Capitolo 8

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Taylor

"Taylor!" Quella mattina, mentre riponevo i miei libri nell'armadietto, vidi Terence venirmi incontro.

"Oh, ciao." Lo salutai con un sorriso.
"Come stai? Ho saputo che ieri sei stata in presidenza, stai bene?"

Era carino a preoccuparsi per me, ecco perché arrossii.

Eh già, il giorno prima ero finita dal preside, ma quella era stata la parte migliore della mattinata.

Quello che non potevo dimenticare era
l'imbarazzo provato nel
girare nei corridoi con la maglietta di Hockey di Jordan.

"Sì, alla fine è stato solo un equivoco, non è successo niente. Ammetto che un po' d'ansia mi era venuta..." Alla faccia di un po'. "...però poi è andato tutto bene."

"Oh, mi fa piacere saperlo, so che è molto importante la scuola per te, insomma, si vede dai voti che prendi, per questo mi ero preoccupato."

Sorrisi davanti alla sua innocenza, mi portai una ciocca di capelli dietro all'orecchio e mi presi del tempo per osservarlo.

Era un bel ragazzo, con lineamenti delicati e capelli di un biondo acceso, per non parlare del suo sorriso gentile.

Non ero sicura mi piacesse, ma non mi sarebbe dispiaciuto provare di nuovo qualcosa per qualcuno.

"Ecco, in realtà volevo dirti anche un'altra cosa..." Proruppe, passandosi nervosamente una mano nel ciuffo liscio e ordinato.

Notai che Jordan stava appoggiato al distributore con dei suoi amici, e i suoi occhi erano fissi su di noi.

Concentrati, Taylor.

"Dimmi pure."
"Volevo chiederti... sabato mattina sei libera?"

Non mi aspettavo quella domanda, così l'osservai con curiosità.

"Ecco, io e i miei amici andiamo in spiaggia, mi farebbe molto piacere se venissi con noi, sarebbe una buona occasione per passare del tempo insieme. Tranquilla, sono simpatici, non ci daranno fastidio."

Oh, wow...

Terence Wilde mi stava forse chiedendo di uscire?

In realtà, l'idea che ci fossero anche altre persone un po' mi agitava, non ero più abituata a stare in mezzo a tanta gente. Chiamatela ansia sociale, ma quando passi dall'avere tante amiche con cui uscire praticamente tutti i giorni a ritrovarti da sola un po' ti viene, e credo sia normale.

Ad ogni modo, forse era arrivato il momento di fregarmene di tutto e tutti e cogliere l'occasione per passare un pomeriggio in compagnia di un ragazzo dai modi gentili ed educati.

"Mi farebbe molto piacere." Confessai. Il petto di Terence si gonfiò e sul suo viso comparve un sorriso a trentadue denti.

"Davvero?"
"Sì. Per che ora?"
"Va bene per le dieci? Anzi, aspetta, ti lascio il mio numero. Posso?"

Annuii e gli passai il telefono. Lui digitò velocemente qualcosa, poi me lo ridiede.

"Quello è il mio numero, scrivimi, o chiamami, come preferisci, così io salvo il tuo e poi ti faccio sapere bene l'orario."
"D'accordo, grazie."

La semplicità di quel ragazzo mi piaceva, stavo bene in sua compagnia, mi sentivo tranquilla.

"Ora vado, è suonata e non voglio fare tardi a lezione. Ci sentiamo, okay?"
"Okay, ciao!"

Quando Terence se ne andò, chiusi l'armadietto e notai che Jordan era rimasto da solo a sorseggiare una bevanda energetica.

Mi stava ancora guardando, quelle iridi cristalline erano come due calamite nella quale era impossibile non perdersi.

You again- un cuore in due Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora