«Dio se questo Pietro non ti chiede di trombare entro un mese significa che è gay, non mi stupirei di trovarlo una di queste sere su grindr mentre cerco una scopata per passare il tempo» sentenziò Lorenzo mentre si rilassava con le braccia sul bordo della piscina gonfiabile nel giardino di Giada.
Elisà rischiò di affogarsi con il suo bicchiere d'acqua, iniziando a tossire a più non posso finché non recuperò il fiato. A volte Lollo era così diretto e sincero che la spiazzava, ma di sicuro non si aspettava una supposizione simile.«Un po' è vero eh» commentò Giada.
«Ma se mi ha parlato delle sue pene d'amore per una donna, perché dovrebbe essere gay?»
«Forse con "pene" intendeva altro» ridacchiò Giada, imitata dal castano.
«Perché rifiuta una come te, dai, diciamocela tutta, solo un deficiente o uno che schifa la fessa non ti prenderebbe al volo» replicò perentorio Lollo.
«Ma non è vero, voi siete di parte, se sono stata single fin'ora un motivo ci sarà..»
«Sai lo dice pure Andrea che sei una ragazza da sposare» disse Giada pentendosene subito dopo.
«Andrea?!» il tono di voce di Elisa era un crescendo «ti scrivi veramente con Andrea?» stava andando in escandescenza, non ci vedeva più.
«Elisa, calmati, questo è l'esatto motivo per cui non te l'ho detto» la rossa sistemò gli occhiali da sole sopra al suo naso.
«Cosa ne pensa Cosimo?»
«Nulla» ribattè scocciata «perché non lo sa»
«Giada?! Non lo sa?» la riccia alzò il tono di voce.
«Elisa calmati» intervenne Lorenzo.
«Non lo sa perché siamo in pausa» replicò la rossa, immergendo le spalle sotto al livello dell'acqua per rinfrescarsi il collo.«E quando pensavi di dircelo?»
«Quando avrei avuto voglia!» urlò a sua volta, il povero Lorenzo conteso tra i suoi fuochi, si trovava esattamente al centro di quel battibecco senza sapere come comportarsi.
«Giada non puoi farti scappare uno come Cosimo per Andrea, per quando bene io gli voglia, non si è comportato bene con te..»
«Sai cosa? Mi sembri la persona meno idonea per dare consigli amorosi, Elisa, quindi grazie ma tieniteli per te» uscì dalla piscina ciabattando velocemente verso l'interno di casa sua. Era veramente esilarante nella sua rabbia, quel corpicino esile con il costume fluo giallo e viola che saettava sul prato, incazzata nera.«Ma fa sul serio?» la mora rimase a bocca aperta, guardando Lorenzo basita.
Il suo amico uscì dalla piscina, lasciandola sola, e correndo dietro a Giada.***
Ripose l'ultima maglietta nel trolley color verde acqua, ripercorrendo mentalmente l'elenco delle cose da portare via con sé per quella settimana in tour.
Era sicura che avrebbe scordato qualcosa, e l'Elisa di qualche anno prima avrebbe avuto una crisi di ansia per ciò, ma ormai aveva imparato a prendere le cose con più leggerezza.
D'altronde, convivere con degli uomini che sono in grado al massimo di rispettare gli orari di una partita a bere pong al bunker, l'aveva un po' costretta a tutto ciò.Sbuffò guardando fuori dalla finestra e aumentando la velocità del suo ventilatore, le prime serate estive conservavano ancora molta luce nonostante l'orario tardo, si sedette sul letto e osservò sul muro la polaroid che aveva scattato con Sveva al suo quarto compleanno.
Era così cresciuta, era contenta di essere stata invitata, per la bimba era come se lei non se ne fosse mai andata perché l'aveva accolta come faceva ogni giorno, come se non si fossero mai lasciate.Certo, Manuela l'aggiornava spesso sulle disavventure della piccoletta, ma non era la stessa cosa di viversela ogni giorno.
«Quindi tocca a me fare la grande della coppia» Giada fece irruzione nella sua stanza senza preavviso.
Si guardarono per qualche secondo in cagnesco prima di abbracciarsi senza dire niente.
«Scusa» disse solo Elisa da sopra la sua spalla.
Si erano da sempre promesse di non andare mai a letto una sera senza aver chiarito una litigata o una discussione, era una promessa che andava avanti da anni e non potevano iniziare ad infrangerla da grandi.
Poteva succedere di tutto, ma nonostante la caparbietà e l'orgoglio di entrambe, non avevano mai infranto quella promessa.«Scusa te» ripose l'altra stringendola di più.
Si lasciarono cadere sul letto ancora intrecciate ridendo come delle stupide.
«Se ti piace davvero Andrea, ti supporterò, però pensaci bene Giaduccia» passò la mano tra i lunghi spaghetti color vermiglio.
«Non so Eli, sono molto confusa, rivederlo al tuo compleanno mi ha destabilizzata»
«Lo sapevo!» urlò.
«Puoi indagare per me in questi giorni?» si misero a sedere, guardandosi negli occhi.
Guida congiunse le mani in segno di preghiera e iniziò a sbattere le palpebre insistentemente.
La mora di tutta risposta roteò gli occhi al cielo, sbuffando.«Eh va bene, se proprio ci tieni tanto»
«Beh se passi troppo tempo a guardare il tuo bel principe lo consumi, devi pur fare altro» la canzonò la sua migliore amica, con un sorriso che andava da un orecchio all'altro.«Non vado per guardare Pietro, mi sa che non hai capito» si alzò con le braccia conserte sull'addome, iniziando a camminare per la stanza per sviare il discorso.
«Beh ma di sicuro è un punto a favore di questa vacanza»
«Non posso di certo dire che mi dispiaccia la sua compagnia..» ammise con rammarico fermandosi a guardare fuori dalla finestra come stava facendo prima dell'irruzione della sua complice.«Dobbiamo trovare un modo per sbloccare la situazione»
«Sbloccare cosa Giada? A lui piace un'altra, non mi pensa proprio..»
«Ti tratta male? Evita il tuo contatto?» assottigliò le palpebre e si iniziò ad accarezzare il mento con fare pensieroso, la faceva proprio ridere quando faceva così.
«No..» ci pensò su qualche secondo «no, ma che c'entra questo? Siamo amici.»
«Guarda tu se devo tornare a scoparmi Andrea Locci per farti mettere con Pietro Serafini» la peldicarota si sdraiò sul letto di colpo «e tra l'altro te l'ho detto dall'inizio che era un buon partito, ma tu non mi ascolti mai» aggiunse con un pizzico di superbia.
«Vuoi che ti dica "Sì, Giada me lo avevi detto?"» la schernì imitando il suo tono di voce e facendolo un po' più stridulo del dovuto.
«Potrebbe piacermi come idea» le sorrise serafica, stringendole le guance tra le dita.Mentre si aspettava quella risposta che l'avrebbe lusingata, si beccò una cuscinata in faccia, mentre dal piano di sotto la madre di Elisa gridava «Eli, si ferma pure Giada a cena?»
«Certo» risposero all'unisono per poi scoppiare ancora a ridere.***
N.d.A
Salve salvino, capitolo super mattutino (rima non voluta), si scoprono altarini (forse non troppo nascosti, qualcuno ci aveva visto lungo nei commenti ai capitoli precedenti), che pensate che riserverà alla nostra Elisa questo tour?
Questo capitolo probabilmente non è chissà che ma volevo mostrare anche questa parte delle amicizie della protagonista. Vado un po' a rilento con la scrittura, ma cercherò di non lasciarvi senza per più di 3-4 giorni, come sempre.
Se vi va, vi aspetto al solito posto nei commenti, grazie comunque per tutto il supporto silenzioso. ❤️
STAI LEGGENDO
Mai sonno || Fares
FanfictionElisa, abituata a fare da sfondo alla vita degli altri piuttosto che essere la protagonista della propria, all'età di ventidue anni ancora non sa cosa voglia fare del suo futuro. Uno "scontro" più che casuale la porterà progressivamente a cambiare a...