Capitolo 7

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Taylor

"Sicura di voler stare da sola? Potrei tenerti compagnia, se vuoi ci guardiamo qualche serie e mangiamo schifezze."

Mike stava facendo di tutto per cercare di capire perché me ne fossi andata già via dalla festa, ma io non volevo farlo preoccupare.

"Stai tranquillo Mike, va tutto bene, non è che non voglio stare con te, sono solo un po' stanca, domani ti racconto meglio, va bene? Tu non rovinarti la serata." Provai a tranquillizzarlo per l'ennesima volta.
"Come vuoi...ci vediamo domani, okay?"
"Certo, a domani." Riattaccai e sbuffai sonoramente.

Avevo appena sprecato il mio giorno libero di lavoro andando a una stupida festa che non mi era neanche piaciuta.

Avrei potuto guardare qualche episodio di "The Vampir Diares", oppure leggere, che era la mia passione...insomma, qualsiasi cosa sarebbe stata meglio di quell'inutile party.

Almeno Terence mi aveva riportata a casa, l'unico momento decente della serata, e il pensiero era stato piuttosto carino.

Mamma già dormiva, in quel periodo era molto stanca e la capivo, si stava impegnando in tutti i modi per trovare un lavoro migliore, ma non era facile e la nostra situazione economica era decisamente pessima.

Mi cambiai indossando il mio pigiama, piuttosto imbarazzante, con un avocado sorridente disegnato sopra. Era comodo e quella era l'unica cosa che mi importava. Poi mi distesi sul letto e passai circa un'ora a leggere.

Verso mezzanotte decisi di spegnere la luce e provare a dormire, anche se sapevo benissimo che non ci sarei riuscita.

Infatti mi girai e rigirai nel letto per mezz'ora, finché non mi alzai per andare nel mio bagno privato.

Accesi la luce, ma proprio in quel momento udii dei rumori provenienti da fuori. Pensai fosse il vento, ma i tonfi divennero sempre più forti, finché non sentii qualcosa cadere in camera mia.

Terrorizzata andai a vedere, e restai imbambolata quando scoprii che sul pavimento c'era Jordan.

Ma cosa diavolo!? Jordan Parker era appena entrato in camera mia dalla finestra?! Ad un tratto, dei ricordi riaffiorarono nella mia mente come una pellicola:

Due anni prima -inizio settembre-

Erano le mie prime notti insonni.

Papà, papà, papà dove sei? Perché non sei tornato? Perché non ci chiami? Perché il tuo telefono non è rintracciabile?

Le lacrime mi bagnarono le guance, non facevo altro che piangere da giorni, ero patetica, ma l'idea di non sapere minimamente cosa fosse successo al mio papà era terribile.

Ad un tratto, mentre stavo nascosta sotto le coperte, udii dei rumori fuori da casa mia. Pian piano si fecero sempre più forti, e iniziai ad agitarmi.

Non seppi cosa fare, finché la finestra non si spalancò e non vidi spuntare la testa di Jordan. Il mio ragazzo...il ragazzo migliore del mondo.

Lui scavalcò il davanzale ed entrò nella mia camera, inciampando goffamente tra i suoi passi.

Quando i suoi occhi si posarono su di me, percepii lo stomaco fare una capriola.

Ti amo...

"Milady..." Esordì, con un inchino teatrale. "Jordan...ma che ci fai qui?" Mormorai, asciugandomi le lacrime.
"Mi chiamavano anche Spiderman. Ma tu stai piangendo?"

Beccata.

"Uhm...io..."
Lui si tolse le scarpe, alzò le coperte e mi raggiunse sul materasso, scostandomi una ciocca di capelli dalla fronte.

You again- un cuore in due Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora