《Se mi vedessi per come sono realmente, mi guarderesti ancora una volta o ti gireresti per sempre?》
Arold
Flashback
《Amore, hai fatto lo zaino?》mi chiede la mia dolce madre, mentre mi porge un panino da mangiare per merenda, che ha fatto apposta lei stessa per me. 《Certo mamma!》rispondo contento e lo afferro, lei mi accarezza i capelli mentre mastico il mio panino 《Che bravo il mio bambino, sono così fiera di te, sei il bambino migliore del mondo》mi sussurra soddisfatta. Afferro lo zaino e usciamo di casa 《Quindi, prima hai la lezione di moda, poi vai al potenziamento di matematica, poi torniamo a casa e finisci i compiti per la scuola》mamma riassume il mio programma fino a sta sera e io la ascolto attentamente. Però ho sempre una domanda per la testa, una cosa che non capisco. Guardo mamma, sembra rilassata e contenta, sono sicuro che le farà piacere rispondere alla mio dubbio 《Mamma, però perché devo fare le lezioni di moda?》lei mi guarda per qualche secondo e mi sorride 《Per formare il tuo futuro. I posti in cui si guadagna di più è in grandi aziende di moda, oppure facendo l'avvocato. Sono solo delle opzioni, ma sono della grandi opzioni, e tu sei un grande, uno dei migliori, per te solo le grandi opzioni》mi risponde determinata. Io sorrido e basta. Non so bene cosa intende, ma se lei è felice e sicura di ciò che dice, allora lo sono anche io.
Fine flashback
Mi getto di peso nel letto e lascio che la mia faccia sprofondi nel cuscino. Mia madre come suo solito entra in camera, cominciando a sistemare ciò che trova in giro per la stanza, non ne può fare davvero a meno. A me sta bene, tanto io non riordino mai.《Arold, ti prenderò un insegnante per le lezioni private e tornerai sulla retta via, vedrai!》esclama emozionata. Sembra quasi che lo faccia più per lei che per me, ma non voglio sembrare troppo cattivo e faccio finta di nulla. Faccio solo qualche versaccio per farle capire che ho capito e sono d'accordo. 《Cosa sono questi versi? Vai a scuola per imparare a parlare, quindi parla bene!》capisco che ha già perso la pazienza e mi alzo lentamente dal cuscino, perché sennò poi mi fa male la testa e vedo per qualche secondo nero. E mi spaventa.《Scusa, volevo dire che va bene》sussurro stanco. Non ho voglia di litigare. Solo per oggi chiedo una tregua, anche a lei farà bene. 《Ecco bravo》soddisfatta esce dalla mia stanza e torno ad essere solo, nel silenzio tormentante di tutto questo. Preferisco il rumore al silenzio, perché per me è più un segnale di essere vivo, di esserci, e quando il rumore diventa assordante, più del silenzio, io non sento più né i miei ricordi né i miei pensieri. Ma ora, il silenzio mi rapisce e mi costringe a ricordare. Vorrei ascoltare della musica, ma molto tempo fa, preso da un attacco di rabbia, ho sfracellato le mie cuffiette, e poi non ne ho più comprate delle altre. Mi stendo e mi ripeto che se penso a qualcosa di bello starò meglio. Ma è questo il punto. Qualcosa di bello. Mmh cosa c'è di bello nella mia vita? Mamma è..no mamma no. Papà è..papà, un povero sottomesso dal cuore troppo buono e debole. Fuori da scuola non ho amici. Beh in realtà nemmeno dentro la scuola. Ah no, forse ho Siro. Si, suppongo che lui sia mio amico. E anche Trina, anche lei è mia amica, lo è sempre stata. E basta. Non ho nessun altro. Con il restante della classe non parlo mai, praticamente se potessero quei bastardi mi ucciderebbero con le loro mani. Non parlo nemmeno con quella ragazza cinese, è troppo sorridente, non penso mi troverebbe un buon amico o anche solo lontanamente una persona simpatica, e neanche con quella sfigata di Vega parlo. Madonna, quella non la sopporto. Ha sempre quel fottuto broncio sulla sua faccia di merda, ma io dico, posso anche capirlo che sei triste e che magari non hai la vita da sogno, ma cazzo, puoi essere così? Sembra che voglia attirare l'attenzione su di sé, penso si creda la principessina di sto cazzo. Il mio problema è che è spesso è a contatto sia con Siro sia con Trina, perciò me la ritrovo sempre di fianco. Ah no, il vero problema è che quella sta simpatica ad Alexia. Non me la dimentico quella ragazza. Da quando ci ho parlato, sta sempre nei miei pensieri belli. Lei è così spontanea e bella, così dolce e simpatica, così pura. Quei occhi poi. Secondo me è la reincarnazione di un angelo, sono troppo azzurri. Ma non quel azzurro inquietante, come nei film, sono più un azzurro chiaro e in qualche modo caldo e dolce. Anche se l'azzurro è un colore freddo, lei riesce a renderlo di più. Migliore. Più ci rifletto su e più comincio a vedere una lieve somiglianza tra me e Vega. Cazzo è vero. Anche io sto sempre con il broncio, anche io sono scontroso, furioso e sopporto poche persone. Dio mio, questa cosa non mi va proprio giù. Mi alzo per trovare il mio telefono, non ricordo dove l'ho lasciato. Lancio uno sguardo per la stanza. No, qui è un disastro, e la mia voglia di mettermi a riordinare oppure di cercare il telefono, è sotto terra. Esco dalla mia camera, nella speranza che l'abbia lasciato da qualche altra parte, dove è più ordinato. Passo per il bagno, ma niente, non c'è. Vado nel soggiorno ma non c'è neanche lì. Allora come ultima opzione, credo, mi è rimasta la cucina. Prima di entrare sento le voci dei miei genitori che parlano, e mi fermo ad ascoltare in silenzio《Potresti fare qualche lavoretto in più, così paghiamo il professore privato per Arold》propone mia madre, ma non sembra che mio padre sia d'accordo 《Potrei aiutarlo direttamente io, non è un problema》sussurra quasi spaventato. Mi sporgo di poco per riuscire a vedere la scena. Vedo subito mia madre discorde, che lo guarda con il suo solito sguardo di disgusto totale, quello che avvolte rivolge anche a me《Tu? Tu non sei capace a fare niente. Secondo te perché ora lui si comporta così? Ha preso da te, tutto da te. Quando era piccolo era ubbidiente e aveva mille doti, proprio come me da bambina. Ma più cresce e più ti assomiglia. Un vero peccato》le sue parole cariche di disgusto fanno male a me, figuriamoci a mio padre. 《A te non va bene mai nulla di me..tu non mi ami》sussurra a testa bassa. 《Come scusa? Io non ti amo? Al massimo sei tu che non ami me, non mi porti mai in posti belli e non mi fai mai regali》stringo i pugni fino a iniziare a sentire dolore. Avanti papà, non puoi non dire nulla dopo questo. Io non so cos'è l'amore, ma sono sicuro che l'amore non è tanti regali e posti costosi. 《Hai ragione, mi dispiace》sussurra mio padre. Distolgo lo sguardo deluso. Come sempre si lascia manovrare così. Senza neanche volere, individuo il mio telefono appoggiato sul tavolo. Li guardo, decido di interrompere questa scena patetica ed entro deciso in cucina. 《Avevo dimenticato questo》dico e prendo il mio telefono, poi esco dalla cucina senza nemmeno degnarli di un altro sguardo e vado in camera mia. Mi sdraio sul letto nella stessa posizione di prima e scorro video su tiktok, cercando di eliminare l'ennesima scenetta. In realtà non presto attenzione ai video che mi capitano, non li guardo con molto interesse. Ma almeno distraggono, anche se faccio attenzione per pochi secondi. Stufo, mi sposto su instagram e come prima cosa mi spunta la storia di un mio vecchio amico. La foto mostra droga e soldi su un piccolo tavolino di vetro, e la stanza in cui si trova è avvolta da led blu. Non riesco nemmeno a leggere la scritta perché mi distraggo. È da qualche giorno che non fumo più canne e non faccio uso di qualche altra droga. Mi sono fumato solo una sigaretta ieri, ma nulla di che. Mmh strano. Davvero strano da parte mia. Ci penso su, non capisco il perché. Ripenso ai giorni precedenti. Mi rendo conto che è successo dopo che ho parlato con Alexia. È da quel momento che ho smesso. Wow. Quindi ha avuto un buon effetto su di me. Come al solito scaccio questi pensieri belli e rovino tutto. Devo smetterla di pensare a quella ragazza. Non gira tutto intorno a lei, non posso stare con lei, non posso conoscerla per davvero. Non posso. Forse in un'altra vita, dove io sono il ragazzo, figlio e studente modello che ero qualche anno fa. Sospiro. Dopo questo ho proprio voglia di vodka. Perché no? Dai due bicchierini. Però non penso che potrò andare a prenderla direttamente dalla cucina. Rido. Mia madre mi prenderebbe per le orecchie e mi butterebbe definitivamente fuori di casa. Mi viene in mente che forse avevo nascosto una bottiglia da qualche parte. Improvvisamente ho le forze per sistemare almeno di poco la mia stanza e riesco a trovare una bottiglia mezza vuota, che avevo nascosto dentro un cassetto molto grande e spazioso. Per qualche secondo mi preoccupo del trovare trovare un bicchiere, poi mi dico che va bene bere direttamente dalla bottiglia. Prendo un grande sorso e mando giù. Che bella questa sensazione, è come ripulirsi la bocca, la gola e tutto il corpo. Anche la mente.
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Yin e Yang
General Fiction||COMPLETA|| Questa è la storia del coraggio nel tentare ciò che non è mai stato tentato, di vedere la bellezza pure dove si è sempre pensato non ci fosse, del tentare di capire ciò che non si è mai capito. Questa è la storia di un amore considerat...