura delle relazioni, iniziarne una con lui mi avrebbe fatto piacere.

Sembrava un ragazzo serio, su cui poter contare, che non tradiva e a posto col cervello, insomma, con le idee chiare.

Era educato, sportivo, bello, studiava e mi faceva ridere, perfetto no?

In quanto a Jordan, invece, per fortuna non ci eravamo più parlati, ci lanciavamo solo qualche occhiata fugace nei corridoi, ma nulla di più.

Quel pomeriggio, Terence mi aveva invitata a fare un giro in bicicletta con lui. Anche a lui piaceva pedalare e ammirare la natura, infatti aveva detto che mi avrebbe portata in un posto a sorpresa.

Morivo dalla curiosità, sì, devo ammetterlo, ma cercai di non darlo troppo a vedere.

Pedalammo insieme lungo una salita in mezzo alla natura, finché non raggiungemmo la cima di una collina.

E lì rimasi a bocca aperta.

Davanti ai miei occhi c'era un gazebo bianco ricoperto in alcuni punti da dell'edera rampicante, sul pavimento era distesa una coperta da pick nick con alcuni cuscini, e un cestino contenente del cibo.

Okay, questa sì che era una sorpresa.

Le mie labbra si curvarono all'insù in un sorriso sincero ed entusiasta, quel gesto mi aveva scaldato il cuore.

Davvero Terence aveva fatto tutto quello per me?

Era tanto tempo che qualcuno non mi dava quel tipo di attenzioni, e anche se in fondo sapevo che non dovevo sciogliermi davanti a gesti del genere perché ci ero già passata una volta e non volevo soffrire ancora, non riuscii a contenere la felicità.

"Wow... Terence! Santo cielo, non so che dire... è... è stupendo! Non me l'aspettavo!" Esclamai, gioiosa.

Terence ridacchiò, poi mi appoggiò un braccio attorno al collo e mi avvicinò leggermente a sé, con delicatezza.

"Davvero ti piace? È una cosa semplice..."
"È bellissimo, davvero. Mi hai letta nel pensiero, amo stare all'aria aperta." Dichiarai, senza riuscire a smettere di guardarlo.

I suoi occhi scuri erano schiariti dalla luce del sole, illuminati da diverse sfumature.

"Allora vieni, sediamoci."
Ci accomodammo sui cuscini, lui aprì il cesto dove dentro c'erano focacce, merendine, succhi e le fragole.

Io amavo le fragole, come faceva a saperlo?

Ammetto che il resto del cibo, come sempre, mi nauseò, ma cercai di non darlo a vedere. Non volevo essere noiosa o fare la problematica.

Volevo solo essere alla sua altezza, piacergli sul serio.

Così, mentre parlavamo del più e del meno, mi sforzai di mangiare il più possibile, anche se sentivo come un macigno nel mio stomaco che non faceva andare giù i bocconi.

You again- un cuore in due Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora