«E quindi vai pure a vedere la registrazione del videoclip? ... Ahia!» esclamò la ragazza dai capelli rossi mentre una donna strappava la striscia di ceretta dalla sua gamba.
Le due amiche si trovavano distese su due lettini adiacenti nella saletta dello studio estetico, mentre due operatrici eseguivano contemporaneamente su di loro le stesse operazioni.«Ancora non ci credo che non ti abbia chiesto di uscire quel Pietro» intervenne Lorenzo da dietro la scrivania, la proprietaria del negozio era sua madre e l'appuntamento della ceretta comprendeva sempre tutti e tre, un po' come il venerdì malo, si faceva gossip e ci si divertiva genuinamente.
«Ma siete fissati con 'sta cosa, ma perché? Alla fine è quello con cui ho meno confidenza, escluso Faster, che mi sta antipatico.»
«Perché siete cromaticamente perfetti, e poi non puoi negare che ti piaccia, io lo vedo la faccia che fai quando parli di lui»
«Non faccio nessuna faccia» la riccia dovette trattenersi dall'urlare dal dolore per la striscia appena strappata dalla sua coscia.
«Per me vi fate tanti di quei viaggi mentali che Quentin Tarantino vi stringerebbe la mano» aggiunse poco dopo.«E com'è questo Pietro? Carino? Dai dimmi di più Giada» la signora dai capelli raccolti che stava effettuando la ceretta ad Elisa si intromise nel discorso, la mamma di Lorenzo era la più pettegola di tutti infondo.
«È proprio un bel ragazzino, abbastanza alto, biondo, occhi verdi, e di buona famiglia Monica» rispose con entusiasmo la rossa.
«Insomma un buon partito» commentò la donna mentre spalmava dell'olio post depilazione sulla gamba sinistra di Elisa.«Dillo che tu in realtà ci odi, oltre ad i fidanzarti e sposarti con lui e ci faresti fare i mantenuti a vita, dillo che odi i tuoi migliori amici e non vuoi farci questo regalo» aggiunse Lollo con tono finto accusatorio, puntandole contro un dito e facendo ridere tutta la stanza.
Elisa arrossì senza rendersene conto, chiudendo gli occhi e facendo finta di non aver sentito, mentre si concentrava per sopportare la sofferenza infertagli dalla procedura.
«Guardala come fa finta di nulla, questa non ce la racconta giusta» la redarguì Giada.Intanto la corvina covava dentro di sé una strana sensazione che aveva avvertito prima di allora solo il giorno del concerto al Jova Beach Party, sembrava davvero che lei avesse una cotta per Pietro? Era convinta che così non fosse, e sperava che nessuno avesse avuto la stessa percezione dei suoi amici.
Era vero, Allegra e le altre le avevano fatto delle allusioni quel giorno ma poi tutto era finito lì, aveva lasciato correre senza dare troppo importanza all'avvenimento. Era normale scherzare a volte, non la prendeva troppo sul serio.
Stava costruendo un rapporto talmente genuino e amichevole con quei ragazzi che sarebbe stato un peccato rovinarlo così.****
Quel pomeriggio era arrivata prima del solito, si addentrò nel bunker che era bizzarramente ancora deserto quel pomeriggio, trovando la porta dello studio aperta, cosa inusuale.
«Sai Dario credo di aver fatto una cazzata con lei» udì una voce che riconobbe come quella di Pietro in un sussurro provenire da dentro la stanza, fermandosi sull'uscio.
Era indecisa sé tornare indietro od origliare. Aveva paura di far rumore in ogni caso, quindi rimase immobile sul posto.«È fidanzata, andava lasciata perdere in partenza» rispose la voce del ragazzo dai capelli verdastri.
«Mi ha ricercato lei dopo che ci siamo visti al mercatino del Forte, per caso»
«Non ti ho mai visto così per una sai?»
«Non è questo il punto Dario..» replicò con voce roca e un tono leggermente più acceso l'altro.Lo stomaco di Elisa si attorcigliò su se stesso, facendole portare istintivamente una mano sulla pancia.
Deglutì il più silenziosamente possibile, fingendo di arrivare con una camminata spedita.«Ehilà c'è qualcuno qui?» si affacciò alla porta, mostrandosi ai due, cercando di non dare a vedere di essere stata lì già da prima.
«Interrompo qualcosa?» chiese retorica, cercando di mostrare la migliore faccia di bronzo che aveva.
Il biondo rimase con le labbra schiuse e lo sguardo vitreo.
«Certo che no» si riprese mostrandole un sorriso sbilenco.
«Vieni vieni» la incoraggiò Dario dolcemente.Si sedette vicino ai due, che stavano lavorando su un beat dei tanti che tenevano in serbo, si era stupita di quante canzoni avessero in serbo che non erano inserite nell'album che erano prossimi a pubblicare. In effetti era intelligente conservarsi dei pezzi da parte, ma non credeva che un artista ne potesse avere così tanti, certo in realtà alcuni li vendevano pure, quindi era tutto molto logico.
Osservò per quasi tutto il tempo la gamba del biondo che nervosamente tamburellava in terra, scorgendo una sorta di preoccupazione nel suo sguardo, anche se cercava di camuffarlo. Stava anche fumando più del suo solito, non appena finiva una heets passava subito a quella successiva.
Il suo torace era incurvato in avanti in un atteggiamento viziato e non naturale, dovuto alla tensione.Non aveva mai visto così Pietro, solitamente era allegro, scherzoso, disinvolto, lo considerava una persona molto sicura di sé. Eppure sembrava essersi rimpicciolito tutto d'un tratto dopo quel discorso, i suoi occhi si erano fatti più grigiastri del suo solito e il suo solito sorriso si era incupito.
La ragazza dai folti ricci scuri si stava martoriando le unghie, incapace di spiegarsi quel suo nervosismo correlato a quello dell'amico, cosa era quella sensazione che provava?Delusione? Stupore? Una vocina remotamente nascosta nella sua coscienza le diceva che poteva essere gelosia, ma era impossibile, si disse tra sé e sé che non poteva essere gelosa di una persona che nemmeno le piaceva.
Lei sapeva che Pietro non le piaceva, non poteva piacerle, era fuori discussione.
Forse stava empatizzando troppo il dolore che percepiva in lui, quell'angoscia che somatizzava così tanto come anche lei aveva fatto in passato.Non poteva parlarne con nessuno, le ragazze del bunker erano off limits perché lo avrebbero potuto spifferare subito ai rispettivi fidanzati o anche al diretto interessato. E poi non aveva voglia di dare ragione a Giada e Lorenzo, perché in cuor suo sperava davvero che non provasse quello che dubitava.
Eppure, lo sapeva che i guai la seguivano sempre, e forse quello era solo nell'ennesimo in cui si era cacciata.
***
N.d.A
Forse non quello che vi aspettavate, ma eccoci qua, finalmente è tornato anche il trio delle meraviglie! Non so voi ma a me Lorenzo e Giada erano mancati...
Dal prossimo capitolo ci saranno un po' di svolte, non vi anticipo altro.
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Mai sonno || Fares
FanfictionElisa, abituata a fare da sfondo alla vita degli altri piuttosto che essere la protagonista della propria, all'età di ventidue anni ancora non sa cosa voglia fare del suo futuro. Uno "scontro" più che casuale la porterà progressivamente a cambiare a...