Capitolo 3

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《La realtà è che ogni Sole ha bisogno della sua Luna. Altrimenti il mondo non avrebbe un senso》

Siro

Non dico che ora sia più bello svegliarmi di mattina, è lo stesso difficile, ma adesso quel piccolo peso che avevo sul cuore si è leggermente affievolito.
Direi che mi piace questa nuova scuola. I professori sono più o meno li stessi che avevo nell'altra per carattere e metodo di insegnamento. I compagni sono leggermente migliori, e questa è una cosa molto positiva, anche se le persone sono più o meno uguali ovunque, mi accontento. Non penso di stare a tutti simpatico, è normale, sono nuovo e loro sono uniti da quattro anni. Probabilmente non avrò mai un rapporto stretto con qualcuno di loro, sono solo il nuovo arrivato. Ma mi sta bene. Non pretendo nulla di speciale, solo di riuscire a terminare questo percorso con più tranquillità.

Entro in classe sorridente e mi siedo al mio banco, ricambio i vari saluti che ricevo. Questa scuola è più piccola e anche le classi sono di dimensioni minori rispetto a quelle dell'altra scuola in cui andavo. È più accogliente così.
《Buongiorno ragazzi, oggi ho avuto una nuova idea per un compito. Come sappiamo abbiamo un nuovo arrivato in classe》mi sorride e io ricambio 《Perciò secondo me sarebbe bello fare dei lavori di gruppo》. La mia compagna di banco alza la mano 《Saranno valutati?》
La professoressa guarda ognuno di noi prima di rispondere, forse sta ragionando sulla domanda. 《Si, saranno valutati, le valutazioni andranno messi come lavori di educazione civica》. La ragazza alza di nuovo la mano 《E in cosa consistono?》
La professoressa sembra infastidirsi leggermente 《Se mi dà il tempo spiego tutto signorina. Dicevo, i gruppi saranno da tre, li faccio io, niente obiezioni. Dovrete cercare il significato dei vostri nomi e condividerli con la classe. La scadenza è tra due giorni》
Mi piace questo lavoro, non vedo l'ora di iniziare e sapere chi saranno i miei compagni di gruppo! Mentre l'insegnante annuncia i gruppi, io mi chiedo cosa significa il mio nome. Non ci avevo mai fatto caso in realtà, e non mi sono mai chiesto perché porto questo nome. Mi è sempre piaciuto e basta. Forse avrei dovuto metterci più curiosità.
《L'ultimo gruppo è composto dal signor Wolrey e le signorine Barlow e Huang》
Appena sento questi nomi non ho la minima idea di chi siano le mie compagne, me ne rendo conto solo dopo, quando noto Vega e la sua compagna di banco che mi fissano. Suona la campanella. Vega rimane seduta a fissarmi come fa dall'inizio della scuola. Penso mi stia studiando, mi osserva in continuazione, magari è curiosa, vuole sapere che tipo di persona sono. Ammetto che mi mette un pizzico di ansia pensare che potrebbe sapere, ma poi penso che è impossibile che scopra tutto su di me, è solo una ragazza della mia età troppo curiosa.
《Ciao Siro! Quando cominciamo? Oggi? Io sono libera, e tu?》non mi ero accorto che la compagna di banco di Vega si è alzata ed ora è in piedi davanti a me.《Emh, si perché no, facciamolo oggi》riesco a rispondere. 《Fantastico! Dove?》
Vega si alza e con occhi famelici di curiosità si mette affianco alla sua amica. 《Facciamo a casa tua Worley?》
Cerco di sorridere 《A casa mia stanno facendo dei lavori, facciamo a casa tua Barlow?》mantengo un tono di voce calmo, cercando di non farla dubitare delle mie parole. Non risponde, noto che sta cercando una scusa. 《Facciamo a casa mia ragazzi!》esclama l'altra entusiasta. 《Comunque io sono Chow》mi tende la mano e io la stringo. 《Piacere di conoscerti Chow》.

