Capitolo 32

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Taylor

La vigilia del Ringraziamento.

Mamma iniziava già ad addobbare la casa, ovviamente. Amava il Natale, ma le dispiaceva che non ci fosse mai il clima adatto.

In effetti, dalla Florida non è che ci si potesse aspettare molto. Non si era mai vista qualcosa di lontanamente simile alla neve.

Gli unici amanti del freddo erano i giocatori di Hockey, sport neanche troppo praticato nel nostro stato.

Comunque, quel giorno avevo la testa da un'altra parte.

Quello che avevo sentito quella notte mi aveva sconvolta. Sospettavo già da un po' che ci fosse qualcosa che non andava nella vita di Jordan, e ne avevo avuto la conferma.

C'erano ancora troppi punti di domanda, ma almeno avevo qualcosa su cui appoggiarmi. Era chiaro che Jordan non voleva dirmi nulla, diceva di non volermi mettere in pericolo, senza darmi ulteriori spiegazioni.

Peró ormai non potevo fingere di non aver sentito niente, non sarebbe stato moralmente giusto. Quegli uomini avevano una pistola.
Non dovevo farmi gli affari miei.

Avrei fatto per conto mio, se lui non voleva darmi risposte.

"Tesoro, ti vedo silenziosa, sicura di stare bene?" Mamma mi riscosse dai miei pensieri, mentre l'aiutavo ad appendere le ghirlande sulle scale.

"Uhm... sì sì, sono solo un po' stanca."
"Com'è andato il pigiama party dalla tua amica? Vi siete divertite?"

Sì mamma, ieri sera ero proprio a un pigiama party...

"Certo, solo che siamo state sveglie fino a tardi e ora sono stanca."

Quel lungo viaggio mi aveva alquanto scombussolata. Trascorrere tre ore allungata sul retro di un pick up scomodo e sporco non era stato il massimo, ma almeno era servito a qualcosa.

Non so cosa mi fosse saltato in mente, a una come me che amava la tranquillità quello che avevo fatto sembrava quasi un sogno, ma non me ne pentivo.

La prima cosa che avevo fatto appena tornata a casa era stata una bella e lunga doccia sulle note di Taylor Swift e ovviamente Iris, la mia canzone preferita.

E poi, dovevo sistemare alcune faccende, come dire a mia mamma che Terence sarebbe venuto a mangiare con noi il giorno dopo e parlare appunto con lui.

Sembrava essersi arrabbiato perché avevo interrotto qualsiasi cosa avesse intenzione di fare. È una colpa non sentirsi pronti?

Beh, perché io non mi sentivo in colpa per niente. Il fatto che lo facessi stare da me il giorno del ringraziamento era un gran passo avanti, poteva dimostrare almeno un po' di riconoscenza.

"Mamma, ci sarebbe una cosa che ti devo dire..." Esordii.
Lei si voltò a scrutarmi con curiosità.
"Vedi... Terence mi ha raccontato che suo fratello verrà a fare visita alla sua famiglia per il Ringraziamento, e loro due non hanno proprio un bel rapporto... insomma, l'ho invitato a mangiare con noi. So che forse ho sbagliato, che è il nostro giorno, ma in quel momento mi sembrava la cosa giusta da fare e..."

"Tesoro." Mia mamma mi interruppe, con tono gentile. "Non è un problema. So bene che è il nostro giorno, ma un po' di compagnia non ci farà male. Se questo ragazzo fa stare bene te, allora fa stare bene anche me."

Le sue parole mi furono di conforto, anche se non ero molto sicura che ultimamente la presenza di Terence mi facesse stare bene. Capivo che non stava passando uno dei suoi migliori periodi, però era così suscettibile...

You again- un cuore in due Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora