38. Sirius

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Cerco di continuare il libro ma non riesco a togliermi Annie dalla testa.
Basta.
Le parlo ora.
Non ce la faccio più.
Mi alzo e busso alla sua camera.

"Arrivo!"
Mi apre.
È in maglietta e mutandine.
Quella maglietta è la mia.
Ha iniziato a rubarmele da quando ha notato quanto le stiano larghe.
Ha i capelli bagnati.

"Sirius... cosa suc-"
Non le faccio finire la frase che mi butto sulle sue labbra tenendola stretta.
Lei non ci pensa due secondi e inizia a stringere anche me.
Il nostro bacio inizialmente casto inizia a trasformarsi in qualcosa di più.
Apriamo entrambi le labbra iniziando a cercarci la lingua a vicenda.
La tengo ancora più stretta a me.

Lei mi tira dentro la sua camera, Itachi esce come se glielo avesse detto e poco dopo chiude la porta a chiave.
Si stacca, ansimante, per guardarmi.

"Annie..." glielo dico cercando di trattenere il fiatone mentre le mie mani non vanno oltre la schiena anche se vorrebbero.

Lei mi guarda per qualche secondo, poi si ributta sulle mie labbra.
Mi prende la mano e se la fa scivolare sul sedere.

Di istinto le stringo la natica e dalle sue labbra esce un leggero gemito soffocato.
Non ce la faccio più.
La prendo in braccio e lei stringe le sue gambe intorno alla mia vita facendo sbattere le nostre intimità.
Questa volta il gemito è mio.

Mi siedo sul letto tenendola stretta.
Lei si mette a cavallo su di me e non smette un attimo di baciarmi e io di stringerla.

Mi sfila la maglia, mi fa stendere sul letto e inizia a baciarmi il collo mentre la sua mano va a cercare la mia.
Ad un certo punto la sento strusciarsi contro il mio cavallo rigonfio.
"Lasciati andare..." mi sussurra.
Mi bastano queste sue parole per gemere ancora.

La guardo sapendo di essere completamente preso da lei.
Si fermiamo per qualche secondo.
Lei inizia ad accarezzarmi il corpo e a darmi baci più dolci sul viso.

La stringo a me accarezzandole la guancia.
"Annie... era da tanto che volevo farlo..."
"Io lo stavo aspettando da tanto..."

Prima di questo bacio ne abbiamo avuti altri due ma queste sono altre storie.

Non smettiamo di guardarci.
Chiudiamo gli occhi e ricominciamo a baciarci con dolcezza.

Passano un paio di ore e ci ritroviamo a riempirci di coccole e disegni.
O meglio, è Annie che mi riempie di disegni con una penna babbana.

Io intanto ne approfitto per guardarle il sedere.

"Guarda che lo so che mi stai guardando il sedere sai?"
"Ah si? E perché non posso, sei la mia ragazza ora" sorrido contento.

Lei smette di disegnare e mi guarda seria.
Si mette sopra di me e avvicina i suoi occhioni al mio viso.

"Non sono la tua ragazza"
"Come no?..." mi sento il respiro morire. Le ho forse dato un'impressione sbagliata?... ero sicuro che...

"Ovvio che no, non me lo hai chiesto bene"
Io la guardo confuso.
"Vuoi ess-" un suo dito mi tappa la bocca.

"Tutti sanno che per chiederlo bene devi portarmi fuori a cena" ride lei contenta.
Io la guardo ridacchiando.
"Ah si?"
Lei annuisce contenta e con una delle vocine più adorabili che abbia mai sentito afferma: "si!"

"Piccola mostrisciattola!"
Ridendo le inizio a fare il solletico.
Il tutto dura poco perché iniziamo a baciarci ancora.

La Gemella PotterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora