Capitolo 19.1

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Taylor

Arrivai a casa di Terence con quindici minuti di ritardo, ma lui non sembrò farci caso.

"Scusa il ritardo." Mi affrettai a dire.
"Non fa niente. Dai, entra."
Terence si fece da parte e mi permise di entrare in casa.

L'ingresso era spazioso, con diversi quadri sulle pareti.

Mi soffermai a osservare una cornice raffigurante un bambino piccolo che reggeva tra le mani una coppa più grande di lui.

"Questo eri tu?" Gli domandai, incuriosita.
"Ehm, sì, lo so, è un po' imbarazzante. L'ho detto ai miei, ma non ne vogliono sapere di farla sparire."
"Sparire? Ma perché, eri davvero carino!"

"Ero? Ora non lo sono più?"
Lo guardai pensierosa.
"Mhm...no, ora sei decisamente più brutto." Lo presi in giro, sorridente.

"Oh ma sentila!" Mi diede un buffetto sulla spalla, scuotendo la testa.

"E quella coppa?" Gli chiesi poi.
"Oh, è stata la mia prima partita di hockey. Io e la squadra avevamo vinto. Che giornata fantastica..."

Nonostante le sue parole, mi parve piuttosto indifferente all'argomento, come se l'hockey non lo toccasse poi così tanto.

"Oh, ma prego, il cibo si raffredda." Proruppe, appoggiandomi una mano sulla schiena per accompagnarmi in un'altra sala.

"È già arrivato?"
"Ovvio."

Mi condusse in cucina, una stanza ampia e ordinata, con le pareti gialle. Sul bancone c'erano due buste di cinese ancora calde, che portammo nella sala da pranzo, dove la tavola era già apparecchiata.

Una candela stava al centro del tavolo, per completare quel quadretto elegante e ordinato, che non si addiceva molto a una cena con cibo cinese.

"Wow, hai pensato proprio a tutto!" Mi complimentai, apprezzando il lavoro che c'era dietro a quella tavola ben preparata.

"Sorpresa?"
"Un po'."

Aprimmo le buste e tirammo fuori spaghetti di soia, involtini primavera e sushi.

Trattenni a stento una risata quando lo vidi cercare in tutti i modi di prendere gli spaghetti con le bacchette ma senza successo.

"Fermo, aspetta." Ridacchiai, prendendogli le bacchette e sporgendomi verso di lui per pinzare una porzione di spaghetti.

"Vedi, si fa così." Illustrai, per poi avvicinargli le bacchette alla bocca. Lui la aprì e vi infilai la porzione, e per poco non si soffocò.
Scoppiammo entrambi a ridere.

"Sei ridicolo."
"Io? Sei tu che mi stai imboccando!" Si difese.
"Tu non sai usare le bacchette, insomma, chi non le sa usare?"
"Be', imparerò, promesso."

Arrossii quando si avvicinò per stamparmi un bacio sulle labbra. Poi mi rimisi al mio posto.

Quando finimmo di cenare, ci accomodammo sul divano in salotto e accendemmo Neflix.

"C'è qualche film che ti piacerebbe guardare?" Mi domandò lui.
"In realtà non guardo molti film, sono più per le serie TV."
"Ad esempio?"
"The Vampir Diares, Una mamma per amica, Gossip Girl..."

"Hai mai visto Stranger Things?" Mi domandò.
In realtà, sapevo più o meno di cosa parlava, e non mi piaceva molto la trama.

"No." Risposi.
"Perfetto, è una serie stupenda, ti piacerà, vedrai."

Perfetto...

Terence fece partire il primo episodio, appoggiando un braccio sullo schienale del divano dietro alle mie spalle.

You again- un cuore in due Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora