Capitolo 44

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Charlotte

Poter essere finalmente in vacanza rallegrava decisamente il mio umore.

La scuola era diventata così pesante, essendo anche l'ultimo anno, che necessitavo di una pausa.

Il Natale l'avevo trascorso con Patrick, come l'anno prima, ed era stato magico.

Passare con lui un giorno così speciale mi ricordava quando ancora c'era mio papà, e potevo festeggiarlo con lui. Da quando era mancato, Patrick aveva svolto il suo ruolo al meglio.

Ero sicura che da lassù, anche papà fosse felice di vedere al mio fianco una persona che ci tenesse così tanto a me.

Il mio sogno era sempre stato quello di frequentare l'università di Yale, me ne ero innamorata da quando avevo guardato Girlmore Girls, ed era diventata la mia serie preferita.

La mia famiglia era molto ricca e poteva permettersi di pagarmi gli studi, ed ero piuttosto brava a scuola, quindi avevo buone speranze di entrarci.

Il problema era Patrick... lui non aveva intenzione di andare all'università, preferiva lavorare e continuare con il suo percorso di Basket, per diventare allenatore.

Ci avrebbero diviso più di 18 ore di distanza, ciò significava mettere a dura prova la nostra relazione, e questa cosa mi faceva una gran paura.

Come avremmo fatto a conciliare i miei orari all'università coi suoi col lavoro e la squadra?

E soprattutto, si sarebbe stancato prima o poi di venirmi a trovare, e di vedermi solo nelle vacanze o di rado in qualche weekend?

E se prima o poi si fosse stufato, preferendo avere una ragazza più vicina, piuttosto che una che viveva a chilometri e chilometri di distanza?

Quando ne avevo parlato con mia mamma, lei mi aveva detto che se era vero amore non si sarebbe mai potuto stancare di me, e che la distanza non avrebbe avuto davvero importanza, ma anzi, avrebbe rafforzato il nostro rapporto.

Effettivamente, molte coppie portavano avanti una relazione a distanza, con anche più chilometri di lontananza, e io non avevo mai dubitato dell'amore che univa me e Patrick, ma la paura che fino a quel momento tutto fosse andato bene solo perché la situazione era facile e ci aiutava si insinuò dentro di me.

La verità era che non riuscivo a vedermi senza Patrick al mio fianco. La paura di dover avere un futuro in cui lui non fosse incluso mi attanagliava e spesso mi teneva sveglia la notte.

Sapevo che non avrei mai dovuto rinunciare ai miei sogni per una relazione, eppure era così sbagliato se a volte mi passava per la testa l'idea di restare lì a Orlando, o di trovare un percorso di studi più facile e più vicino?

Lo so che ero troppo giovane e avevo tutta la vita davanti, ma Patrick era il mio posto sicuro, era diventato una certezza per me, e forse col tempo avevo iniziato a dipendere da lui.

Lo amavo e avevo troppa paura di perderlo.

Decisi di farmi una doccia e mettere fine, almeno per quel giorno, a quei pensieri nocivi per la mia salute mentale.

Erano le otto di sera, e non avevo idea di cosa fare.
Sapevo che Megan era partita per un breve viaggio con suo cugino, e anche Taylor, anche se quest'ultima non avevo capito bene dove fosse andata e con chi.

Ma in realtà, a scuola in molti erano andati in vacanza, viaggiando in luoghi lontani da Orlando.
Mia mamma aveva proposto di andare qualche giorno a Miami, ma avevo preferito declinare l'offerta per trascorrere più tempo col mio ragazzo, ora che eravamo finalmente in vacanza e più tranquilli.

You again- un cuore in due Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora