《A tutti piacciono le fiabe perché ci danno ciò che la realtà non ci offre. La realtà non potrà mai essere una fiaba bellissima?》
Vega
Oggi non c'è scuola, perciò penso che andrò a farmi una passeggiata, ho bisogno di aria pulita per riflettere meglio, specialmente dopo ciò che è successo con Siro. Esco dalla mia camera e passo casualmente davanti alla camera di mia madre, è aperta. 《Buongiorno mamma》lei si volta, è in piedi davanti all'armadio, sta tirando fuori delle lenzuola pulite, dei cuscini e delle coperte. 《Buongiorno Vega! Come ti senti oggi piccola?》《Abbastanza tranquilla, oggi vado a farmi una passeggiata e poi..mamma ma cosa stai facendo?》ci impiego qualche istante in più per realizzare cosa sta succedendo. Lei cambia all'improvviso espressione e alza lo sguardo quasi chiedendo scusa 《Sto scegliendo le lenzuola per la sua stanza》. Sento queste parole e un brivido mi percorre la schiena, non mi sono dimenticata del suo arrivo, ho pensato solo che facendo finta di nulla sarebbe arrivato più lentamente, oppure che se ne sarebbe dimenticata anche lei. 《Oh..okay》riesco a dire, cercando di non arrabbiarmi o di mettermi a piangere. 'Vega, sei grande adesso, smettila di comportarti in questo modo infantile, smettila.'
Prendo un respiro profondo《Allora ti aspetto di sotto per la colazione》dico con un sorriso sincero, mi volto e scendo in cucina. Ho intenzione di cucinare delle buonissime crêpes con la nutella e con i frutti di bosco, sono le preferite sia mie sia di mia madre. Quando arrivo in cucina mi rendo conto che in realtà non cucino più da molto tempo, non ricordo neanche il motivo, forse ho smesso senza accorgermene. Afferro il piccolo quaderno con le mie ricette preferite che avevo scritto quando era più piccola, così quando avevo voglia di qualcosa consultavo il mio quadernino, un po' come un menù. Trovo la ricetta e tiro fuori tutti gli ingredienti uno ad uno dalle mensole e dagli scaffali, subito dopo comincio, imbranata, la mia impresa. Mia madre dopo circa dieci minuti scende di sotto e finiamo di fare i dolci aiutandoci l'un l'altra, ma più che altro ci siamo riempite di zucchero a velo, in realtà non ci serviva per la ricetta, ma è stato divertente ridere spontaneamente insieme, mi era mancato davvero tanto. 《Guarda qua cosa abbiamo combinato!》urla mia madre ridendo, ed io rido con lei, ammiro il suo sorriso sgargiante sul viso e assaporo con gli occhi questo momento unico. Mi ero dimenticata il colore del suo sorriso, la forma del suo viso rilessato e dei suoi occhi pieni di gioia. 《Sistemiamo dopo, ora mangiamo questa bontà, piccola Vega》ci sediamo insieme una di fronte all'altra. Siamo entrambe cosparse di zucchero a velo bianco e candido, dai capelli, al viso al corpo. Rido mentre la guardo: capelli scompigliati, vestiti disordinati e totalmente bianca per lo zucchero. Tutti hanno sempre detto che io le assomiglio fisicamente, perciò mi viene da sorridere a pensare di essere identica a lei in questo momento. 《Mmh davvero buoni mamma, direi che siamo state brave》le dico sincera 《Siamo state fantastiche, neanche a Master Chef sono così!》ridiamo. Dopo aver finito di mangiare, sistemiamo il disastro che abbiamo combinato. Mia madre passa un'ultima volta lo straccio bagnato sul tavolo ed io finisco di lavare l'ultimo piatto. Lei si gira verso di me 《Perciò adesso vai a fare una passeggiata?》annuisco, ma immediatamente mi vengono i sensi di colpa nel lasciarla a casa da sola in una giornata bella come questa. 《Si, ma non ti va di venire con me? Mi sento sola》mi guarda come se le avessi fatto una proposta incredibile, gli occhi le vengono lucidi e risponde immediatamente di sì. Immagino quanto sia difficile per lei tutto questo..lo è da sempre..da sempre..Il sole riscalda la nostra pelle e il leggero vento che soffia ci scompiglia i capelli, ben sistemati prima di uscire. Ma nonostante questo clima tranquillo, alcuni punti nel cielo sono caratterizzati da grossi nuvoloni grigi e minacciosi, verso il pomeriggio dovrebbe cominciare una tempesta. 《Dove andiamo di bello piccola?》mi guardo attorno cercando una risposta. Non ci avevo pensato a dire il vero, perché volevo semplicemente uscire, non sapevo dove volevo andare. Tra i miei ricordi cerco un luogo in cui sono sempre stata felice e dove nessun male ha mai potuto toccarmi.《Alla Fontanella delle fiabe》rispondo sorridendo. Lei mi guarda serena, penso che anche lei sia stata sempre felice lì 《Ottima scelta》mi sussurra.
La Fontanella si trova in uno dei parchi più grandi vicino a casa nostra. Io e la mamma l'abbiamo soprannominata "Fontanella delle fiabe" perché sembra una fontana uscita direttamente da uno dei tanti libri delle fiabe che mi leggeva lei quando ero piccola. Anche io, come tante altre bambine, sono cresciuta con le storie delle principesse che aspettano il loro principe. Ho sempre amato quelle storie, le ascoltavo volentieri perché le storie mi sembravano talmente tanto reali e convincenti che le rendevo mie, le immaginavo mie. Magari una di loro, un giorno, sarebbe diventata la storia della mia vita e del mio amore, ho sempre pensato ciò. Poi purtroppo la vita mi ha sbattuto la verità dritta in faccia in un modo talmente tanto violento che mi fa male ancora adesso, nonostante gli anni passati. Mi fa male lo stesso.
Arriviamo al centro del parco e quando vedo quella fontana, ne rimango incantata, come se fosse la prima volta. È una grande fontana di forma circolare, di marmo bianco, e c'è una statua di un bambino angelo. In mano ha un vaso dal quale l'acqua cristallina scende come una cascata, finendo dentro la fontana circolare, in un flusso continuo. Non ci sono pesci, neanche monetine lanciate come forma di desiderio, solo acqua pura. È esattamente come quelle nelle fiabe.
Ci sediamo su una delle panchine del parco e io e la mamma cominciamo a parlare di argomenti generali, scherzando e ridendo. 《Sai cosa stavo pensando? Sta sera potremmo cucinare insieme, se ti va》mi propone 《Certo! Hai già qualche idea?》lei si ferma a riflettere 《Mmh non saprei, tu?》. Cominciamo a proporre varie idee per il pasto da cucinare, ci sono talmente tante opzioni, talmente tante cose diverse e buonissime, che non sappiamo cosa scegliere. Bisogna essere creative. 《E se facessimo-》quando sto per proporre qualcosa il suo telefono squilla improvvisamente. 《Scusa tesoro arrivo subito, rispondo solo》afferra il telefono dalla tasca e dal modo in cui parla e della conversazione, capisco che si tratta di lavoro. Immagino che debba andare, qualcosa di urgente, è questo che dirà. 《Scusa tesoro, scusa tanto tanto tanto》prende le mie mani tra le sue 《Ma è urgente, devo andare a fare una cosa, vado e torno. Poi a casa decidiamo, va bene?》mi dà un bacio sulla fronte, lo vedo nel suo sguardo che le dispiace togliere tempo a noi, allo stare insieme. È okay, non sono arrabbiata con lei, succede. 《Va bene, mamma, ci vediamo a casa, ti voglio bene》la abbraccio. Lei si gira dopo avermi guardata un'ultima volta e si incammina verso il suo lavoro.
Resto qualche minuto ad ammirare la Fontanella. Molti ricordi riaffiorano nella mia mente, quando ero una bambina e passavo i pomeriggi qui con la mia mamma. Mi raccontava storie, facevamo giochi inventati da noi, mi faceva indovinelli, disegnavamo, e facevamo ancora tante altre cose qui ed insieme. Quanto era bello.
Sposto lo sguardo sullo sfondo della Fontanella e noto una figura famigliare seduta su una panchina. Riesco a vedere da qui che è china sul telefono e sta masticando un chewing gum. Mi alzo dalla panchina e mi avvicino alla rossa, questa è una nuova opportunità e mi è appena capitata nel posto giusto al momento giusto, penso si chiami perfezione. 《Ehi Carol! Anche tu qui? Ti godi il weekend?》lei alza lo sguardo dal telefono e dopo qualche secondo mi riconosce. 《Ma ciao Vega! Non ti avevo vista, siediti pure》mi siedo accanto a lei e le sorrido 《Grazie mille, come stai?》《Bene bene, grazie, e tu?》la sua domanda mi rimbomba nella testa più di una volta e il mio cervello mi urla di rispondere 'bene'. 《Tutto apposto. Tu che ci fai qui da sola? Siro non è venuto con te?》già, mi chiedo dove si trovi quello stronzo in questo momento 《Oh no no, sono qui da sola, faccio una passeggiata, giro un po' per il parco, tu?》《Stessa cosa, mi godo la bella giornata》《Che durerà poco, arriva una tempesta》alzo lo sguardo al cielo per vedere quelle nuvole grigie 《Già》sussurro. Devo pensare a come ottenere qualche informazione utile, ma ci sono talmente tante cose che voglio sapere, non so da dove cominciare..Mmh forse so da dove iniziare 《Come fai a conoscerlo?》lei mi guarda senza capire 《Chi?》《Siro》sorride 《Eravamo compagni di classe nella scuola precedente》. Ecco chi è, una sua amica, e so anche cosa è: una fonte di informazioni dolce e gentile. 《Aaah ora capisco, siete legati quindi》《Si molto, siamo molto legati, so tutto di lui》questa giornata non potrebbe andare meglio. 《Wow, quindi sai perché ha cambiato scuola?》. Una goccia di pioggia le cade sulla testa, dopo qualche secondo inizia a piovere, le previsioni del meteo dicevano nel pomeriggio, ma a quanto pare queste nuvole non avevano pazienza per aspettare ulteriormente. 《Devo correre a casa Vega, ci vediamo, è stato bello parlare con te!》si alza e se ne va, cercando di coprirsi con il cappuccio del giubbotto leggero che indossa. Io la osservo mentre si allontana. Maledizione. Mi alzo infastidita dal pessimo tempismo del meteo e mi metto anche io il cappuccio del mio giubbotto.Arrivo a casa bagnata fradicia. Mia mamma con cura e pazienza mi aiuta a togliere i vestiti diventati ormai stracci bagnati e a riscaldarmi il più possibile. Spero di non raffreddarmi, non sopporterei di stare a casa. 《Ho deciso cosa cucinare》mi dice mettendomi un'altra coperta morbida sulle spalle. Ha deciso senza di me? Allora deve essere qualcosa di molto speciale 《Cosa?》chiedo curiosa. 《I tacos》risponde sorridendo. Ho due maglioni e due coperte addosso, ma non sono niente in confronto al calore che riscalda il mio cuore in questo momento. Io e mia madre facevamo i tacos ogni volta che fuori pioveva, oppure quando avevamo bisogno di una scossa di energia. Sono un ricordo caro nella mia memoria. 《Sono pienamente d'accordo》. Ci dirigiamo in cucina entusiaste, questa diventerà una delle mie cene preferite.
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Yin e Yang
General Fiction||COMPLETA|| Questa è la storia del coraggio nel tentare ciò che non è mai stato tentato, di vedere la bellezza pure dove si è sempre pensato non ci fosse, del tentare di capire ciò che non si è mai capito. Questa è la storia di un amore considerat...