Jordan
Cinque parole: mi farà uscire di testa.
Non esisteva una sola volta in cui quella ragazzina mi dicesse di sì. Era testarda come un mulo, e stavo iniziando ad irritarmi.
Le parole di Jennifer erano state crudeli, ma quando si era rivolta a me mi aveva fatto riflettere. Le giravo troppo attorno. Dovevo smetterla.
Ecco perché quando era arrivata Megan, avevo tenuto fede ai miei piani e me n'ero andato. Insomma, ero stato vicino a Taylor solo per non lasciarla da sola, non per altro.
Comunque, non facevo che temere arrivasse il momento in cui si facesse scappare quello a cui aveva assistito la notte prima.
E avevo terribilmente paura potesse cacciarsi nei pericoli per me. Forse lo faceva solo per un dovere morale, ma il fatto che se si fosse trovata in pericolo sarebbe stato a causa mia mi faceva comunque stare male.
Dovevo escogitare un piano, e anche velocemente. Avevo già tanti pensieri per la testa, non potevo occuparmi anche di lei. E invece...
Se solo fossi stato più attento.
Sentivo il bisogno di parlarne con Cole e Derek, ma dovevo aspettare il giorno seguente. Non potevo farlo al falò, non volevo correre il rischio di essere sentito da qualche altro ficcanaso.
Il giorno dopo sarebbe stato anche il giorno del Ringraziamento, eppure non ero né entusiasta né felice.
Non sapevo cosa si provava a festeggiare festività come il Natale o il Ringraziamento in famiglia. Non avevo idea dell'emozione nell'aprire i regali insieme ai propri cari, mangiare tutti insieme e cantare canzoni intorno al camino.
Nella nostra casa non si addobbava nemmeno più per le feste da molti anni ormai.
Da piccolo, ogni Natale, ricevevo un regalo da mia mamma: una visita in un planetario. Ogni anno era sempre lo stesso, ci andavamo insieme ed era una giornata tutta per noi. Una sola. Era stupendo. Il giorno migliore della mia vita. Ecco perché amavo così tanto guardare le stelle.
Col passare degli anni, mio padre era diventato sempre più aggressivo e mia mamma sempre più chiusa in sé stessa, finché non smise quasi di uscire dalla camera.
Non mi fece più la splendida visita nel planetario come regalo a Natale, e io non osavo chiederla. Avevo visto papà spegnere la luce negli occhi di mamma.
Lei, che nonostante le violenze, le botte e le ferite mi aveva sempre insegnato come stare al mondo.
Mi aveva insegnato a sopravvivere nella sofferenza.Mia mamma era il mio più grande orgoglio. Una donna come lei, così forte e intelligente, ridotta a piangere ogni giorno della sua vita.
Era un vero schifo.
E quella ragazzina... anni prima era stata l'unica cosa bella che mi fosse capitata.
Non riuscivo a non pensare al falò di due anni prima, quando ancora non ci sopportavamo...
Due anni prima
Jordan
Eravamo finalmente arrivati al falò, e per poco non ero morto a causa della guida spericolata di Cole. Sapevo perfettamente che doveva guidare Derek, ma quando Cole si metteva in testa una cosa riusciva ad ottenerla a tutti i costi.
Non appena arrivammo in spiaggia, cercai subito una distrazione. Avevo avuto una brutta lite con mio padre, come sempre. Dovevo pensare ad altro.
E i miei occhi catturarono una figura minuta che ballava insieme alla sua migliore amica Mary e ad altre ragazze. Era raggiante e con un sorriso a trentadue denti.
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You again- un cuore in due
ChickLitTaylor è un'adolescente all'ultimo anno di liceo con un passato poco piacevole alle spalle: suo padre è scomparso da due anni e ormai tutti lo credono morto. Da allora la ragazza non vede più il mondo con il suo solito sorriso, inoltre molti amici l...