16. So chi sei

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Jovanotti aveva fatto una bellissima presentazione ai ragazzi, tanto che i genitori erano tutti commossi o quasi, anche lei aveva quasi versato una lacrimuccia, sentendosi fiera di quei ragazzi che fino a qualche mese prima nemmeno sapeva chi fossero.

Tolse il top copricostume rimanendo solo con il pezzo di sopra del bikini, il quale non era propriamente sobrio in quanto color arancione glitterato, ma stava bene sul suo tipo di fisico e sulla sua carnagione.
Gli shorts bianchi fasciavano bene le sue forme, e si abbinavano perfettamente al costume.
Indossò degli occhiali da sole perché gli occhi iniziavano già a farle male dalla troppa luce, dato che avevano lasciato uno slot di esibizione non proprio generoso ai ragazzi, erano le 15:30, uno degli orari più caldi e pesanti della giornata.

Lo show iniziò poco dopo ed i ragazzi cantarono subito i loro pezzi più famosi, erano davvero tanti quelli che sapevano le canzoni e le cantavano attorno a loro, Elisa e le altre tutte sotto palco, talmente vicine da poter a tratti toccare i ragazzi data la poca distanza.

Il cuore le andava a mille mentre saltava e cantava a squarciagola le canzoni, ormai le aveva imparate tutte, volente o nolente a forza di stare in quel gruppo. Complice anche la sua riproduzione casuale di Spotify che le proponeva sempre quelle canzoni o simili, anche dopo averle ascoltate una volta volta. E quei maledetti avevano fatto due album praticamente uguali, con solo 5 canzoni differenti, quindi se non le capitava nella riproduzione quella di un album, poteva capitarle quella dell'altro.
Era un cane che si mordeva la coda, ma comunque non poteva dire di non ascoltare volentieri quella musica.

Durante "So chi sei" Elisa urlava e saltava fortissimo vicino ad Allegra, d'improvviso le si avvicinò Pietro e le porse il microfono, tenendolo a metà tra di loro, proprio sul ritornello.

«So chi so chi so chi sei» cantarono all'unisono, tenendosi entrambi solo a quel microfono che li separava e li univa allo stesso tempo, e saltellando sul posto a tempo di musica.
Continuarono fino alla fine del ritornello, quando si lanciarono un sorriso d'intesa, ansimando entrambi per la fatica, ed allontanandosi.

«Cos'era questa cosa?» le chiese Allegra all'orecchio, ammiccando.
Elisa si ricompose, togliendo delle ciocche attaccate sulla sua fronte dal sudore, cercando di regolarizzare il respiro.

«Cos'era cosa?» chiede ingenuamente.
«Boh vi siete cantati in faccia così il ritornello di una canzone, e prima ti è venuto a prendere in motorino, dimmi te cosa potrebbe essere» alzò le sopracciglia più volte, sorridendo sorniona.

La mora cercò aiuto negli occhi delle altre persone, ma lesse chiaro e tondo negli occhi di Huda e Ginevra che anche loro volessero le stesse spiegazioni o quantomeno la pensassero ugualmente, poco più dietro la piccola Asia le sorrideva teneramente, probabilmente avendo origliato o immaginato quanto era detto fino a quel momento.

Fu salvata in calcio d'angolo dalle note iniziali di "Proiettili" e iniziò a cantarla, avvolgendo le spalle della ragazza vicino a lei e costringendola a fare lo stesso.
«Stancooo di aspettareeee» urlò stringendo Allegra a sé, quest'ultima roteò gli occhi al cielo, rassegnata.

Nel frattempo la riccia sentiva quella strana sensazione allo stomaco cambiare, e diventare come un tamburellio, che le faceva salire uno strano groppo in gola dopo le allusioni dell'amica.

A lei sembrava un gesto così tanto innocente e spontaneo, pensava anche che fosse una coincidenza che Pietro fosse andato a pescare proprio lei, avrebbe potuto scegliere chiunque, anche non appartenente alla sua cerchia di amici o familiari.

Eppure l'amica le aveva messo un dubbio così forte che ora sentiva l'ansia fare le capriole nello stomaco. Non riusciva a capire se comunque sarebbe stata una cosa che le faceva piacere o meno, ed era talmente ovattata da quei pensieri che rimase impalata come una statua di sale per quasi una canzone intera, finché Huda non le tirò una botta coi fianchi facendola ridere e risvegliare dalla trance al tempo stesso, oltre che perdere l'equilibrio e sbattere contro un palo di legno che delimitava il palco.
Si massaggiò la zona colpita, fingendo un'espressione di dolore, in realtà l'aveva solo sfiorato, ma voleva prendere in giro Huda.

Cercò di riprendersi il prima possibile tornando ad ancheggiare a tempo di musica insieme alla ragazza dalla pelle olivastra, inventandosi un balletto strampalato sulle note di "Raggio mortale" in cui mimavano una pistola immaginaria che avrebbe dovuto lanciare questo "raggio" addosso a tutti, finendo col ridere a crepapelle tutte insieme.

Una volta terminato l'intermezso bnkr44, i ragazzi scesero ad abbracciare tutti e decisero di festeggiare con qualche bottiglia di spumante e di vino.

«Vino rosso?» offriva Pietro una bottiglia scura con un bicchiere di plastica già stracolmo.
«Io!» gridò Elisa avvicinandosi col suo bicchiere vuoto.
«Sei team rosso?» le chiese stupito il biondo da dietro le lenti degli occhiali che, una volta sceso dal palco, erano ritornati immediatamente sul suo naso.
«Che c'è di strano?»
«Di solito le ragazze preferiscono il bianco»
«Mi stai dando della persona poco femminile?» lo redarguì scherzosamente, portandosi i pugni sui fianchi come a mimare una finta arrabbiatura.
«Nulla, sono solo stupito» continuò lui.
«Ma me lo dai o no sto vino?» intervenì ridendo e avvicinando ancora di più a lui il contenitore trasparente.

Pietro rimase zitto per un secondo e poi mostrò un sorriso serafico, procedendo ad inclinare il collo della bottiglia e riempire finalmente il bicchiere di Elisa.

«Bastava dirlo se lo volevi tutto per te, Serafini» lo rimbeccò girando i tacchi e andando a raggiungere le ragazze.

«Voi due non me la raccontate giusta» la voce di Faster che proveniva dalle sue spalle fece trasalire Pietro, che si era mosso di poco dopo l'interazione con la ragazza, rimanendo quasi con la bottiglia ancora inclinata in mano.

«Piantala, coglione» scoppiò a ridere il biondo tornando a cercare qualcuno con un bicchiere vuoto da riempire prontamente.

Trovò poco dopo la sua sorellina che gli correva incontro, l'abbracciò e le lasciò un delicato bacio nella chioma dorata, guadagnandosi una stretta ancora più forte in risposta.

«Sono troppo fiera di te, Pietro» gli sussurrò all'orecchio, lui le sorrise tra i capelli, stringendola di nuovo a sé, mentre fu catturato da un'immagine dietro la spalla della minore: la riccia che saltava e rideva col bicchiere che sgocciolava liquido rosso da tutte le parti.





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N.d.A
Rieccomi, un capitolo che non mi convince proprio 100% per com'è scritto (anche se a voi forse piacerà per ciò che succede) ma sono assente da troppo quindi lo pubblico lo stesso!
Fatemi sapere che ne pensate, se vi va 💓

Mai sonno || Fares Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora