Cercò di camuffare il fatto che l'ultimo sorso del drink le fosse andato palesemente di traverso, attirando l'attenzione dei suoi due compagni di avventure - o meglio, sventure.
«Cristo» disse non appena riuscì a parlare normalmente «sta là, mi saluta» sfoggiò un sorriso sghembo salutando anche lei e sperando con tutto il cuore che tutto ciò si interrompesse lì.
Si guadagnò degli sguardi confusi da parte di Giada e Lorenzo.«È quello là» sussurò a denti stretti «e si sta avvicinando-oo» aggiunse con voce tremolante poco prima che un gruppo di ragazzi si presentasse davanti a loro.
«Pensavo di sbagliarmi, ma avevo visto bene, che ci fai dalle nostre parti.. Elisa, giusto?»
La riccia deglutì il groppo di ansia che le si era formato in gola «Sì, sono io, Elisa» fargugliò sommessamente «Pietro, se non sbaglio?»
Elisa, sembri confusa, formula una frase di senso compiuto per l'amor del cielo.
«Sono anche le nostre parti qui, ci veniamo spesso all'Ottobit» si intromise Giada, tentando di salvare la situazione «Forse semplicemente non ci conoscevamo prima, piacere Giada» sfoderò la sua mano facendola passare davanti al viso dell'amica a fermandosi a mezz'aria, lasciandola di sasso.
«Pietro, piacere mio» sorrise di rimando lui e le strinse la mano, solo in quel momento Elisa ebbe modo di notare che aveva le guance leggermente rosse, era probabilmente brillo e perciò un po' disinibito o era semplicemente così di suo?«Loro sono Duccio, Andrea, Gherardo e .. basta» mostrò indicando il gruppo che stava dietro di lui, tutti quanti fecero un lieve cenno di saluto con la testa o con la mano. Tra questi Elisa riuscì a riconoscere lo scimmione che era con lui quando l'aveva tamponata, tirato a lucido sembrava anche più tamarro che nelle sue vesti quotidiane. Aveva l'aria di uno che ha un sacco di ragazze ai suoi piedi, doveva ammettere suo malgrado che oggettivamente fosse un bel ragazzo, ma di quelli che lo sanno e perciò se la tirano anche un po'.
«Elisa» replicò timidamente, stringendosi nelle spalle.
«E io sono Lorenzo» si insinuò nel discorso colui che era stato fin'ora zitto, con tono deciso e squillante tanto da catturare l'attenzione di tutti.«Beh che vi dico. buona serata, ragazzi, noi ci risentiamo per quella cosa..» Pietro le scoccò un occhiolino prima di allontanarsi con i propri amici.
«Cioè» disse Giada quasi gridando.
«Abbassa la voce» la redarguì Lorenzo parlando tra i denti.
«Okay» prese un attimo di pausa prima di abbassare il tono ed iniziare a gesticolare con le mani furiosamente «ti ha tamponato il tipo del bunker44 e tu hai praticamente il suo numero e non dici nulla?»
«Non ti sto seguendo» di tutta risposta la riccia la fissò confusa.
«Lollo ti prego aiutami» un tocco di disperazione si fece spazio sul viso della rossa.«Quel gruppo di ragazzi che fanno musica qui vicino, hanno una specie di studio tipo verso Villanova, stanno facendo uscire musica e hanno anche già un gruppetto di fans, o insomma di persone che li seguono.. si chiamano Bunker 44 ma si scrive B-N-K-R-4-4» fece lo spelling del nome.
«Oooh» attimo di realizzazione «Quelli col nome senza manco una vocale dentro? Sono loro? Non sapevo che faccia avessero e nemmeno quale fosse il modo giusto di decifrare quel nome» Elisa si lasciò sfuggire una risata mentre i suoi amici la guardavano con disapprovazione. «Esilarante» aggiunse notando che però nessuno dei suoi amici sembrava divertito.
«Sì dai, hanno fatto quella canzone che si chiama tipo.. girasole forse, il nome di un fiore insomma»
«Li hanno quasi arrestati perché hanno fatto una sorta di rave party per girare il videoclip nelle campagne da queste parti»
Un bagliore di ricordo balenò nella mente di Elisa «Oh sì, ricordo quando uscì la notizia, greve»«Eli, ma dove hai vissuto esattamente fin'ora?»
«Possibile che dobbiamo essere sempre noi due ad insegnarti a campare?» Lollo mimò il gesto di asciugarsi il sudore dalla fronte «È un lavoro duro, ma qualcuno deve pur farlo» i tre scoppiarono in una fragorosa risata, tornando a bere i loro drink, dato che ormai si era fatto piuttosto tardi e sarebbero dovuti rientrare.Mentre si dirigevano verso la macchina Giada armeggiava con fare sospetto sul suo telefono.
«Guarda, su Instagram è lui, mica brutto questo Pietro» le sventolò il telefono in faccia.
«Aw, ha la baby face come piace a me» commentò l'altro con fare sognante, attirando degli sguardi di disapprovazione da parte di entrambe.«Ma poi com'è che si chiama su Instagram?» si avvicinò allo schermo dello smartphone.
«Fares, è il nome d'arte» spiegò, fiera di sapere la risposta.
«Sì chiama Serafini di cognome, capirai l'originalità, ha invertito le sillabe» bofonchiò Lorenzo, facendo ridere Elisa.
«Ma lo segui pure?» la mora redarguì l'amica guardando meglio e notando la scritta "segui" colorata.«Sì una storia lunga, in pratica»
«Non vogliamo saperla!» urlarono all'unisono Elisa e Lorenzo, Giada era rinomata per essere logorroica e quando iniziava i discorsi in questo modo non prometteva nulla di buono, nessuno avrebbe più fermato il flusso di parole dalla sua bocca.«No, è veloce, in pratica la sorella di questo Pietro, andava in classe con l'ex ragazza di mio cugino di secondo grado, avete presente quello che sta a Ginestra Fiorentina?»
«Che al mercato mio padre comprò» la schernì Lollo, cercando di interrompere i fiumi di parole dell'amica.
«C'hanno i soldi, tanti, fatti supervalutare il danno alla macchina, non penso che rifiuterà di darti qualsiasi cifra tu gli chieda.»
«Giada, questo è sbagliato..» scosse la testa «Lo sai che non sono il tipo di persona che fa queste cose»
«Lo, so ma, cazzo Elisa, una volta nella vita fatti furba! Approfitta delle occasioni che ti capitano, io al posto tuo gli avrei anche chiesto un pranzo offerto all'Osteria del mare..» si fermò un attimo con occhi sognanti, come se stesse immaginando qualche scena di un film «sapete quel ristorante buonissimo a Forte dei Marmi? Perché sì, il buon Pietro ha anche una casa a Forte dei Marmi, per non lasciarsi mancare niente, capito?!» quando finì di illustrare il suo piano a dir poco diabolico avevano raggiunto la macchina parcheggiata.
Passarono in silenzio il viaggio di ritorno, tra le strade buie e quasi deserte della loro città, mentre alla radio passavano canzoni ad un volume quasi impercettibile.Era bella questa dicotomia che avevano, il karaoke sfrenato alla guida, oppure il silenzioso coesistere nello stesso luogo ma senza chiacchierare, il fatto di semplicemente esserci insieme.
***
N.d.A
Bonsoir, come state? Innanzitutto un grazie immenso per le letture e le stelline che mi avete lasciato, un grazie speciale anche a chi ha voluto commentare.
Questo capitolo non mi convince 100%, alcune parti mi divertono perché mostrano la vera natura di alcuni personaggi, altre non saprei.
Però sinceramente non avrei saputo tirare fuori niente di meglio, volevo pubblicare stasera.
Se vi va fatemi sempre che ne pensate. 💕
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Mai sonno || Fares
FanfictionElisa, abituata a fare da sfondo alla vita degli altri piuttosto che essere la protagonista della propria, all'età di ventidue anni ancora non sa cosa voglia fare del suo futuro. Uno "scontro" più che casuale la porterà progressivamente a cambiare a...