Capitolo 25.1

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Taylor

Quella mattina mi svegliai più frastornata del solito. Ero andata a dormire tardi per studiare, ma solitamente ero abituata ad addormentarmi circa alle tre se non più tardi, quindi non capivo il motivo della mia stanchezza.

Mi alzai svogliata e mi preparai come al solito, poi accesi il telefono e guardai le notifiche.

Che strano, Terence non mi aveva ancora risposto dalla sera prima.

Insomma, avevamo avuto una piccola discussione, ma poi tutto si era risolto, anche se io ero rimasta un po' turbata dalla sua reazione eccessiva.

Una volta tornata a casa, gli avevo scritto per dargli la buonanotte, anche se io sarei rimasta a studiare, ma lui doveva ancora visualizzare, e anche lui si addormentava spesso tardi.

Decisi di non farmi domande e di uscire di casa. Tanto l'avrei visto sicuramente a scuola e gli avrei parlato lì.

"Ma buongiorno!" Mi salutò Mike, stampandomi un bacio sulla guancia.
"Buongiorno..." Bofonchiai, stropicciandomi un occhio.

"Oggi ti vedo più stanca del solito, tutto bene?"
"Tutto alla grande." Risposi sarcastica.
"Test di letteratura?"
"Magari! Test di fisica."
"Uh, il tuo punto debole." Scherzò.
"Grazie, lo so. Ma ho studiato, andrà bene."
"Non ne dubito, sei brava in tutto." Rispose lui, agganciandomi un braccio attorno al collo.

"Io invece devo dirti una cosa..." Esordì poi, stuzzicando la mia curiosità.
"Spara."
"Sto per uscire con una ragazza..."
"Davvero?! Ma è fantastico!" Esclamai.

Ero molto elettrizzata, soprattutto perché Mike era un ragazzo timido e solitario, l'unica persona con cui si apriva ed era davvero se stesso ero io, e non usciva con una ragazza da molto tempo.

Non che ne avesse bisogno, lui stava bene anche da solo, ma se era contento lui allora lo ero anche io.

"Chi è? Come vi siete conosciuti? Voglio sapere tutti i dettagli."
"Be', si chiama Daisy, ha un anno in meno di noi ed è molto carina. Non sta molto in compagnia, come me, però ci siamo parlati perché entrambi frequentiamo il club di musica dopo la scuola e abbiamo avuto modo di parlarci. Non ero sicuro che lei fosse interessata, ma io la guardavo già da qualche settimana e così ho deciso di farmi avanti e chiederle di uscire." Spiegò lui.

"Bravo! Carpe diem!"
"Giusto. E comunque ha detto di sì, così usciremo domani pomeriggio."
"Agitato?"
"Un po'." Mormorò lui, scompigliandosi il ciuffo nervosamente. "Non esco con una ragazza dalle medie."
"Beh, non fa niente, perché ci sono qui io, e puoi chiedermi qualunque consiglio. Sono una ragazza anche io, quindi posso dirti cosa fa o non fa piacere alle ragazze"
"Grazie..."

"Mike, a parte gli scherzi, sono davvero contenta."
"Non è ancora sicuro niente, insomma, magari poi non va bene o non gli piaccio e..."
Lo zittii con un gesto della mano. "No, non dirlo, non voglio sentirti dire queste sciocchezze. E se non le piaci, vuol dire che non ti merita."

Poi lo abbracciai stretto e gli stampai un bacio sulla guancia. Anche io a volte sapevo essere dolce. A volte.

Era l'intervallo. Mancava poco al test di fisica, ed ero appoggiata al mio armadietto a ripassare gli appunti con frenesia.

Non avevo ancora visto Terence, e non avevo tempo di andarlo a cercare, l'avrei fatto dopo il test.

"Taylor." Quella voce, in grado di farmi sempre accartocciare lo stomaco.

Non alzai lo sguardo su Jordan, ma sentii la sua presenza a pochi passi da me.
"Possiamo parlare?" Mi chiese, la voce roca. Percepii un brivido farsi strada su tutta la mia spina dorsale.

You again- un cuore in due Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora