Capitolo 38

6 1 2
                                    

《La speranza viene paragonata ad un fiorellino sgargiante che cresce rigoglioso in un terreno arido e grigio. A me piacciono i fiori sgargianti, e a te?》

Alexia

Rimango in piedi come una statuina in mezzo al piccolo ingresso di casa. Non mi sarei mai aspettata una seconda fuga. È come se percepissi che questa volta, c'è qualcosa di più profondo nella fuga di Vega, ma mi mancano gli elementi per riuscire anche solo a vederlo. Davanti ai miei occhi la scena si presenta a rallentatore. Appena Vega esce dalla porta, sua madre le corre dietro urlando e piangendo, e anche mio padre le va dietro, ma io non penso sia per una buona intenzione da buon padre. Istintivamente vado anche io dietro a loro, a Vega, ma appena sua madre, con gli occhi offuscati dalle lacrime, mi nota, si ferma. 《Alexia ascolta》la sua voce viene interrotta dai suoi singhiozzi incessanti《Tu resta a casa, nel caso lei torni, mi sento più al sicuro con te a casa》le lacrime le scendono come piccole cascate, rendendo le sue guancie lucide《Per favore》sussurra. Io annuisco senza riuscire a proferire parola, senza nemmeno riuscire a consolarla. E se ne va, torna a inseguire mia sorella. Sento un fischio che mi porta a tapparmi con le mani le orecchie, nel tentativo di farlo cessare, ma non smette. Mi accade avvolte, ma non ho ancora capito la natura di questo fischio. Abbasso lo sguardo sul marciapiede grigio e respiro a fondo. Non appena il fischio si calma un po' torno in casa a passi pesanti. La porta si chiude dietro di me con un grande tonfo. Alzo i miei occhioni azzurri davanti a me, rimango immersa nel silenzio della casa vuota e buia. Totale silenzio. A dire il vero, non mi aspettavo tutta questa situazione in generale. Tutto questo è davvero un disastro totale. Costringo me stessa a salire le scale e ad andare in camera, mi ripeto di non crollare nella tristezza della situazione, non devo, non posso. Quasi mi chiedo se stavo meglio a casa mia con mia madre oppure qui. Mi sdraio nel mio letto e apro instagram. I pensieri mi avvolgono in ogni caso, anche contro il mio volere. Diamine, vorrei solo far sparire mio padre definitivamente dalla faccia della terra, ma non ho i super poteri e non posso farlo. E non riesco nemmeno a comprendere il motivo del nostro intrattenimento qui, in questa città. Cosa vuole fare? Vuole farmi vivere qui senza dirlo a mia madre? Senza dirlo a me? Cosa sta succedendo esattamente? Vengo investita da un'ondata di malinconia totale, in cui desidero solo tornare a casa mia, nella mia città e nella mia solitudine. Scrollo instagram senza voglia, solo per cercare di distrarre la mia mente e riempire questo vuoto fino al loro ritorno. Il loro ritorno. Non ci voglio nemmeno pensare a quando torneranno a casa, cosa succederà? Per fortuna, prima che il mio cervello riesca a rispondere a questa domanda con fantasie esageratamente ansiogene, sulla schermata del mio telefono spunta un post molto interessante. Si tratta dell'oroscopo, che io amo e seguo giornalmente con grande interesse. Immediatamente skippo tutti i segni zodiacali e arrivo direttamente al mio: bilancia. Leggo mentalmente il contenuto con una piccola emozione, mi si scalda sempre un poco il cuore a leggerlo: "Se l’amore è ancora un miraggio per voi, eccovi una notizia. Finalmente avete davanti un anno in cui uscirete dal torpore dei sensi per aprirvi e lasciarvi andare a sentimenti più appassionanti. Può cominciare con un’amicizia, calda abbastanza già all'inizio, per poi trasformarsi in qualcosa di più intimo e coinvolgente. Tenete gli occhi aperti, Bilancia!". Per qualche secondo ci penso. Io amo gli oroscopi e tutto ciò che riguarda l'astrologia, e la rispetto anche molto, ma onestamente penso che questo oroscopo si riferisca alle altre persone del segno zodiacale della bilancia, non a me. Sospiro. Come sempre. Metto lo stesso like al post, mi dispiacerebbe non farlo, e poi chiudo il telefono. Che fastidio questo silenzio assordante. Guardo il soffitto incantata dai miei pensieri più cupi. Sono sola. Sono sempre così maledettamente sola. Perché sono così sola? E perché questo soffitto è talmente bianco? No, direi più che si tratta di un bianco sporco, forse non è stato ridipinto da molto tempo. Però faccio i miei complimenti, non c'è neanche una minima traccia di muffa, casa mia al contrario ne era piena. All'inizio mi disgustava, poi ci ho fatto l'abitudine. Nella mia testa lo avevo reso quasi un accessorio indispensabile della mia cameretta, come se la rendesse più bella. Che pensieri stupidi. Din din. Una notifica instagram mi risveglia, lancio uno sguardo all'orologio sul piccolo comodino di legno, come è possibile che sia già passata mezz'ora? Sono rimasta davvero per trenta minuti consecutivi a fissare un soffitto bianco? Sospiro rumorosamente, stufa. Un poco mi chiedo di cosa si tratta questa notifica. Accendo il telefono e dalla schermata esterna leggo la notifica: "Arold_toxic07" ti segue!". Sulle mie labbra a lungo imbronciate si fa largo un piccolo caloroso sorriso. Arold mi segue. Apro immediatamente instagram e ricambio la sua amicizia, chissà, magari mi scrive pure, mi farebbe piacere, molto piacere. Per una manciata di minuti resto a fissare il suo account, solo la foto che ha messo come profilo, senza guardare anche i suoi post. Osservo attentamente la sua foto profilo, rappresenta una sua foto, dove si vede la sua faccia, sempre stanca, e si possono notare chiaramente i suoi occhi scuri e tristi. In una mano tiene una sigaretta e nell'altra una bottiglia di vodka alla pesca, mentre lo sfondo è cupo e quasi ansioso. Non vengo attratta da ciò che ha nelle mani, da ciò che indossa o dalla sfondo, ma solo dai suoi occhi. Quanto vorrei che facesse un altro dei suoi sorrisi e che mi guardasse ancora come quella volta. Ho pensato a lungo a quel suo sguardo, cercando un modo per descriverlo, ma ancora non penso di aver trovato le parole adatte. Improvvisamente mi arriva un'altra notifica. Arold mi ha scritto. Senza pensarci due volte entro nella nostra chat. Trovo stupido quando le ragazze non vogliono aprire il messaggio di un ragazzo perché "lo faccio aspettare". Ma non ha assolutamente senso, io non riesco ad aspettare quando si tratta di una persona a cui voglio bene, mi fa come male non rispondere a qualcuno. Scaccio questi pensieri che mi distraggono e torno a concentrarmi sul suo messaggio: "ehi alexia, sono arold, ti ricordi di me giusto?". Mi fa tenerezza, come potrei dimenticarmi di lui? Cambio posizione e mi metto più comoda sul mio letto. Devo rispondergli, ma come? Me lo chiedo più e più volte guardando il suo messaggio. Poi mi rendo conto che sono troppo dubbiosa su quella che deve essere una normale risposta. Ovviamente la cosa migliore è rispondere nel modo più semplice e sincero possibile: "ehii arold! certo che mi ricordo di te! come stai?". In pochissimo tempo mi risponde, ne sono sorpresa, e contenta ovviamente. I miei occhi azzurri rimangono incollati allo schermo luminoso: "bene bene, e tu come stai?". Una semplice domanda. Poche parole. Eppure il mio cuore si sente come accarezzato da quel che pare il suo puro interesse nei miei confronti. Le mie dite sono pronte per digitare la risposta, ma poi si fermano di colpo. Effettivamente come sto? Potrei rispondergli "bene" perché parlare con lui mi fa stare meglio, oppure potrei dirgli "così così" perché non sto benissimo, ma soprattutto rispondere "male" forse è troppo esagerato e tragico. Quindi tutto sommato, sto bene. È semplice, devo dire che sto bene. Costringo le mie dita a ubbidirmi, perché se fossero per loro direbbero solo e soltanto la pura verità ogni volta che ne avrebbero l'occasione. Ma non posso dire la verità quando mi va, non posso mostrare e rivelare a tutti ciò che sono io con tanta facilità. Sono sicura che parlare con lui mi distrarrà da tutto questo e mi farà del bene, dopotutto sono sempre stata molto curiosa della sua persona. Arold visualizza subito la mia risposta e io ne sono emozionata. È come se avessi una molla nel petto che rimbalza ogni volta che ho un minimo contatto con questo ragazzo, è sorprendente. Cala un velo di imbarazzo tra me e lui, e nella chat. Quale potrebbe essere la prossima frase o domanda? Come aprire una conversazione? E quale potrebbe essere un argomento per noi due? Sono immobile a fissare lo schermo riflettendo su cosa potrei dire, e immagino che Arold stia facendo la stessa cosa dall'altro lato. Mi scappa una piccola risatina ad immaginarmelo. Due giovani ragazzi immobili a guardare uno schermo, aspettando una qualsiasi cosa dall'altro. La verità è che ho avuto poco contatto con lui e pochi scambi di parole, perciò è difficile cominciare a parlare quando non si conosce qualcuno. Ai miei pensieri, mi appare la risposta come una lampadina: non ci conosciamo, per questo non sappiamo di cosa parlare. Allora dobbiamo solo conoscerci, e io ho tutto il tempo a disposizione, o almeno finché non tornano tutti e tre a casa. Spero che anche lui sia delle mie intenzioni. Mi chiedo solo come iniziare a conoscersi. A quanto so, per cominciare una coversazione con qualcuno sarebbe più facile che i due si conoscessero per interessi comuni e quindi riesciure ad aprire una conversazione riguardo a quegli interessi, oppure fare domande basi per scoprire cosa piace all'altro. In questo caso, penso proprio di dover fare domande basi ad Arold. Ma mi viene una piccola esitazione, ho paura di fare domande banali e infantili o di toccare suoi tasti dolenti che non conosco, non vorrei mai farlo sentire a disagio. Prendo un respiro, andiamo Alexia, quanto mai potrà essere complicato tutto questo? Digito velocemente sulla tastiera rosa pastello del telefono: "cosa ti piace fare di solito?". Invio e rileggo come mia abitudine. Spero sia okay.

Yin e YangDove le storie prendono vita. Scoprilo ora