《La rabbia che proviamo verso una persona che ci delude, è direttamente proporzionale all'importanza che abbiamo dato a quella persona》
-G. RomanoVega
Oggi c'è scuola, ma purtroppo non mi è stato concesso andarci. È la prima volta in vita mia che al posto di essere a casa, vorrei essere in quel fottuto edificio. Appena ho aperto gli occhi e ho visto una figura al fondo della mia camera ho urlato. Si, ho urlato, perché ho dormito talmente bene da dimenticarmi della ragazza dagli occhi azzurri. Ovviamente ho svegliato tutti. Mia madre è entrata in camera correndo 《Tutto okay? Cosa è successo? State bene?》guarda entrambe, anche Alexia ha gli occhi stanchi, esattamente come me, e come la mamma.《Tutto okay mamma, mi sembrava di aver visto un bruttissimo insetto indesiderato sul muro, mi sbagliavo》le sorrido stanca. Ho davvero bisogno di riaddormentarmi. Addormentarmi e non svegliarmi più per qualche mese. Forse per un anno. Lo vorrei, tanto, tantissimo. 《Oh..okay..io vado di sotto a preparare qualcosina. Cosa vorresti per colazione Alexia?》si accovaccia vicino al suo lettino 《Sei allergica o intollerante a qualcosa?》le parla con tono dolce e comprensivo. Alexia le sorride lievemente 《Ho una leggera intolleranza al lattosio, in particolare non riesco proprio a mangiare il formaggio》. È la prima volta che sento la sua voce. È così femminile, ma allo stesso tempo come matura, a tratti acuta, come una bimba.《Certo, va bene》risponde mia madre alzandosi 《Bene, io vado》esce dalla stanza e sento i suoi passi che si allontanano al piano di sotto. Io guardo male Alexia. Lei mi guarda tranquilla, non sembra arrabbiata con me o infastidita dalla mia presenza. Mi alzo dal letto 《A me piace fare colazione in pigiama, se tu vuoi cambiarti fai pure》esco dalla stanza e vado in bagno. Non mi fido minimamente, se tocca anche solo per sbaglio qualcosa, le tiro i capelli. Quando scendo al piano di sotto trovo mia madre intenta a preparare qualcosa e mio padre seduto a tavola che sorseggia tranquillo il suo caffè. La sua presenza. Diamine, non la sopporto. Mi invade una sensazione di disagio, ansia e anche soggezione, cammino in modo imbranato fino al tavolo e mi siedo. 《Ho fatto della macedonia, così va bene per tutti》dice mamma poggiando una grande vaschetta piena di tantissimi pezzettini di frutta fresca. Normalmente, se ci fossero degli ospiti simpatici, li aspetterei per mangiare. Ma qui si tratta di mio padre, insieme a quella. Non aspetto assolutamente nessuno. L'unica che attendo è mia madre, lei si, e sempre. Noto mio padre che mi sorride. Ricambio con un mezzo sorriso. 'Non comportarti male Vega' mi ripeto. Dei piccoli passi scendono giù dalle scale, quando mi volto la vedo: nel pigiama di hello kitty, le ciabattine rosa ed i capelli scompigliati. Io e mio padre siamo a capo tavola, mia madre e la ragazza sono sui lati. 《Ho fatto della macedonia Alexia, tieni》le porge un cucchiaio per servirsi per prima. Lei con tranquillità se ne mette un po' nel piatto e quando ha finito, mi guarda e me lo passa. Io lo afferro e mi servisco, poi lo passo a mia madre. Quando mia madre finisce lo porge a mio padre, ma lui la guarda stranito 《Mah, non so se mi va di primo mattino sta roba》commenta con tono stufato, potrei dire anche leggermente capriccioso. Mi sale la rabbia.《Oh certo certo, capisco》riposa il cucchiaio nella vaschetta, nel caso qualcun'altra ne volesse. 《Allora, come hai dormito, Alexia?》cominciamo a mangiare e mia madre ne approfitta per fare conversazione. 《Davvero bene, grazie!》le sorride. Passano minuti di silenzio. 《Beh..stavo pensando che magari, se ti va, potresti andare a scuola con Vega》propone mia madre. Sta scherzando? È uno scherzo, giusto? Io e lei a scuola insieme? Sarei capace di far partire una rissa. 《Certo! Va bene》accetta subito lei. Ma perché caspita sta accettando? Perché? Pensavo che fosse abbastanza chiaro che non la voglio intorno a me. 《È un'ottima idea! Così passerete del tempo insieme come vere sorelle!》esclama mio padre felice. Sorelle? No, lei non è mia sorella. Per me lei è una semplice ragazza, fastidiosa. 《Io ho finito, se non vi dispiace vado di sopra》mi alzo dalla sedia e me ne vado in camera mia. Entro sbattendo la porta e mi lancio sul letto. Afferro un cuscino e prendo il mio telefono. Apro instagram, ho deciso di tenere l'app per continuare a vedere i post di Carol, anche se non sopporto questa applicazione. Ho già provato a cercare se c'è anche Siro, ma nulla. Non penso che abbia instagram, il che è lo rendo solo più strano, perché lui è una persona socievole e estroversa, perché non dovrebbe avere questa applicazione? Sento bussare alla porta, ho paura di chi sia 《Avanti》urlo. Alexia entra con calma nella stanza e va a sedersi sul suo lettino, senza dire niente. Io faccio finta che non sia qui e continuo a scorrere i vari post di instagram, senza rivolgerle minimamente la parola. Ad un certo punto mi capita un post della nostra scuola: l'annuncio di un evento. Leggo attentamente ogni singola parola e rimango scioccata. Oddio, ci sarà il ballo di inverno. Esattamente questa sera. Se nessuno dice a mia madre del ballo, non ci dovremo andare. È perfetto. Respiro, è tutto okay, pericolo scampato. Suona il telefono fisso della casa, al piano di sotto. Sento mia madre rispondere, ma non ci dò tanta importanza. Mi alzo dal letto e apro l'armadio per decidere come cambiarmi. Mia madre entra in stanza 《Vega, c'è una ragazza che chiede di te al telefono》mi avvisa. Scendo di sotto, mentre mia madre rimane con Alexia. Ma chi potrà mai essere? Prendo il telefono 《Pronto?》《Buongiorno Piccola Luna! Come ti senti oggi? Perché ho notato che hai abbandonato la tua compagna di banco preferita senza neanche avvisare》la voce squillante di Chow si fa sentire subito. 《Ehi Chow, scusa se ti ho abbandonata, ma..Ehi, chi ha detto che sei la mia compagna di banco preferita?》lei ride 《Io, l'ho detto io, perché so che è così, ammettilo, senza di me non potresti vivere!》dice con voce tenera. Mi scappa una risata senza volere 《Non mi sento tanto bene, ma ci vediamo domani, okay?》《Okay, ci vediamo domani Piccola Luna. Ma al ballo ci sei?》mi chiede curiosa 《No, non penso proprio!》《Come no?! Dai ti prego!》cerca di convincermi a venire 《No, Chow, non vengo! Ora devo andare, a domani》《Va bene..a domani Piccola Luna》. Chiudo la telefonata. Salgo su per le scale, com'è che ora mi ha dato anche un soprannome? Quando entro in camera trovo mia madre seduta sul mio letto e Alexia seduta sulla sedia della mia scrivania, io rimango in piedi in mezzo alla stanza senza sapere cosa dire. 《Questa sera ci sarà un ballo a scuola, non me l'hai detto amore》oddio, come fa a saperlo mia madre? 《Me l'ha detto la ragazza al telefono, mi ha chiesto se venissi》. Chow. 《No no, non ci vado》rispondo con calma 《Invece si tesoro mio, sarà una bellissima esperienza, e poi viene anche Alexia con te! Vi divertirete!》si alza e viene verso di me 《Per favore Vega, per questa volta, concediti un po' di sano divertimento giovanile》sembra quasi che mi stia implorando. Mi sento in colpa ora. Sospiro 《Va bene》lei sorride contenta 《Benissimo! Ditemi poi come vi vestite e truccate, se avete bisogno vi aiuto io. Vi accompagniamo io e vostro padre》parla sia a me sia ad Alexia. Mia madre mi bacia sulla fronte ed esce dalla stanza. A me viene da piangere, odio le feste. Le odio. E non voglio indossare un vestitino. Alexia si alza e sistema il suo letto ed io faccio lo stesso. 《Che tipo di festa è? C'è un dresscode?》mi chiede Alexia 《È il ballo di inverno della scuola, vestiti elegante》. Mi siedo per terra, lei fa lo stesso. Rimaniamo in silenzio a riflettere. Io non so cosa mettermi e lei non ha nulla da indossare per un ballo. Mi viene in mente Chow 《Chiamo una mia amica, lei può aiutarci, a te va bene?》propongo ad Alexia 《Certo, va bene, grazie, davvero》. Vado al piano di sotto di corsa e chiamo Chow 《Chow, vengo al ballo. Ma vedi..ho bisogno di una mano..non so cosa indossare》lei ride contentissima 《Corro, arrivo subito, tanto mancano cinque minuti alla fine della giornata》《Grazie Chow, grazie. Ah e..siamo in due ad aver bisogno di una mano. Non abbiamo niente da indossare, in poche parole》《Tu non ti preoccupare, tra dieci minuti sono da te》chiude la telefonata. Ma come fa a sapere dove abito..? A me avvolte fa paura questa ragazza. Comunque, dopo dieci minuti precisi arriva, con una valigia enorme. Andiamo nella mia camera e mentre saliamo le scale rifletto. Come presento Alexia a Chow? Entriamo in camera e Chow sistema il suo kit, ha vestiti e trucchi con sé. 《Chow》guardo entrambe 《Lei è Alexia, una mia amica che verrà nella nostra scuola, è nuova》ho scelto di non dire per ora la verità. È meglio. 《Sono felice di conoscerti, io sono Chow》la abbraccia contenta, Alexia ricambia l'abbraccio. 《Ora, all'opera! Ho portato tutti i trucchi possibili, i migliori che avevo ovviamente》fa l'occhiolino ad entrambe. 《Mmh》riflette guardando i vestitini che ha portato, ogni tanto lancia uno sguardo ad Alexia. 《Per te ho un vestitino bianco oppure un vestitino nero》li prende e li poggia sul letto. 《Quale preferisci?》Alexia si avvicina e li guarda 《Assolutamente questo》prende in mano quello nero. Non faccio in tempo a guardarlo bene perché mia madre entra nella stanza 《Oh ciao! Tu sei..?》si rivolge a Chow, lei si avvicina a mia madre e le porge la mano 《Sono Chow, compagna di classe e di banco preferita di sua figlia, siamo molto amiche》mia madre le stringe la mano 《Io sono la mamma di Vega, felice di conoscerti Chow!》poi guarda me 《Hai un momento Vega?》io vado subito da lei e usciamo nel corridoio, siamo sole. 《Quando avevo la tua età, ero un poco ribelle. Sai, a noi messicani piacciono i colori, ma a me piaceva il nero. Per una festa avevo comprato un vestito, che mi piaceva tanto tanto, forse potrebbe piacere anche a te》mi porge un vestitino. Lo guardo per qualche istante, mi sembra semplicemente magnifico, anche se non so ancora come mi sta addosso. Un regalo da mia madre fatto con il cuore, non potrei amarlo di più. La abbraccio forte forte 《Mamma, oddio, ma è bellissimo! È stupendo! Grazie》mi scende una lacrima e anche una piccola lacrima cristallina percorre la sua guancia. 《Di nulla, ora vai a provarlo》le bacio le guance e vado a provarlo. Quando sono pronta, ammetto con un po' di fatica, esco dal bagno e faccio la sfilata davanti a tutte, in camera mia. Quando guardo allo specchio il risultato, i miei occhi si spalancano. Non ho idea di come sentirmi... forse strana? Non sono solita a vedermi con qualcosa di così elegante come un tubino nero a maniche lunghe. Il tessuto è in velluto e tiene stranamente caldo. Le calze mi coprono le gambe finendo poi con degli stivaletti a tacco alto che si discostano dall'ideale di eleganza nella mia testa. Ci sono anche dei ghirigori cuciti sulla calza maglia, non credo siano firmate... esistono calza maglie firmate? Non so, non che me ne importi. Vengo sommersa da complimenti, da parte di tutte e tre. Mi guardo ancora allo specchio, in effetti è la prima volta che mi piace un vestitino e che mi trovo a mio agio. Sorrido. Anche Alexia e Chow vanno a cambiarsi. La prima a essere pronta è Alexia. Quando entra nella stanza rimango qualche secondo ad analizzare il suo vestito: è tutto nero, con le maniche lunghe che le coprono la pelle. Ci sono cucite delle stelline sul tessuto scuro, facendolo apparire come un meraviglioso cielo della notte. I suoi occhi sembrano scintillare dall'ombretto argentato. I colori freddi le stanno stranamente bene nonostante i suoi capelli rossicci, sarà per i suoi occhi di questo brillante azzurro, che forse è anche eccessivo. Ai piedi non ha più i suoi soliti anfibi, ma dei tacchetti neri e bassi coperti anche loro da stelline argentate. Deve essere brava ad abbinare i colori. Ma non c'è un centimetro di carne che non sia coperto da qualcosa, perché le calze a rete le coprono le gambe. Anche i suoi capelli mossi le cadono perfettamente sulle spalle. Ammetto che le si addice tutto ciò. Non è una tipa elegante ma nemmeno una barbona sicuramente. Mia madre le fa tanti complimenti e lei ci sorride. Arriva anche Chow 《Che ne dite?》ci chiede. La osservo nel suo perfetto abito verde. Era indecisa se indossarlo o meno, ma ha detto che una persona speciale l'ha convinta. Si tratta di un vestito verde pastello con le bretelle, dalla gonna larga che termina sopra il ginocchio, e con le maniche a campana, larghe ed eleganti come una principessa. 《Sei bellissima, mia compagna preferita》la abbraccio, anche Alexia sembra felice. In tutto ciò però mi chiedo cosa stia facendo e dove sia mio padre. Mia madre lo nota e si allontana 《Vado a cambiarmi, vi accompagniamo noi in auto》esce dalla stanza. 《Ehi! Ma manca il tuo trucco Vega!》urla Chow all'improvviso 《Vieni qui!》mi fa sedere su una sedia 《Aspetta aspetta》la guardo negli occhi seria 《Solo un leggero mascara e un lip gloss, nulla di più, okay?》Chow mi sorride 《È esattamente quello che avevo in mente》prende ciò che le serve e inizia il suo lavoro. Dopo qualche minuto, siamo tutte pronte. Anche mia madre e mio padre sono pronti 《Vi accompagno io principesse!》esclama mio padre, rivolgendosi, credo, a me e Alexia. Saliamo in auto e in poco tempo siamo davanti a scuola. La musica rimbomba ovunque. Scendiamo dall'auto 《Grazie mamma, grazie papà》li saluto e ci incamminiamo verso l'entrata. Una leggera sensazione di ansia mi pervade, ma viene placata da Chow che mi mette una mano sulla spalla e Alexia che mi sorride calorosa. Sorrido. Dopo tutto, forse sono al sicuro.
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Yin e Yang
General Fiction||COMPLETA|| Questa è la storia del coraggio nel tentare ciò che non è mai stato tentato, di vedere la bellezza pure dove si è sempre pensato non ci fosse, del tentare di capire ciò che non si è mai capito. Questa è la storia di un amore considerat...