La famiglia di Chow è la famiglia più calma e gentile che io abbia mai conosciuto. È davvero grande e abitano tutti insieme in una villa enorme a due piani, più il cortile esterno. Non pensavo che Chow fosse ricca. Appena siamo entrati ci ha presentato sua madre, suo padre, sua sorella maggiore, sua sorella minore, le sue due cugine e suo cugino, i suoi zii e i suoi nonni, sono tutti gentili, simpatici e accoglienti. Ora capisco da dove ha preso Chow. Mi soffermo ad ammirare la casa: è elegante, i colori si alternano tra bianco, grigio e nero, alle pareti ci sono davvero tante foto di famiglia ed è piena di oggetti inerenti alla loro cultura. È un luogo davvero magico questo, pieno di conoscenza e sono così curioso di sapere tutto, ma non abbiamo tutto questo tempo purtroppo.
《E camera tua dov'è? Qui ci sono 300 stanze》dice Vega. Da quando siamo qui, mi sta il più lontano possibile e evita il contatto visivo.
Chow ridacchia 《Non essere sciocchina, qui ci sono 20 stanze, inclusi i bagni》
Io la guardo sbalordito, il modo semplice e genuino in cui lo dice mi sciocca, non lo dice vantandosi, lo dice in modo normale, tranquillo, come se tutti le avessero.
《Ecco! Questa è la mia camera》spalanca una porta che si trova al centro di un corridoio. Davanti a noi ci troviamo una stanza bellissima, penso sia il sogno di qualsiasi ragazza. Sembra uscita da una rivista: i muri sono di colore rosa, azzurro e viola pastello e sul soffitto ci sono disegnate tante stelle di color argento. Attaccato al muro al centro della camera c'è un letto ordinato e, davanti, sul lato opposto, c'è una scrivania bianca. Un angolo della stanza è pieno di peluche e cuscini e in un altro ci sono due armadi giganti, uno nero e l'altro bianco. Il lampadario è a forma del pianeta saturno e sopra il muro del letto sono appesi dei poster con ritratte persone che non conosco. Ci sono varie mensole dotate di foto di famiglia e piante vere e di plastica. Sono veramente sbalordito. Prima che io possa dire qualcosa, Chow afferra entrambi per il braccio e ci trascina sul letto morbido, facendoci sedere. 《Vado a prendere il computer per le ricerche e qualche foglio per prendere appunti, torno subito! Fate come a casa vostra ragazzi!》ci sorride ed esce di fretta.
Mi giro a guardare Vega, è intenta ad ammirare ciò che ha attorno, sembra una bambina curiosa. Distolgo lo sguardo prima che mi scopra a guardarla.
《Allora》si gira verso di me 《Come ti trovi nella nostra scuola?》
Le sorrido 《Bene grazie》
Di solito quando qualcuno si mostra educato, le persone gli sorridono e mostrano altrettanta educazione. La mia insegnante nell'altra scuola diceva: "Se un cane arrabbiato entra in una stanza con altri cani, e comincia ad abbaiare, anche gli altri cani abbaieranno. Ma se un cane entra in una stanza con altri cani e scodinzolerá felice, anche gli altri cani lo faranno. Le persone ci trattano come noi trattiamo loro per primi, non sempre, ma la maggior parte delle volte è così."
Si vede che Vega è quell'eccezione di qui parlava la mia professoressa. Non mi sorride per niente.
Sta per farmi un'altra domanda, quando Chow irrompe nella stanza con le mani piene di cose. 《Menomale che andavi a prendere solo qualche foglio》rido io e anche lei ride gettando tutto sul letto. Ha portato tanti fogli, qualche quaderno e due portapenne. Non penso ci servirà tutta questa roba.
《Vega, ti va di scrivere tu i significati dei nostri nomi?》le chiede mentre le porge una penna. Lei la afferra un po' titubante 《Va bene》《E tu Siro cerca le informazioni su google》si siede in mezzo a me e Vega. Io vado su google e digito il nome di Chow. 《È di origine cinese il tuo nome!》esclamo 《E significa "colei che scopre l'anima degli esseri e delle cose". Ti ci ritrovi?》. Lei sorride fiera 《Uomo saggio dice: “Comprendere gli esseri umani è intelligenza, comprendere se stessi è saggezza” Stai scrivendo Vega?》
Lei è a testa bassa sul foglio, concentrata a scrivere ciò che diciamo 《Si, l'ho scritto》alza la testa e per qualche secondo i nostri sguardi si incrociano, le sorrido. Digito il suo nome. Io lo trovo bellissimo, avrà un significato altrettanto bello sicuramente. 《Vega, il tuo nome è di origine araba. Significato: Vega è una delle stelle più luminose nella costellazione della Lira. E' una delle più brillanti stelle nel cielo notturno e può rappresentare un faro di speranza e guida. Non è stupendo?》
Lei rimane a osservarmi, sembra contenta del significato del suo nome, affascinata. Poi lo trascrive sul foglio. Io mi sporgo per vedere meglio ciò che ha scritto 《Hai una bella scrittura, sei molto ordinata》dico con sincerità. Lei arrossisce leggermente 《Grazie..》 sussurra, mi sembra di vedere un mezzo sorriso sul suo bel viso. Sarebbe bello poterlo vedere un'altra volta..
Guardo Chow, ha un sorriso enorme stampato in faccia 《Cosa?》chiedo《Ora è il tuo turno Siro!》. Digito il mio nome, impaziente di sapere il suo significato. Chow mi prende il computer dalle mani e legge ad alta voce per me 《È un nome di origine greca: significa 'stella splendente' 'ardente' 'estivo' 'dalle stelle'. Direi che ti si addice Siro》spegne il computer felice. Vega scrive anche questo. Abbiamo concluso il lavoro piuttosto in fretta direi.
《Merenda!》urla all'improvviso Chow 《Dai andiamo a fare merenda! Io ho fame, e voi? Voi avete fame? Io un sacco, dai scendiamo!》afferra nuovamente sia me sia Vega e ci trascina al piano di sotto. Non ho mai conosciuto una ragazza solare e dolce come lei. È piena di energie ed estroversa.

Arriviamo in cucina, è davvero spaziosa e molto pulita, ci sono alcune piante di Sakura e la luce penetra dalla finestra enorme, rendendo tutto più..tranquillo.
《Mia mamma ha fatto i mochi!》esclama Chow mentre tira fuori dal frigo un contenitore. Toglie il coperchio e ci porge il suo contenuto. Vega sembra decisa a non mangiarli, io invece voglio provare. 《Non li ho mai mangiati, sono buoni? Li hai mai mangiati?》chiedo rivolgendomi a Vega. Lei mi guarda fredda. 《Prendi pure Siro!》. Io ne prendo uno e lo mordo. 《Ma è davvero buonissimo! Vega assaggia!》Ne prendo uno dal contenitore e glielo porgo. Lei mi guarda in malo modo, gli occhi fissi nei miei. Penso stia cercando di capire le mie intenzioni, glielo lascio fare, sono sincero e vederla sorridere, prima..è stato semplicemente bello. Lei, dopo secondi parsi infiniti, lo afferra e lo morde. I lineamenti del suo viso si rilassano, penso le piacciano.
Chow sorride e ne mangia anche lei uno.
《Uomo saggio dice: “La gentilezza delle parole crea fiducia. La gentilezza di pensieri crea profondità. La gentilezza nel donare crea amore”》.

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