Capitolo 28

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Cole

Capelli neri. Un ammasso di capelli neri che stringevo tra le mani.

Forse baciarmi con una sconosciuta nel cortile della scuola non era il massimo, ma cazzo, quella non aveva fatto altro che ammiccare per tutta la mattina.

Potevo resistere? La risposta, ovviamente, era no.

Anche se, ammetto che avevo aspettative più alte riguardo a come baciasse.

Improvvisamente, qualcuno mi afferrò il braccio con una presa decisa e mi strattonò via.

"Ma che cazzo..." La ragazza di cui non conoscevo il nome mi guardò con disapprovazione, mentre io venivo portato chissà dove.

"Non mi avevi detto di avere una ragazza!" Si lamentò lei.
"Io non ho..." Mi girai e vidi che era Jennifer ad aver interrotto quel bacio.

"Ma cosa diavolo..."
"Zitto e vieni"
"Oh, okay."

Ci allontanammo un po' e la osservai alzando un sopracciglio.
"Se non ti conoscessi, direi che sei gelosa e volevi essere nei panni di quella ragazza."
"Ma per favore, quella non vale neanche la metà di me."
"Su questo sono d'accordo."

Lei si inorgoglì e io sorrisi involontariamente.
"Che succede? Perché tutta questa urgenza di interrompermi?"
"Tra un po' ho un test e dovevo chiederti una cosa..."
"Sentiamo."
"Stasera...beh, posso venire a stare da te?"

Mi accigliai. Non che non mi facesse piacere averla a casa, anzi, ma... perché?

"Certo, ma...come mai?"
"Nulla, è una storia lunga, niente di importante." Rispose con indifferenza, guardandosi le unghie smaltate.

"Sicura?"
"Sì, Cole, sono sicura, perché ti preoccupi tanto?" Si irritò.

Ma che ho fatto adesso?

"Quindi posso venire o no?"
"Certo."
"Casa tua è libera?"

Beh, no, i miei erano a casa. Ma non lo sarebbero stati ancora per molto. Almeno, non papà. Ormai lui aveva un'altra donna.

Il loro rapporto era teso ormai da un anno, ma erano rimasti insieme "per me".

Certo, come se a me avesse fatto piacere vederli sempre in continuo litigio. Era stato un anno di merda.

Insomma, si erano separati in casa. Esiste qualcosa di più brutto? Avevo tutto sotto i miei occhi, avrei preferito si fossero separati e basta, piuttosto di fare tutta questa messinscena.

Adesso però stavano divorziando sul serio, ecco perché erano sempre via. Papà ormai aveva un'altra e da noi ci stava pochissimo.

"No, c'è mia mamma."
Ormai papà non tornava neanche di notte.

Di questa situazione ne erano a conoscenza solo Jordan e Derek, i miei migliori amici. Di loro mi fidavo ciecamente.

"Ah, okay..." Jennifer non fece domande, e gliene fui grato. "Non sarà un disturbo?" Chiese poi.
"No, non ti preoccupare."

Mia mamma ormai era abituata e vedere entrare e uscire le ragazze dalla nostra casa. Non gliene importava minimamente. Diceva che era la mia vita e a una certa età dovevo aggiustarmi da solo.
Ottimo, almeno potevo fare come volevo.

"Okay, grazie." Rispose lei.
"Non facciamo rumore però, mia mamma è alquanto stressata ultimamente." La presi in giro.
"Nessun problema, ho il ciclo."

Finsi un'espressione dispiaciuta e lei alzò gli occhi al cielo.
"Ora vado, ci vediamo stasera." Mi liquidò, per poi darmi le spalle e andarsene sventolando i capelli biondi.

You again- un cuore in due Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora