Capitolo 18

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Taylor

Ero rimasta imbambolata a fissare Jordan che prendeva a pugni quel deficiente.

Certo, avrei voluto farlo anch'io, ma lui aveva proprio esagerato.

Odiavo la violenza con cui si atteggiava sempre, ma odiavo soprattutto l'effetto che mi aveva fatto vederlo che prendeva le mie difese, come se gli importasse.

Decisi di non pensarci e concentrarmi su altro.

Ero infatti seduta all'ombra di un ciliegio, nel giardino della scuola, insieme a Terence. Ormai passavamo molto tempo insieme, la nostra relazione stava funzionando.

"Certo che Ivan è davvero un coglione. Mi dispiace." Disse lui, mortificato.

Quel bulletto con la puzza sotto il naso mi si era avvicinato e ci aveva provato, io non ci ero stata e gli avevo detto di no quando mi aveva chiesto di uscire, e lui aveva pensato bene di insistere e poi esagerare dandomi una pacca sul sedere.

Che schifo.

"Non ti preoccupare, sto bene, non pensiamoci adesso, okay?" Supplicai, perché volevo dimenticare l'accaduto.

Lui annuì e indugiò con lo sguardo sulle mie labbra. Mi protesi verso di lui per farle incontrare, e quel tocco si trasformò ben presto in un bacio più intenso e smanioso.

Le sue mani mi strinsero i fianchi per farmi avvicinare di più a lui e far sì che i nostri corpi aderissero.

Mi sentivo bene...ma a volte era come se ci fosse un piccolo vuoto dentro di me che la sua presenza non riusciva a colmare.

"Ehi, stavo pensando..." Esordì, senza smettere di guardarmi le labbra. "Una di queste sere potresti venire a cenare da me."
"Davvero?"
"Certo. Ti faccio sapere quando ho casa libera, d'accordo?"

Passare del tempo con Terence, lontano da tutti, forse era proprio quello che ci voleva. In questo modo mi sarei concentrata solo su noi due e avrei fatto chiarezza nella mia testa.

"Okay, grazie."

La campanella suonò, segno che stava per iniziare una nuova lezione.

"Ora forse è meglio rientrare." Proruppi, alzandomi dalla panchina.
"Certo, hai ragione. Ti chiamo dopo, okay?"

Io e Terence ci salutammo con un bacio a stampo, poi rientrai a scuola.

"Certo che è un vero coglione!" Mike aveva appena saputo della questione con Ivan e ora non faceva altro che imprecare, mentre eravamo in fila nella mensa.

"Puoi dirlo forte."
"E Jordan è venuto in tuo soccorso?"

Alzai gli occhi al cielo, era proprio quello che volevo evitare.

"Sì, ma io non ne avevo bisogno."
"Quindi...lui non ti piace proprio più?"

Fulminai il mio amico con lo sguardo. "Ma che dici? È acqua passata ormai, lui ha fatto la sua scelta tempo fa, non potrebbe mai più piacermi uno stronzo come lui. E sto con Terence."

Elencai, cercando di risultare convincente. Dire che Jordan mi ero completamente indifferente non era tutta la verità, quando lo guardavo sentivo ancora lo stomaco contorcersi in una morsa dolorosa.

E il fatto di doverci avere ancora a che fare perché ci trovavamo spesso nello stesso gruppo mi faceva stare male.

"Okay, okay, stai calma però."
"Ragazzi, ciao!" Ci voltammo all'unisono e vedemmo Megan venirci in contro.

"Vi va di unirvi al nostro tavolo?" Ci propose con un sorriso.

Guardai il tavolo dove era seduta lei e per fortuna non c'erano Jordan e i suoi amici.

You again- un cuore in due Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora