Capitolo 4

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《Chi è sensibile attribuisce un'importanza enorme ai dettagli più insignificanti del comportamento altrui, quelli che generalmente sfuggono alle persone normali》
Sigmund Freud

Vega

Una mano mi accarezza dolcemente il viso. Una mano dolce e piena di premura per me, che fa attenzione a non farmi in alcun modo del male. Sposta con delicatezza i capelli che sono caduti sulla mia faccia nella notte. Apro piano gli occhi, quasi senza voglia di farlo. Noto subito il suo sorriso luminoso, forse dovuto ai raggi di sole che penetrano dalla mia finestra. Mi viene da sorridere, e per poco non sorrido, ma poi vedo l'orario sull'orologio sul comodino: sono tragicamente in ritardo per la scuola. Mi alzo di scatto e mia madre si sposta indietro. 《Mi dispiace Vega, ti ho disattivato la sveglia, dormivi dolcemente, sorridevi》cerca di scusarsi 《Non ti vedevo da tanto così serena》Io infilo nello zaino libri e quaderni per la giornata scolastica, mentre afferro anche i vestiti per cambiarmi. 《Tieni》mi porge una mela che afferro velocemente. 《Grazie mamma》le sorrido sincera, non è colpa sua in realtà. È un piccolo gesto d'affetto suppongo.

《Di nuovo in ritardo signorina Barlow, complimenti, ricominciamo come l'anno scorso?》
《Mi scusi professoressa》mi siedo senza preoccupazione. Per la prima volta non mi sento in colpa per il mio ritardo.
Chow mi sorride e si avvicina al mio orecchio 《Dobbiamo esporre》sussurra. Mi trattengo dal guardarla male perché è stata gentile nel darmi questa informazione. Ero talmente presa dai miei pensieri che non avevo visto alcuni miei compagni parlare di fronte alla classe. Ad un certo punto tornano ai loro posti.《Bene, prossimo gruppo》. Siro si alza per primo, poi Chow ed infine io. Ci posizioniamo l'uno accanto all'altra, come dei soldati, rivolti verso la classe, io in mezzo ai due. Siro comincia la nostra breve presentazione orale 《Ogni nome ha un significato speciale ed unico, non pensate? Ad esempio il nome Siro significa "stella splendente, estiva, ardente" ed è di origine greca》sorride. I miei occhi rimangono concentrati a osservare quel sorriso. È un sorriso di gentilezza, un sorriso per educazione, non ci trovo una felicità vera dentro, non ci trovo un vero sentimento che lo spinga a sorridere. Io continuo a essere certa che ci sia qualcosa in lui non detto, che nessuno sa, e questo mi spinge a venire a scuola per scoprirlo. Però certo, anche i miei obiettivi personali sono importanti.
Solo quando alle orecchie mi arrivano le parole di Chow, mi rendo conto che mi stanno guardando tutti. Distolgo lo sguardo da Siro e cerco di mantenere un profilo basso per il resto della presentazione. 《Il nome Chow è di origine cinese e significa "colei che scopre l'anima degli esseri e delle cose". Un significato magico a parer mio》sorride fiera del significato del nome che porta. Ecco, il suo sorriso è davvero contagioso, vivo, vero. Talmente solare che tutti nella classe accennano ad un piccolo sorriso. Quando gli occhi della professoressa sono totalmente concentrati su di me, capisco che adesso devo parlare io. 《Il mio nome, Vega, è di origine araba. È dovuto ad una delle stelle più luminose nella costellazione della Lira. Ed è appunto, una delle più brillanti stelle nel cielo notturno, perciò può rappresentare un faro di speranza e guida》. Nessuno mi sorride, sono consapevole di non avere amici, di essere considerata noiosa e strana da tutti.《E ti ci ritrovi?》chiede l'insegnante. Ci impiego qualche secondo a capire la domanda, e poi qualche secondo in più per pensare ad una risposta.《Onestamente no》. Penso che la sincerità sia un'arma molto potente, che bisogna imparare ad utilizzare in modo corretto, altrimenti può distruggere qualcuno. Tutti mi guardano male, compresa la professoressa. Nessuno si azzarda mai a dire la propria opinione per paura di risultare diversi o strani. A questa semplice domanda qualcun altro, forse per prendere una valutazione positiva, avrebbe risposto subito di sì. Ma io non sono qui per farmi degli amici o per essere una ragazza semplice che dice ciò che gli altri vogliono sentire o per fare ciò che gli altri si aspettano. 《E voi?》si rivolge ai miei compagni di gruppo. 《Io sì》risponde subito contenta Chow, ha sempre quel sorriso che la accompagna in qualsiasi cosa faccia, la invidio. Poi sposto la mia attenzione su Siro, noto che è titubante. 《Forse》si sforza di sorridere. Maledizione, quanta falsità. Quanta falsità presa per vera da tutti. Forse sono gli altri che non notano i dettagli, o forse sono io che mi faccio paranoie.

《Potete andare》. Afferro il mio zaino ed esco di corsa dalla classe. Mi dirigo nell'atrio principale e come al solito trovo Trina seduta al centralino con il telefono in mano. 《Grazie mille, arrivederci》. Appoggio lo zaino per terra e mi siedo affianco a lei. Trina mi saluta con una carezza sulla fronte 《Come stai bellissima Vega?》sorrido per la prima volta in tutta la giornata 《Stanca, tu?》anche lei mi sorride 《Anche io stanca, ma oggi mi faccio le unghie! Vuoi vedere come?》《Certo!》mi avvicino di più a lei. No, odio le unghie, sia quelle semipermanenti che quelle gel o qualsiasi altro tipo di unghie esistano, ma se si tratta di Trina, allora mi interessano. 《Guarda, sono indecisa tra queste》mi mostra delle unghie squadrate con varie sfumature di blu e azzurro, mi ricorda il mare 《E queste》appare un'immagine di unghie sempre squadrate di color rosa pastello e fiorellini bianchi. Se dovessi scegliere per me, non sceglierei nessuna delle due tipologie. 《Mmh forse sono meglio quelle rosa》Lei ride 《Rosa? Vega Barlow che mi consiglia delle unghie rosa? Ti senti bene?》ridacchio, anche io sono sorpresa da me stessa 《Per caso è grazie a quel bel ragazzo della tua classe? Com'è che si chiama? Siro giusto? Lo guardi spesso..》la guardo storto, sto per ribattere quando lui passa esattamente davanti a noi per uscire ed andare a casa. Alza la mano e con un gesto della testa mi saluta sorridente, io rimango immobile e non lo saluto in alcun modo. Quello che ammiro di lui è la determinazione, anche se lo tratto con freddezza continua a sorridermi. 《È proprio carino eh》guardo Trina divertita 《Pensa alle unghie va》rido. Dopo un quarto d'ora a chiacchierare con lei, è il momento di tornare a casa, altrimenti faccio preoccupare mia madre. Saluto la mia unica amica ed esco dalla scuola. La giornata era finita, ero pronta a tornare a casa e a farmi una piccola dormita. Erano questi i miei piani, finché non ho visto Siro seduto su una panchina vicino a scuola in compagnia di una rossa. Avrei potuto far finta di niente ed andare a casa, ma quando mi sarebbe mai capitata un'altra opportunità per scoprire qualcosa in più su di lui? Mi avvicino con stampato sul volto un sorriso falso. 《Ciao Siro》lui si accorge della mia presenza e mi sorride come sempre 《Ciao Vega! Che ci fai qui?》mi posiziono davanti a lui 《Un giretto, tu?》《Una chiacchierata con-》la rossa si alza in piedi di scatto e lo interrompe 《Sono Carol》mi sorride dolcemente e mi stringe la mano. Ha i capelli rosso fuoco lunghi e lisci e due occhi di color grigiastro. Noto subito che indossa dei vestiti che sembrano costosi, ha un leggero trucco sul viso e delle unghie gel bianche. È sicuramente una ragazza che si prende molta cura di sé stessa, a differenza mia. 《Io sono Vega, sono una sua compagna di classe, tu?》Anche Siro si alza in piedi e si mette tra me e lei. 《Ora io e Carol dobbiamo andare, scusa Vega, abbiamo un impegno, scusa tanto》mi rifila scuse inutili su un impegno urgente ed importante, ma io so che non è così, perché Carol sembra presa alla sprovvista. 《Oh certo, ci vediamo Vega, piacere di averti conosciuta》mi saluta Carol con un bacio sulla guancia. 《Piacere mio Carol, ci vediamo in giro》li saluto e torno a casa. Come prima impressione, sembra che sia una ragazza curata, dolce e simpatica, ben educata e gentile. Sono amici? Sono parenti? Fidanzati? Onestamente non lo so, ma se Siro si è dovuto inventare una scusa per fare in modo che io non sapere chi è, allora devo assolutamente scoprirlo.

Entro in casa e mi accorgo che sono passate due ore dalla fine della giornata scolastica. 《Vega ti ho chiamata più volte, perché non rispondi dannazione così mi spavento!》mi riprovera subito mia madre 《Scusa mamma, scusa tanto》. Cerca di mettere da parte la rabbia e la paura e mi abbraccia 《Come è andata la giornata?》la stringo forte a me《Tutto bene, tu? Sei stanca? Hai la faccia stanca, dovresti dormire》Lei sorride dolcemente 《Io sto bene piccola Vega, piuttosto va a riposarti tu, non stressarti troppo per la scuola okay? È appena cominciata e stai andando bene》. Sento una delle tante crepe del mio cuore che minaccia di creparsi di nuovo ed io cerco di accarezzarlo e dirgli di non farlo, perché non posso sopportarlo. Penso sia straziante per lei vedermi in questo stato e non riuscire ad aiutarmi. Sa quali sono i miei demoni, in parte, e cerca di allegerirmi almeno la scuola. Penso sia straziante quando due anime frantumate cercano di salvare l'altra, senza pensare a sé stessa, perché alla fine, affogano entrambe allo stesso tempo e allo stesso modo. 《Grazie mamma》le sorrido, cercando di essere il più dolce possibile 《Vado a stendermi un po', fallo anche tu okay?》le do un bacio sulla guancia 《Certo piccola》. Salgo in camera mia mentre cerco di trattenere queste dannate lacrime che vogliono rivelare il mio vero stato d'animo.

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