Capitolo 8

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《A che età hai smesso di cercare il mostro sotto il letto?》

Siro

Quando il professore di scienze ha detto di aver voglia di fare qualcosa di diverso, ho subito proposto dei cartelloni di gruppo. Forse sono leggermente da scuola media, ma onestamente fare qualcosa di semplice e creativo penso vada bene per tutti. Ha diviso gli argomenti del libro ai vari gruppi che ha formato, e subito dopo siamo andati nell'aula d'arte del gruppo artistico della scuola a chiedere qualche cartoncino colorato di grandi dimensioni. Sono in gruppo con Chow, Vega e altri due ragazzi. Chow vuole fare la parte artistica del cartellone, in più ha già proposto molte belle idee originali. Mi ha fatto ridere quando ha detto di doverle dire a voce bassa, altrimenti gli altri gruppi avrebbero trafugato, ha usato proprio questo termine, le sue opere indimenticabili. Vega si è proposta per organizzare il lavoro, assegnando a me e gli altri due il compito di sintetizzare le pagine. Mentre noi facciamo i riassunti delle pagine, Chow sta "fantasiando", come dice lei, sul cartellone. Io e il mio compagno stiamo discutendo su come esprimere al meglio una frase difficile sul libro, ma veniamo distratti all'improvviso da Chow 《Voglio la glassa bianca》afferma. Scoppiamo a ridere per la frase strana, anche sul viso di Vega riesco a scorgere un piccolo sorrisetto. Tento di smettere di ridere 《Come Chow?》lei mi guarda seria 《Voglio la glassa bianca, sapete dove trovarla?》. Vega si avvicina a lei 《Per "glassa bianca" intendi quella che si mette sulle torte?》《No! Intendo quella che si usa per incollare le cose》tutti facciamo un "Aaah" dopo aver compreso a cosa si riferisse. 《Cioè la colla vinilica》dico io. 《Si quella! Mi serve quella!》sorride contenta. L'altro ragazzo dice di sapere dove trovarla e accompagna Chow nell'aula di arte. Rimaniamo noi tre. Vorrei poter dire di essere concentrato sul mio lavoro, ma Vega è seduta di fronte a me e vederla così concentrata sulle pagine del libro mi fa sorridere. I capelli scuri le cadono sulle spalle, e anche davanti agli occhi, in modo disordinato, rendendo il suo aspetto al più naturale possibile. A differenza di altre ragazze della classe che si piastrano i capelli in continuazione, lei li tiene sempre così come sono: non usa gel, non li piastra, non si fa i boccoli, non li colora, non fa niente di niente. È sempre se stessa. Decido di far scivolare apposta una matita fino a lei, con l'intento di distrarla. Vega alza lo sguardo e mette la mano sulla matita per restituirmela, ma anche io faccio lo stesso e le nostre mani si toccano. I nostri sguardi si incontrano e io non riesco a non fare una battutina 《Potresti dirlo subito di essere cotta di me, Barlow》《Neanche se mi pagassero, Worley》spinge la matita nella mia direzione, rompendo il nostro breve contatto. Chow torna in classe con in mano la sua "glassa bianca", seguita dal nostro compagno. Dopo questo, ci siamo dati da fare per un'oretta circa: abbiamo organizzato le informazioni, messo un titolo e cominciato a mettere in pratica le nostre idee sul cartellone. Lato negativo? Ho le mani sporche di colla vinilica, e se voglio continuare a essere utile, devo andare a lavarmele. 《Io vado un attimo in bagno ragazzi, torno subito》. Mi alzo e mi reco in bagno velocemente, non mi piace perdere tempo quando ho qualcosa di importante da fare. Apro la porta con fatica, perché non voglio sporcare anche la maniglia, ma appena riesco ad aprire un piccolo spiraglio, una grande puzza inonda la mia gola e percepisco una sensazione fastidiosa, come se mi stesse andando a fuoco anche il petto. Entro in bagno cercando di farmi forza e vedo Arold appoggiato al muro, tra le dita ha una sigaretta elettronica, la porta con lentezza alle labbra. Mi avvicino al lavandino e comincio a lavarmi le mani 《Buono?》chiedo guardandolo. Lui mi guarda 《Cosa?》《Il fumo》gli indico con il mento la sigaretta. 《Ti ci abitui fratello, vuoi?》me la porge. Io mi asciugo le mani e gli sorrido 《No grazie, magari la prossima volta》. Avevo visto che da una mezz'oretta non era più in classe, ma non ci avevo dato tanto peso. 《Perché non torni in classe? Stiamo facendo un cartellone, e poi sono sicuro che quella merda non è così buona dopotutto》. Butta per terra la sigaretta e si avvicina a me infuriato, mettendomi le mani al collo 《Cazzo vuoi Siro? Eh? Fatti i cazzi tuoi coglione! Mi stai dicendo cosa fare? Eh? Ma vatti a fare una dose piuttosto!》. Mi stritola che quasi non respiro più, ma non voglio reagire perché non intendo dargli soddisfazioni. Lascia la presa, raccoglie la sigaretta elettronica e la pulisce sulla maglietta. 《Vedi di non dire niente in giro, sennò ti giuro che ti faccio andare in overdose》esce dal bagno, ma non si dirige in classe, penso stia andando a fare un giretto per la scuola in tranquillità. Io mi massaggio leggermente il collo e dopo aver controllato allo specchio di non avere segni troppo evidenti, vado in classe. Mi siedo al mio posto e torno a lavorare sul cartellone. Dopo qualche minuto vedo Vega che si abbassa per prendere qualcosa dal suo zaino. Mi sporgo leggermente per vedere di cosa si tratta. La sua mano esce fuori dalla tasca insieme a una grande mela verde. La mangia con calma mentre riassume la sua parte. 《Siro! Mi passi quella penna per favore?》mi chiede Chow distraendomi. Io la afferro e gliela porgo. La porta della classe si apre e chiude rumorosamente. Deve essere tornato il principino Arold. Mi giro nella sua direzione e vedo la maniera in cui sbatte gli oggetti che trova e urla ai suoi compagni di gruppo. 《State zitti plebei, non rompetemi il cazzo con il vostro cartellone di merda!》urla e si siede in un angolo. Mi rigiro e torno a concentrarmi sul mio lavoro.

Suona la campanella e tutti i cartelloni, chi più, chi meno, sono quasi completati. Usciamo tutti dalla classe perché la nostra migliore amica, Trina, è venuta a trovarci ed è bello passare con lei i nostri brevi intervalli. 《Allora ragazzi, come state?》ci chiede con un grande sorriso sul viso. Chow la avvolge in un abbraccio dei suoi 《Io sto benissimo perché ci sei tu!》dice sorridendo. Trina ricambia l'abbraccio e le dà un lieve bacio sulla fronte. 《Dai, raccontatemi qualcosa》dice Trina sistemandosi una ciocca bionda dietro l'orecchio. Cominciano tutti a parlare uno sopra l'altro, la maggior parte parla dei progressi a scuola, altri invece parlano delle loro crush, chiedendo anche consigli Mi guardo attorno e riesco a individuare anche Vega, è accanto a Chow e Trina, è in silenzio, ma è calma e i lineamenti del suo viso sono rilassati. Mi avvicino anche io a loro per sentire meglio i vari discorsi. Passano circa due minuti, e sarebbe stato bello rilassarsi per qualche altro minuto in compagnia, ma delle urla si avvicinano a noi. 《Lasciami stare, tossico di merda!》urla un nostro compagno di classe. Si avvicina a noi, come se stesse cercando protezione. Ci giriamo tutti, e vediamo Arold infuriato che cammina a passo svelto verso il nostro compagno. 《Hai paura? Eh? Prima mi dai del bocciato di merda e poi scappi? Vieni qui!》. Tento di mettermi in mezzo a loro due, ma tutti sono fermi a guardare la scena, ostacolando i miei movimenti. Anche Trina cerca di muoversi, ma le persone sono troppe. Arold tira un pugno al ragazzo, ma lui si sposta e non lo prende. Allora la sua rabbia sale alle stelle e ritenta e ritenta, ma il compagno è abbastanza veloce e disperato da allontanarsi. Il problema è che ormai sono entrambi troppo vicini a noi e c'è il rischio che facciano del male anche a chi non c'entra niente con questa storia. Trina riesce ad avanzare, il problema è che anche Arold avanza. Alza le mani e mira la testa del ragazzo. All'ultimo si abbassa, ma la mano di Arold non si ferma nel vuoto come gli altri colpi. Lo schiaffo finisce dritto sulla guancia di Trina. Il suono di quel gesto involontario rimbomba per tutto il corridoio. Rimaniamo tutti estremamente scioccati e arrabbiati con Arold. Accorrono tutti in aiuto di Trina, che ha la guancia rossa. 《Stai bene Trina? Ti ha fatto male? Vuoi del ghiaccio? Un panno con acqua fredda?》chiede Chow preoccupata. 《No, ma ragazzi è tutto okay, sto bene》cerca di tranquilizzarci lei. Vega prende una sedia e la fa sedere, mentre gli altri bagnano dei fazzoletti, per appoggiarli sulla guancia rosso fuoco. Un paio di ragazzi si avvicinano ad Arold con l'intento di picchiarlo. Lui indietreggia e io mi metto di mezzo cercando di bloccarli. 《Trina vallo a dire al preside! Ti accompagniamo noi, siamo tuoi testimoni!》molti cominciano ad urlare. Trina si alza, tenendosi i fazzoletti sul viso 《È tutto okay Arold, non andrò dal preside, è tutto okay, è una cosa da niente》. Mi soffermo ad osservare Trina, mi sembra del tutto sincera. Arold tenta di dire qualcosa, ma poi si gira e scappa. Non ho idea di dove sia andato, ma sicuramente non in classe. Quei due ragazzi di prima tentano di seguirlo, io li spingo indietro 《Pensate di risolvere con altra violenza? Eh? Andate da Trina piuttosto》loro mi guardano con sguardo furioso, ma nonostante ciò mi ascoltano e lasciano perdere Arold. Probabilmente perché vogliono fargliela pagare fuori scuola, dove sarà solo, ed io non potrò fare niente.

Torno a casa e rifletto sulla giornata. È stupendo quando qualcuno si preoccupa così tanto per te, ma dall'altra parte, è davvero necessario arrivare a tanta violenza?

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