66 - Hannah

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"Sei stata sconsidetata, stupida e arrogante!"
Sto guardando la Holmes urlarmi contro mentre Sirius e tutti gli altri mi guardano in silenzio.
La mamma mi sta medicando delle ferite dovute al combattimento.

"Voi avreste potuto avvertirmi al posto di tenermi tutto nascosto e addestrare un soldato che neanche sapeva che battaglia stava per combattere"
Lei si ammutolisce.

Io alzo un sopracciglio mentre mi risistemo la maglia.
"Pensa davvero che non abbia preso precauzioni?"
Lei fa per parlare ma la fermo prima.
"Ho alzato una barriera intorno a casa, mi stupisco che lei non se ne sia accorta"

Faccio per alzarmi ma una fitta all'addome mi blocca.
La mamma mi tira su dandomi un bacio sulla tempia.
So che sia lei che papà sono furenti ma vogliono aspettare... o hanno solo perso le speranze.
Le stringo una mano e vado verso la scrivania che sono riuscita a far entrare dentro la casetta.

Apro un cassetto, mi prendo una sigaretta e con una fiamma dal mio dito la accendo iniziando a fumare.
Mi appoggio al tavolo guardando tutti.

"Mi avresti dovuto avvertire di questa storia. Avresti dovuto parlarmene"
Dice la professoressa.
"Se non a me almeno a loro maledizone!" Ribadisce indicando i tre ragazzi che mi stanno guardando.

"Perché avrei dovuto?"
Io la guardo e in quel momento mi sento stanca e con i coglioni rotti di queste moine.

Vedo una nota di stupore sul viso di tutti.
"Perché siamo la tua famiglia Annie..."
James mi guarda.
"Ah si?"
Rido appena fumando.
"Mamma e papà li tengo fuori da tutto questo, piccola premessa... tu James sei stato bravo solo a nascondermi cose, a dirmi che vi stavo ignorando e che stavo esagerando quando sappiamo entrambi che una delle tue preoccupazioni prencipali era che non tornassi a giocare a quel cazzo di quidditch"

Lo guardo durissima e lui ricambia.
"Spero tu stia scherzando" questa volta è Sirius a parlarmi.

Io mi giro.
"Parli proprio tu?" Glielo dico in modo secco.
"Mi hai nascosto che volevi andare via, mi hai criticata a non finire perché vi ignoravo, cosa non vera, mi hai ripetuto allo sfinimento che stavo sbagliando quando in verità è che era l'unica cosa che mi stava rendendo felice e nessuno ha provato ad appoggiarmi e mi sono sentita sola e ho inizianto a scrivere su quel maledetto diario!"

Ho le lacrime che mi stanno offuscando la vista.
Sento il cuore battermi forte nel petto.
Mi sento patetica, una bambina.
Avrei dovuto gestire meglio la situazione.
Avrei dovuto essere più aperta.
Dovrei smetterla di parlare ma non ci riesco.
Parlo così velocemente che non prendo neanche fiato.

"Ho trovato un amico in quel diario, prima di sapere chi realmente fosse e cosa volesse mi sono sentita libera di parlare! Libera di esprimermi, di chiedere aiuto su degli incantesimi, di farmi insegnare senza essere aditata come quella assetata di potere o di fama o troppo annoiata o arrogante o esagerata! Perché si! Vi ho sentiti parlare durante la penultima Luna di Remus... ero venuta a scusarmi e a farvi una sorpresa e vi ho sentiti parlare alle mie spalle! Voi che dicevate tanto di amarmi!"

Un singhiozzo mi si ferma in gola obbligandomi a fermarmi.
Mi asciugo in fretta le lacrime e incrocio lo sguardo di Regulus.

"Tu poi hai smesso completamente di parlarmi... non dico nella quotidianità... ma se prima eravamo fratelli ora siamo... conoscenti e fa male... cazzo se fa male..."

"Annie..." dice James.
"Annie un cazzo James..."

La Gemella PotterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora