Capitolo 40

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Megan

C'era scritto il mio nome, sul bigliettino. Ero rimasta sorpresa, dato che non era mai successo.

In effetti, non avevo mai avuto un ragazzo, uno vero, su cui poter fare affidamento. Qualche flirt alle feste non costatava affatto come relazione.

Nella mia vita avevo conosciuto diversi ragazzi interessati a me, ma quando arrivava il momento di uscire insieme, l'ansia mi attanagliava, e davo loro buca, per poi pentirmene.

La realtà era che, nonostante al di fuori sembrassi una ragazza che sapeva il fatto suo, audace e sempre pronta a nuove avventure, non avevo assolutamente esperienze in fatto di ragazzi, e preferivo avere tanti amici.

Ecco perché, per quanto avessi spronato Taylor a non avere paura e a seguire lo spago, anche io ero in totale stato d'ansia e agitazione.

Presi un bel respiro e seguii lo spago, senza perderlo d'occhio e stando attenta a non incrociarne altri.

Il filo era quasi finito, e mi stava conducendo all'esterno, in giardino.

Quando finalmente arrivai al termine dello spago, rimasi a bocca aperta: sotto a un albero nel giardino, era distesa una coperta bianca, con dei cuscini disposti in ordine, e un mazzo di fiori al centro. Sopra, appese ai rami della pianta, pendevano delle lucine gialle che illuminavano il piccolo ambiente circostante.

Ero piacevolmente colpita, chiunque fosse stato doveva averci impiegato molto, per riuscire a raggiungere una tale precisione dei dettagli.

Sobbalzai sul posto quando da dietro l'albero spuntò l'ultima persona che mi aspettavo di vedere: il mio migliore amico Tom, con una rosa bianca in mano.

"Ma... ma... Tom!" Esclamai sconvolta, correndogli in contro e agganciandogli le braccia al collo.

Lui mi sollevò e mi fece allacciare le gambe attorno al suo busto. Lo abbracciai stretta, incassando la faccia nell'incavo del suo collo e respirando il suo profumo che sapeva di casa.

Lui mi strinse forte a sé. "Non te lo aspettavi, eh?"
Mi rimise a terra e lo guardai sbalordita. "No, certo che no! Pensavo arrivassi la Vigilia di Natale!"

Lui ridacchiò. "Beh, ho voluto farti una sorpresa."
"Quando hai preparato... tutto questo?" Mi guardai attorno incantata.
"Beh, l'altro giorno ho chiamato le tue amiche Charlotte e Katie dicendo loro che volevo farti una sorpresa, e mi hanno ricordato di questa tradizione della scuola. Sai che non me la ricordavo nemmeno più? Comunque, ho pensato fosse l'occasione perfetta, così ho chiesto loro di preparare lo spago questo pomeriggio, e stasera, mentre tutti ballavano, sono venuto qui a sistemare."

Lo guardai senza parole. "Non so... non so cosa dire, sono così felice!"
"Ecco a te, una rosa bianca per la mia scimmietta." Mi porse la rosa che teneva in mano, e sorrisi entusiasta. "Grazie."

"Quanto starai qui?" Gli domandai.
"Tutta la durata delle vacanze: due settimane."
Lo abbracciai ancora. "Allora ci sono così tante cose che potremo fare!"

In quel momento, ripensai alla conversazione che avevo registrato tra mio cugino e i suoi amici. Sarebbe partito per il Bronx, e non sapevo quando, ma solo che avrei impedito il loro viaggio.

Era forse la prima cosa che avrei dovuto nascondere a Tom da quando lo conoscevo, anche se avrei tanto voluto parlargliene e chiedergli consiglio.

Era risaputo: Tom era più intelligente di me, e sapeva sempre cosa fare.

"Ci sediamo?" Mi chiese.
Annuii e mi accomodai su un cuscino, e lui si posizionò accanto a me, con un braccio appoggiato al ginocchio.

"Voglio sapere tutto quanto." Esordì, mettendosi in ascolto. I suoi occhi erano incollati sulla mia figura, e brillavano di una luce immensa.

You again- un cuore in due Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora