Capitolo 15

233 11 0
                                    

Jordan

Il test di filosofia.

Ecco il mio incubo.
Ed ecco come iniziava un'altra giornata di merda.

Le materie umanistiche non le sopportavo, poi se si trattava di filosofia preferivo spararmi un colpo.

Probabilmente i filosofi erano dei drogati che si facevano all'incirca venti canne al giorno per elaborare quei pensieri insensati. E a chi toccava studiarle? A noi poveri esauriti.

"Io so di non sapere, eh." Derek si sedette di fianco a me e posò i libri sul banco. "Hai studiato?" Mi domandò poi.

"Certo, perché ormai se non mi metto a studiare sti drogati col cervello fuso che non ne hanno mai visto una in vita loro non mi fanno neanche continuare a fare sport. Ma dico io, che cazzo c'entra hockey con sta merda?!"

Okay, probabilmente ero più nervoso del solito, ma fino alle dieci di mattina il mio umore era discutibile.

"Socrate non è così male." Ribatté Derek, con la sua solita calma che non so dove tirasse fuori.
"Certo..." Sbuffai, buttando la testa sul banco.

"Ma buongiorno!" Cole si sedette alla mia sinistra, allegro come sempre.
"Perché quella faccia?" Mi chiese poi.
"Si chiama test di filosofia."

"Filosofia? C'è un test?! Quando?" Se ne uscì il mio amico.

Sempre il solito. Se aveva quei voti alti era perché copiava o studiava di notte grazie a delle pillole. Ma questa volta ce l'aveva nel culo.

"Sei proprio un coglione." Sbuffai.

Ecco che la mia attenzione venne catturata da una figura minuta che faceva capolino in classe con Mike: Taylor.

Stringeva al petto dei libri e stava ripetendo a macchinetta qualcosa rivolta al suo amico, probabilmente la lezione.

Il giorno prima mi aveva davvero fatto incazzare, aveva rischiato di farsi male con quella stupita tavola. Forse poi non così stupida, dato che sapevo quanto fosse importante per lei.

Ma non faceva surf comunque da due anni, non poteva ricominciare come se niente fosse. Senza contare che mi aveva fatto prendere un colpo.

Ma non perché era lei eh, sia chiaro, mi sarei spaventato per chiunque.

Vederla con Terence alla festa mi aveva fatto incazzare? Molto. Il motivo? Boh.

"Senti, amico, concentrati per filosofia, okay?" Mi rimproverò Cole, vedendo a chi era rivolto il mio sguardo.
"Ma sentilo, quello che non sapeva neanche ci fosse il test." Lo rimbeccai.

A interrompere il nostro battibecco fu il prof di filosofia, che entrò in aula con i test pronti e calò il silenzio.

Alla fine dell'ora, fui piuttosto soddisfatto della mia verifica, ero sicuro fosse andata bene.

Uscii dalla classe e andai in cortile per rollarmi una sigaretta. Mi imbattei però nell'ultima persona con cui avrei voluto avere a che fare: Mary.

Era una studentessa dell'ultimo anno, come me, e una volta anche la migliore amica di Taylor.

So quanto questa ragazza le abbia fatto male, e anche se io sono stato stronzo tanto quanto lei, non sarei mai riuscito ad essere gentile con lei, perché conosceva Taylor da una vita e l'aveva lasciata da sola nel momento del bisogno.

Era una ragazza falsa, punto. E io non volevo avere a che fare con persone così, tantomeno se si trattava di lei e le sue stupide amichette oche.

La ignorai e mi preparai la sigaretta, ma lei mi si piazzò davanti.

You again- un cuore in due Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora