13. Buon compleanno

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Complice il sabato sera, la gente all'interno dell'Ottobit era veramente stipata come sardine in una scatolina di latta.
Elisa benedì la scelta di indossare dei pantaloncini corti e un body abbastanza scollato, per quanto non fosse un tipo di outfit che prediligeva, con un qualsiasi altro abbigliamento sarebbe letteralmente soffocata dal caldo in quel posto. L'unica pecca erano i capelli sciolti che le facevano da stufa sulle spalle, li spostava regolarmente con le mani per evitare di grondare dal sudore.

Giada aveva raccolto i suoi lunghi capelli rosso fuoco in due trecce alla francese, che mettevano ancora di più in risalto i suoi bei lineamenti del viso, la pelle chiara esaltata da delle lentiggini rossastre. Il suo fisico tonico era messo in risalto da un top e una gonnellina corta piuttosto aderente.

Ballavano insieme in disparte, nell'unico posto in cui sembrava passare un po' di aria fresca.
Ben presto però l'istinto spostarsi all'esterno prevalse, dove almeno l'aria della sera pungente raffrescava la loro pelle quasi incandescente.

Giada tirò fuori la sua iqos e iniziò a fumare non appena misero piede fuori, offrendo un tiro all'amica che non rifiutò.
Elisa, a dirla tutta, non aveva mai avuto una grande predilezione per il fumo, ma ogni tanto non rifiutava qualche tiro qua e là, giusto per il gusto di farlo.
Il tepore che le lasciava in gola e nel petto a volte era quasi piacevole, soprattutto se si aggiungeva al calore portato da un buon drink bevuto in compagnia.

«Sei seria stasera, Già» le tirò una spintarella sulla spalla per gioco.
«Speravo davvero ci fosse stasera» rispose seccata l'altra.

«Di chi parlate?» una voce alle loro spalle le fece sussultare nello stesso momento.

«Ma sei pazzo dio mio» esclamò la pel di carota.
Si girarono contemporaneamente verso chi aveva provocato di quello spavento colossale.
Il ragazzo dai capelli color amaranto - leggermente scolorito - sorrideva mettendo in bella vista i brillantini che portava sui denti.

«Sai che non pensavo saresti davvero venuta dopo il mio invito?» Duccio fece loro cenno di seguirlo, e dopo qualche istante di esitazione, iniziarono entrambe a camminare dietro di lui.
«Eh, hai visto, posso riservare mille sorprese» non sapeva nemmeno lei come avesse tirato fuori questa frase così stupida. Si maledisse immediatamente.

Sentì un pizzicotto arrivarle dritto sull'avambraccio, capendo che Giada volesse sapere di più su ciò che aveva detto il ragazzo.
Non le aveva detto di essere stata "invitata", perché l'amica si sarebbe ancora di più accanita per andare, dentro di sé aveva sperato di non incrociare nessuno di loro per evitare l'imbarazzo.

«Ci siamo quasi, troviamo gli altri che tra poco facciamo il contro alla rovescia per gli auguri a Pietro»

L'odore di tabacco e di erba pervadeva quel piazzale tanto da diventare insopportabile anche per Elisa, che di solito aveva una buona tolleranza del fumo passivo.
Quando anche Duccio si accese una cartina lunga capì che le sue narici sarebbero andate a farsi fottere definitivamente per un po' di tempo.

«Duccio, eccoti!» una ragazza biondiccia trafelata sbucò dalla folla.
«Raggiungiamo gli altri, ti cerchiamo da due ore che cazzo» si ricompose leggermente, raccogliendo con due dita una goccia di sudore dalla fronte lucida.
«Oh ciao, ci siete anche voi» due iridi azzurre - la cui proprietaria si chiamava Allegra, e l'avevano pure già conosciuta nemmeno da tanto tempo - luccicarono davanti alle due amiche. «Vi volete unire a noi per i festeggiamenti? Ve lo ha già detto Duccio?»
Si limitarono ad annuire e seguirono la silhouette snella della sorella di Gherardo, fino a trovarsi all'interno dell'Ottobit.
Iniziò a sventolare le mani per annunciare la sua conquista «L'ho trovato!»

«Oh allora dobbiamo avvisare il Barto, saranno dieci minuti buoni che è sparito a cercarlo» rispose Caph, sorridendo verso Elisa e Giada.
«Abbiamo delle ospiti, siate gentili per favore» Allegra posò le mani sui fianchi guardando male il gruppo di uomini davanti a lei.
«Ben arrivate!» Faster si palesò davanti a loro, avvolgendo le spalle di entrambe con le proprie braccia.

La riccia osservò la propria amica raggomitolarsi sotto quella stretta, e pensò che si sarebbe potuta rompere in mille pezzi se lui l'avesse continuata a tenere così. L'afferrò per la mano tirandola verso di sé, scrollandosi il ragazzo dai capelli corvini di dosso.

«Ben arrivate ragazze, forse l'accoglienza non è stata delle migliori, ma non prendetevela, una volta presa confidenza sono innocui questi animaletti» una ragazza dalla pelle olivastra e delle treccine scure offrì loro un sorriso gentile.

«Io sono Huda, la ragazza di Erin, cioè Dario» baciò entrambe sulle guance, in una maniera così naturale che non risultò fuori luogo, nonostante fosse la prima volta che si incontravano. Un profumo buonissimo di vaniglia misto a non si sa quale fiore inondò le narici di Elisa.
«Tra poco grandi festeggiamenti, a proposito, vediamo se vi trovo il festeggiato» iniziò a mettersi in punta di piedi e cercare con lo sguardo, ponendo una mano sopra la fronte, come se al buio avesse potuto minimamente aiutarla a vedere meglio.

«Asia!» si sbracciò Huda «dov'è tuo fratello?» sbuffò non appena una ragazza bionda le fu vicino.
«A saperlo..» fece spallucce l'altra. «Vedrai che tra cinque minuti sarà qui, non si perde lo scoccare delle mezzanotte mio fratello»
«Piacere Asia» la ragazza si fece più vicino, e si strinsero velocemente la mano, le luci della discoteca permisero di notare a Elisa particolarmente gli occhi gioiello della bionda e un sorriso quasi abbagliante.

È veramente bella, pensò la corvina.

«Sono la sorella di Pietro» precisò dopo, nonostante si fosse intuito dal discorso di poco prima.
In effetti si assomigliavano davvero, non dovettero sforzarsi troppo di immaginarli vicini perché il festeggiato apparve davanti a loro scortato da altri tre ragazzi.
Aveva la camicia sbottonata quasi per intero e un bicchiere di plastica colmo fino all'orlo di un liquido trasparente, in volto un sorriso che andava da orecchio a orecchio.

«Oh che bello che siate venute» esclamò con fin troppa felicità Pietro «mi fa davvero piacere» gettò le braccia al collo di Elisa e la strinse in un abbraccio. La mora rimase per un attimo di sasso, con la salivazione azzerata, non avevano mai avuto tutta quella confidenza, ma lui era evidentemente fuorviato dall'alcol che aveva in circolo.

«Figurati» fargugliò mentre questo si accingeva ad abbracciare anche Giada.

Ben presto tutti iniziarono a fare il conto alla rovescia, Huda e Asia tirarono fuori un muffin e vi misero sopra due candeline con scritto "22" e Pietro le spense avvolto da applausi che si aggiunsero da tutti quelli che li circondavano anche se non appartenevano al gruppo, a seguire un coro di "Buon Compleanno" inondò tutta la sala.





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N.d.A
Ehilà, I'm back, forse non con quello che volevate ma bisogna accontentarsi a volte.. non mi fa impazzire questo capitolo ma serviva, purtroppo questa storia va un po' piano (come tutte le mie storie) quindi dovrete sorbirvi anche questi capitoli un po' così così.. il prossimo forse potrebbe intrigarvi di più, chissà, lo scopriremo nella prossima puntata?!

Mai sonno || Fares Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora