20. Caos puro

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«Eccola la nostra donna» Dario annunciò l'entrata della ragazza dai capelli ricci all'interno dello studio, seduto sulla sieda girevole davanti al suo MacBook.

«Ciao bellini» esclamò con voce squillante la mora, andando ad occupare lo sgabello vuoto posto vicino ad una parete della stanza.
Jack era seduto con le cuffie e concentrato su un beat, con gli occhi strizzati davanti allo schermo del computer.

«Oh ciao Eli» disse quando Dario gli assestò un calcio nello stinco per risvegliarlo dalla sua catalessi.

«Sono in ritardo?» posò la borsa ai suoi piedi, controllando l'orologio al suo polso che segnava le 15:00 spaccate.

Ormai era diventato un appuntamento fisso quello al bunker ogni mercoledì alle 15, con Dario e Jacopo, da quel giorno in cui Allegra l'aveva invitata a casa.
Era l'unico appuntamento fisso - oltre al venerdì malo - che aveva oltre al lavoro, ogni settimana.
Stava lì con loro e li aiutava coi beat, a volte dava qualche idea, oppure faceva semplicemente loro compagnia.

«No, siamo noi che ci siamo messi avanti oggi, dopo vengono anche gli altri» le spiegò il ragazzo dai capelli fucsia, ormai era da poco tempo che aveva accantonato quel verde, Erin.
«Ah, non lo sapevo, va bene, che state facendo?» si avvicinò facendo scorrere le rotelle dello sgabello su cui sedeva, mettendosi alla destra di Dario.

«Sto ultimando "Per non sentire la noia", oggi mancano le ultime voci di contro canto di Duccio, poi registriamo i vocals principali di "Scritto per te"»
«Quella prodotta con Sick Luke?»
«Esatto»
«Bello un sacco quel beat»
«Staresti insinuando che i nostri non lo sono altrettanto?» si rianimò il più piccolo dei tre, sfoggiando un tono offeso.
«Non ho mai detto una cosa simile, Jacopino» gli fece una linguaccia «né tantomeno l'ho pensato, se proprio ci tieni a saperlo» incrociò le braccia sul petto fingendo un'espressione offesa.

«Vuoi sentire?» Dario le porse le cuffie, e lei annuì sorridendo, con un piccolo luccichio negli occhi.
Le piaceva molto passare del tempo con quei ragazzi, in particolar modo aveva legato con Erin e Jack, perché erano quelli che passavano più tempo in quello studio a fare i beat, o almeno così era il mercoledì pomeriggio. Le piaceva avere quel privilegio di ascoltare le canzoni in anteprima, e quel giorno avrebbe persino assistito per la sua prima volta alla registrazione live di alcuni pezzi cantati, si sentiva piuttosto fortunata. Era una cosa nuova e la intrigava davvero molto, non aveva mai visto la nascita di una canzone così da vicino, osservando prendere forma al progetto a partire da una semplice linea musicale con solo qualche nota messa insieme.

«Sai che sotto questa ci starebbero bene dei cori di voce femminile?» Jacopo si allontanò dal suo pc per la prima volta.
«Mhh-mh, sì, magari» rispose cercando di immaginarsi quello che aveva proposto il riccio.
Si voltò e trovò i due sguardi indagatori di Dario e Jacopo su di sé.

«No, è fuori discussione» mimò un no con entrambi gli indici delle mani «assolutamente no in nessuna dimensione di questo mondo» disse perentoria.
«Ma dai, devi solo dire qualche vocale in sottofondo, a malapena ti si sentirà»
«Non insistere Jack, esistono tanti vocals femminili già registrati di sicuro, lo sai meglio di me» accavalcò le braccia sul suo petto, intenzionata a non smuoversi dalla sua posizione.
«E va bene» fece uno sbuffo facendo risuonare rumorosamente le sue labbra tra loro «uffa però, perché sei così difficile»
«Esisteranno centinaia di ragazze che vorrebbero fare i cori alle vostre canzoni, perché vi impuntate sull'unica che dice di no?» si fece ridere da sola.
«Però non ti vergogni a far sentire la tua voce in radio» intervenì Erin, rincarando la dose.
«Dario, abbiamo una media di 100 ascoltatori giornalieri, di cui un terzo saranno i parenti e familiari del mio capo»

«È ora di svegliarsi scansafatiche» la porta si spalancò di botto mostrando le figure di Faster, Fares e Caph.

«Non pensavo avrei mai dovuto ringraziare per l'arrivo di Faster» sussurrò, facendo però ridere il ragazzo dai capelli rasati al suo fianco che aveva udito quelle parole.

«Come sempre siete in ritardo, forza a registrare» Erin mostrò uno sguardo accigliato, indicando il microfono con fare quasi minaccioso.

«Io mi spaventerei se fossi in voi» mormorò la mora, ridendo di sottecchi e facendo spazio davanti alla grande scrivania su cui posava il mixer e i computer dei due amici.

«Nah, fa sempre così Dario» Pietro si avvicinò a lei, appoggiandosi al pannello fonoassorbente attaccato al muro, con le mai in tasca e un sorriso sornione.
«Gli passa subito, è l'essere pignolo che non passa» passò una mano tra i ricci della ragazza, facendola trasalire leggermente.

«Ti sento Pietro» esclamò con tono acuto il protagonista delle loro discussioni, mentre aggeggiava con il suo pc per mettere la base su cui avrebbero dovuto registrare.
Il biondo ed Elisa sghignazzarono insieme alla reazione di Erin, furono vani tutti i tentativi di non farsi notare.
Dario sospirò rumorosamente facendo spallucce e cercando di concentrarsi sul da farsi, a volte si sentiva l'unico adulto in quel gruppo, certo ogni tanto arrivava anche Ghera a mantenere le fila ma non si può dire che fosse così tanto autoritario pure lui.
I suoi amici erano sempre stati così, certo concentrati sulla musica, ma cazzoni dentro con la voglia di fare confusione e viversela divertendosi il più possibile.

«Duccio?» chiese la corvina al biondo, abbassando il tono di voce.
«Dovrebbe arrivare, in teoria» enfatizzò le ultime parole «è tutto molto relativo con Duccio lo sai, ma penso abbia piuttosto paura dell'ira funesta di Erin, quindi penso che arrivi»

Il rosso fece irruzione nello studio quando Andrea stava per iniziare a cantare, con una bottiglia di birra in mano e un cappello da colbacco russo in testa. Fu incenerito sul posto da Erin.

Elisa e Pietro si misero a ridere sommessamente nell'angolo in cui si trovavano. Gli altri li imitarono ben presto, compreso Dario, alla fine non riusciva a tenere tanto il broncio per quanto fosse quasi ossessionato dalla precisione estrema. Era un perfezionista, ma l'animo scherzoso e dolce alla fine aveva sempre la meglio, e sicuramente gli altri lo aiutavano a volte a lasciarsi andare.

Quei ragazzi erano caos puro, eppure erano così divertenti, e la ragazza era sempre più convinta che fosse quello il loro punto di forza. Oltre ad essere bravi in quello che facevano, si volevano bene e si divertivano davvero a fare musica insieme.

Era sempre più convinta che avrebbero fatto strada, se la meritavano, e prima o poi era sicura che sarebbe arrivato il loro momento. Non riusciva a farsi venire in mentre nessuno nel panorama musicale italiano emergente che fosse paragonabile al bnkr44.








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N.d.A
Buongiornissimo! Caffè? Vabbè dopo sta cringiata posso andarmene, capitolo un po' di passaggio pure questo, però però iniziano ad esserci interazioni tra Elisa e Pietro.. mi dispiace per questo slowburn ma dovrete sorbirvelo ancora per un po', non vi dico se un po' tanto o un po' poco, lo scopriremo via via (in realtà sono un'appassionata dello slowburn quindi dovrete perdonarmi).
Grazie di tutto e vi aspetto nei commenti se vi va. 🩷

Mai sonno || Fares Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora