《Winston, come fa un uomo a esercitare il potere su un altro uomo?》
Winston rifletté.
《Facendolo soffrire》rispose-George Orwell
1984Vega
Mi sembra di essere congelata nel tempo. Mi sembra quasi che la mia testa si sia fermata talmente a lungo a pensare da aver dimenticato a cosa stesse riflettendo così attentamente. Eppure no, non mi sono per niente dimenticata a cosa sto pensando: è davvero arrivato il momento di chiamare aiuto? È davvero così necessario? Siro si rilassa accanto a me ammirando il cielo schiarito. Il sole ci accarezza e mi pare quasi che voglia incoraggiarmi. Gli uccellini sono tornati a volare tra le nuvole e il paesaggio attorno a me è più limpido. Devo prendere in considerazione tutte le possibilità della mia azione, tutto ciò che potrebbe accadere. Sia gli effetti positivi, che fatico davvero a vedere, sia gli effetti negativi, che sono molti di più nella mia mente. Chiudo gli occhi, dimentico il presente e mi soffermo solo su una domanda: cosa succederebbe, se io chiamassi aiuto? Beh se io chiamassi aiuto, cosa dovrei dire innanzitutto? Credo che dovrei dire che mio padre con problemi con l'alcool avvolte mi alza le mani, anche a mia madre, e che avvolte perde la pazienza e si fa prendere dalla rabbia, scaraventando oggetti per aria. E dovrei precisare anche che quando ero più piccola lui ci picchiava pesantemente quasi tutti i giorni. Così? Dovrei dirlo in questo modo? E se spiego la mia situazione in maniera errata? No no, respira Vega, tu sei brava a riportare le cose che accadono intorno a te. Sei sempre stata quella silenziosa che osserva, sei brava a fare questo. Bene, respiro a fondo. Ma se non ci fossero abbastanza prove per metterlo dentro? E se non mi credessero? O se non intervenissero nel modo giusto e lui sarebbe libero di farci del male lo stesso? Ho tanta tanta paura. E se invece mia madre e Alexia non lo volessero? Non posso prendere una decisione così importante da sola. Non posso decidere per tutti in modo egoistico. I miei pensieri mi stanno trascinando così tanto nella paura e nei dubbi che non mi sono accorta di aver cominciato a tremare. Sto tremando e il mio respiro è troppo veloce. Non mi accorgo dell'intervento di Siro finché non mi prende entrambe le mani. Io mi sforzo di guardarlo negli occhi e di concentrarmi su di lui.《Respira con me》sussurra. Lui respira a fondo e io lo seguo nei suoi gesti.《Cosa ti sta divorando Vega? Di cosa hai paura?》mi chiede con voce calma e rilassata. Lascio che due leggere lacrime rotolino giù dalla mia guancia, silenziose come sempre.《Ho paura Siro, ho paura. È la prima volta che ammetto di avere paura, ma è così. Io..io non credo che funzionerà》sussurro incerta. Davvero, non credo che funzionerà. Non credo che con una sola chiamata e con delle semplici parole, tutti i miei problemi, i miei grossi problemi con cui lotto da quando sono nata, possano sparire così facilmente. Deve per forza esserci qualcosa di non detto, un inganno in questa storia. Lui sembra cercare le parole migliore dentro di sé. Io lo guardo, ma la mia espressione in questo momento non deve essere delle migliori. Siro manda giù un groppo di saliva e poi si lecca le labbra per umidificarle《Lo capisco. Capisco quanto possa essere difficile anche solo pensare di chiedere aiuto a qualcuno. Capisco quanto possa essere spaventoso. Lo capisco》la sua voce mi accarezza il cuore a ogni parola, mi tranquilizzo piacevolmente《Ora ti spiego meglio cos'è e come funziona il telefono azzurro, e poi decidi tu. Okay?》io annuisco piano《Bene, il telefono azzurro si impegna a difendere bambini e adolescenti da ogni forma di abuso e violenza, promuovendo una cultura del rispetto dei loro diritti, sancita dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia. Ci sono volontari ben formati che rispondono a chiamate e messaggi via chat, che parlano con te e ti ascoltano. Sai, loro non si occupano solo dei casi come..il tuo. Si occupano anche del bullismo, del cyberbullismo, della dipendenza da droghe dei ragazzi, di molestie su minori, di adescamento online, di sexting, di molte cose come puoi vedere, e sono tutte cose che riguardano i ragazzi e i bambini. Loro ci sono per tutti. E ci sono anche per te Vega. Tu devi solo contattarli e spiegare loro la tua situazione, poi darli i tuoi dati, ad esempio dove abiti e come ti chiami, e loro interverranno immediatamente nel modo più efficace possibile》fa una pausa per osservarmi, e io osservo lui.《Cosa ne pensi?》io continuo a guardarlo senza rispondere. Abbasso lo sguardo per terra, noto un ragno che cammina sul marciapiede, e io mi concentro su di lui《Che..che..sarebbe bello togliere mio padre dalla mia vita, ma Siro..io gli voglio bene. Lui mi ha fatto passare anche bei momenti, non solo brutti》sussurro. Non riesco a pensare di essere io quella a mandarlo via. Mi ha insegnato tante cose che mi tornano utili, mi ha voluta molto bene e penso me ne voglia ancora sotto sotto. Mi sentirei troppo in colpa a fare una cosa del genere. Lui mi poggia una mano sulla spalla《Scusami, devo aggiungere una parte alla mia spiegazione》io lo guardo senza capire cosa intenda dire《Loro agiranno e porteranno via tuo padre, per fare in modo che lui non possa più farvi del male, ma lui verrà anche aiutato a smettere di bere, a migliorarsi e gestire le sue emozioni più negative come la rabbia. Lui starà bene Vega, e anche voi》lascio che le sue parole entrino nella mia mente. Forse, realmente le cose possono andare bene. Forse realmente con una piccola telefonata posso stare meglio. Ma continuo a non essere convinta al cento per cento, e lui lo nota《Dimmi tutto Vega, sono qui per rispondere a tutti i tuoi dubbi. Davvero, non avere paura a parlare, non ti reputerò mai pesante o noiosa, e neanche stupida》mi rassicura con quei suoi bellissimi occhioni dalle tonalità chiare. Sto iniziando ad affezionarmi davvero molto a quelle iridi. Io sorrido per qualche secondo vedendo il ragnetto contento di aver trovato delle briciole per terra《È che..non so, mi sembra di voler ribaltare la vita di tre persone senza essere sicura che tutte lo vogliano, senza avere i loro permessi. Come se arrivassi e decidessi per loro senza neanche farglielo sapere》gli dico con voce tremante che non riesco a controllare《Stai parlando di tua madre e di Alexia?》inclina la testa di lato e i suoi bei riccioli rimbalzano nell'aria《Loro sono felici di stare con lui? Hanno un bel rapporto? Credi che soffrirebbero la sua mancanza?》io penso a mia madre《No, io non credo proprio che a mia madre mancherebbe. Lei lo odia con tutta se stessa, eppure lo ha ospitato quando lui ha giocato con i suoi sentimenti dicendo che è mio padre e che merita di vedere me, sua figlia. L'ha picchiata innumerevoli volte, le ha fatto perdere la pazienza e fatta andare più volte in crisi nervose, ha riempito la sua vita di stress e paura, e le ha sempre urlato addosso. Sono più le volte in cui le ha fatto del male, che quelle in cui la abbracciava con affetto o che le faceva complimenti》mi risale la rabbia, perché è davvero così doloroso e fastidioso vedere questo. Questa volta la rabbia è diversa, sembra essere più leggera, come se la maggior parte di essa sia stata già liberata.《Quindi a lei andrebbe bene》conclude lui《E cosa pensi di Alexia?》io ci rifletto su《Non l'ho mai vista sorridente in presenza di mio padre. Mai. Il suo viso era sempre cupo e arrabbiato, sempre nervoso e sempre infastidito. Non si sono mai rivolti molto la parola, come se fossero sconosciuti》confesso《Forse..forse a lei andrebbe bene》sussurro, quasi felice di realizzarlo. Lui annuisce soddisfatto《Visto Barlow? Non stai ribaltando le loro vite in modo egoistico, tu le stai salvando e migliorando》in quel momento mi sento come fiera. Sento il mio corpo riempirsi di emozione, una certa sensazione positiva che non so spiegare《Siro..credo che..che sia arrivato il momento di chiamare quel numero》. Mi sorprendo di sentire le mie stesse parole. Pare che anche lui lo sia.《Okay, io ti sono vicino, sono qua》io annuisco e prendo il telefono.《Qual'è il numero?》chiedo tremante, sono troppo agitata per questo momento incredibilmente strano. Strano ed emozionante.《È 1.96.96》mi detta lentamente, per darmi il tempo di digitare. Clicco il pulsante per avviare la chiamata e quando vedo che sta funzionando mi sento strana. Strana in senso di diversa. Metto il vivavoce e mi assicuro che Siro sia accanto a me, ho bisogno del suo coraggio e della sua determinazione, ma anche del suo affetto. In poco tempo rispondono alla chiamata e io in modo naturale intreccio la mia mano nella sua mano《Ciao! Come posso aiutarti?》una voce femminile e giovane parla con me. Sta parlando proprio con me.《S-salve..io..io..volevo dire..di mio padre..》riesco a dire, ho davvero paura《Certo! Io mi chiamo Matilda, e tu come ti chiami tesoro?》Siro mi stringe un po' di più la mano, in segno di vicinanza《Vega, Vega Barlow, mi chiamo così》《Bene Vega, ottimo, parlami di tuo padre piccola》lancio un breve sguardo a Siro《Lui..lui ha un problema con l'alcool, perde la pazienza e fa cose brutte》cominciano a scendermi le lacrime e non riesco a tenerle per me《Quali genere di cose Vega?》mi chiede con calma《Lui..lui mi picchia, anche mia madre, e rompe oggetti》《Okay ho capito, possiamo occuparcene noi. Fa cose brutte solo a te?》《Ci sono anche mia madre e mia sorella》la informo di loro immediatamente《Okay, ora dove sei?》io mi guardo attorno, i miei occhi vengono agganciati dallo sguardo troppo bello di Siro《In un parco, sono scappata di casa, ma non sono sola, non sono più sola da ora, ho con me un amico speciale》《Fantastico! È una cosa bellissima! Se mi dici il parco ti faccio venire a prendere da qualcuno》non riesco a trattenere una domanda《Ma voi ora andrete a casa mia? Prenderete mio padre? Io..credo di voler essere lì, non voglio nascondermi》non so nemmeno io perché dico questo, forse mi sento responsabile《Si, adesso alcune persone andranno a casa tua per prelevare tuo padre, stai tranquilla andrà tutto bene. Ma sei sicura di voler assistere? Non sei obbligata》io faccio di "no" con la testa come se potesse vederlo《No no, voglio esserci, voglio stare con mia madre e mia sorella》. Lei acconsente, poi le dico il nome del parco e in pochissimi secondi arriva un auto della polizia che ci porta davanti a casa mia. Siro per tutto il tempo mi sta accanto e mi sorride. Ad un certo punto si avvicina di molto a me, tanto che le sue labbra sono a pochi centrimetri dal mio orecchio《Sono fiero di te》il mio cuore va in fiamme. Non ho il tempo di pensarci troppo perché scendiamo dall'auto e solo in quel momento mi rendo conto che c'è un'altra auto dietro di noi. Guardo attentamente le due persone davanti. Oddio, non ci posso credere. Ma quella è Chow! Corro subito verso la macchina e lei vedendomi scende e mi corre incontro, la abbraccio stretta《Vega! Oddio Vega! Che bello vederti! Ma..non capisco, perché c'è un auto della polizia?》poi guarda il guidatore, noto che hanno tratti del viso molto simili, forse è suo padre《Oh..il..il telefono azzurro, ecco cos'era》bisbiglia ad alta voce quasi tra sé e sé. Io annuisco.《Signorina Barlow, andiamo》mi annuncia un poliziotto. Quello che penso sia il padre di Chow bussa alla porta, seguito da tre poliziotti, poi me, Siro e Chow. Mia madre apre la porta, non mi vede subito, perché sono coperta dai poliziotti più alti di me《Come posso aiutarvi?》chiede spaventata, ha gli occhi rossi《Buon pomeriggio signora, siamo qui per parlare qualche minuto con il padre di sua figlia, solo qualche minuto》il padre di Chow le parla molto dolcemente e mia madre si fida subito di lui, lasciandoci entrare. Quando mi vede mi abbraccia e io ricambio, contenta di vederla di nuovo. Poi Alexia scende dal piano di sopra e ci corre incontro appena vede le nostre figure. Ci abbracciamo tutte e tre piangendo. Sono così sollevata di vederle tutte e due sane e salve. Solo qualche ferita al cuore. Guardo Alexia nei suoi occhioni azzurri come il cielo tranquillo《Ti voglio bene sorella, ti voglio tanto bene, sono fortunata ad avere te come sorella》dico ad Alexia, assicurandomi di dire abbastanza volte la parola "sorella".《Anche io sorella, anche io》sussurra con le lacrime agli occhi. Sciogliamo il nostro abbraccio tanto intriso di amore e ci prepariamo al prossimo evento. Mi volto, mio padre è seduto al tavolo del soggiorno, silenzioso. I tre poliziotti si avvicinano a lui《Deve venire con noi signore》annunciano seri. Non riesco a vedere bene il viso di mio padre perché oscurato, ma quando si sposta e il sole batte su di lui, vedo che è ubriaco fradicio. Mi si spezza l'anima. Mio padre si alza in silenzio, senza dire nulla, e li segue. I poliziotti lo trattano bene e lo aiutano a uscire di casa. Chow mi viene vicino e mi prende dalla mano, mi sorride nel suo modo che amo tanto. Mio padre ci passa accanto. Guarda tutte. Prima mia madre, non le dice niente, la guarda e basta, e lei tiene la testa alta e non versa nemmeno una lacrime di fronte a lui. Poi guarda Alexia, non le dice niente. Anche lei tiene la testa alta e un'espressione neutrale. Infine, guarda me. Io mi sforzo di tenere la testa alta e di non crollare per le troppe emozioni contrastanti che ho dentro. Non mi dice niente. Siro mi stringe l'altra mano con sicurezza. Il padre di Chow raggiunge quella persona che è mio padre, quello che non vedrò più per molto tempo《Forza, presto sarà un uomo nuovo》gli sussurra incoraggiante e i poliziotti lo aiutano a salire in auto. Non mi ha detto niente. Non ci ha detto niente. Il modo in cui mi ha guardata mi resterà impresso per molto tempo. I suoi occhi erano intrisi di alcool, con un mix di tristezza e accettazione. Ma non era arrabbiato, non era contrario. La polizia ci saluta, il padre di Chow le fa un cenno della testa e poi ci saluta. La macchina si allontana per queste strade fredde, con all'interno l'uomo che mi ha cresciuta. Lo osservo finché non sparisce all'orizzonte. Mia madre chiude la porta di casa. Siamo rimasti solo noi. La prima ad abbracciarmi è Chow, che scatena un abbraccio di gruppo. Subito dopo di lei mi abbracciano anche Siro e Alexia, poi anche mia madre. Non mi sono mai sentita talmente tanto sollevata. È finito, è tutto finito. Non dovrò più avere paura. Non dovrò più essere arrabbiata in continuazione. Non vedrò più mia mamma piangere. Non vedrò più Alexia furiosa. O almeno, lo spero, spero sia così. Ed io..io mi sento così diversa, così nuova e strana. Sto provando una sensazione mai provata.
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Yin e Yang
General Fiction||COMPLETA|| Questa è la storia del coraggio nel tentare ciò che non è mai stato tentato, di vedere la bellezza pure dove si è sempre pensato non ci fosse, del tentare di capire ciò che non si è mai capito. Questa è la storia di un amore considerat...