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Italia-Veneto, 16 giugno 2024
Alle 6:00 suona la sveglia e “The Dream Continues" una delle canzoni di Charles pervade la stanza.
Charles dorme a pancia in giù senza coperte e con il braccio a penzoloni, non si è accorto della sveglia.
Indosso un completo sportivo, e lascio un biglietto sullo specchio con scritto “Vado a correre torno per le 7:00”
Scendo, senza svegliare Carlos, prendo uno zainetto e ci metto dentro il telefono, una barretta energetica e una bottiglietta d'acqua.
Esco e prendo una serie di stradine fra i campi che portano allo stradone che collega tutte le vie sperdute, compresa quella dove abito io, al centro.
Arrivo al solito parco, faccio un po’ di stretching e mi siedo sull'erba all'ombra di una quercia e mangio la mia barretta.
Riprendo a correre per tornare a casa, appena rientro trovo Carlos che si prepara per partire.
Vado in bagno mi sciacquo, salgo a vestirmi.
Scuoto dolcemente Charles per svegliarlo.
“Vado a portare Carlos all'aeroporto torno per le dieci.”
“Va bene chérie” Dice tra uno sbadiglio e l'altro girandosi nel letto.
Gli bacio la fronte e scendo, prendo le chiavi della macchina, carico i bagagli di Carlos e partiamo verso l'aeroporto Marco-Polo di Venezia.
Me la cavo in un'oretta abbondante.
“Hai tutto, non ti sei scordato niente?Telefono, orologio, caricatore?”
“Sì, si, ho tutto tranquilla”
“Bene, buon viaggio Carlos, auguri per lo show”
“Grazie, grazie di tutto, ho un grosso debito con te”
Dice abbracciandomi.
“Suvvia, o perderai il volo, tanto mi rivedi presto”
Si avvia verso l'ingresso, si gira e mi saluta con la mano, ricambio e poi risalgo in macchina.
Alle 10:30 sono a casa, Charles è ancora a letto.
“Su pigrone, dai che è tardi, alzati”
Dico tirando su le persiane.
Charles si rigira nel letto, poi si mette a sedere. Indossa solo i boxer.
“Forse dovrei andare in hotel a recuperare la mia roba”
"Decisamente, io intanto prenoto un volo per domani.”
“Oh, ma non c'è bisogno di prenotare un volo, a Monaco ci andiamo col mio jet”
“Fantastico”
“Prepara la valigia chérie domani si parte”
“Dai vestiti e vai a recuperare le robe in hotel, qui hai le chiavi dell'auto noleggiata.”
“Grazie chérie” Dice alzandosi dal letto e tirandomi a sé in un abbraccio per baciarmi.
Si veste in velocità e correndo esce salendo in auto, nel giro di un'ora è già a casa.
Io intanto preparo il pranzo, un umile piatto di spaghetti al pomodoro.
“Charles a tavola che è pronto” Lo chiamo dalla cucina.
“Mmhhh, spaghetti, i miei preferiti”
“Sono contenta ti piacciano”
“Ma tutto quello che cucini te è buono, sei italiana, e quella italiana è la cucina migliore del mondo.”
Sorrido e continuo a mangiare.
Dopo pranzo beviamo un caffè e ci accoccoliamo sul divano a guardare la TV.
Charles prende sonno dopo poco, e io lo seguo a ruota addormentandomi sul suo petto.
Verso le 14:00 ci svegliamo.
“Che dici, andiamo al mare?” Propongo vista la bella giornata.
“Massi perché no”
Saliamo e io indosso un costume verde oliva col reggiseno a triangolo, e sopra un vestitino bianco in sangallo, mentre Charles indossa un costume blu e una camicia in lino bianca.
Preparo la borsa con due asciugamani, la crema solare e una bottiglia d'acqua.
Prendo la chiavi della macchina, metto le ciabatte, gli occhiali da sole e parto destinazione mare.
In questi ultimi tempi Eraclea Mare a perso tanto, ma è un bene, almeno c'è meno disturbo.
Trovo un parcheggio di fortuna, e avendo il qr code residenti possiamo rimanere quanto vogliamo.
Camminiamo fino alla spiaggia libera, ci appartiamo sugli scogli e stendo gli asciugamani.
Scendiamo a fare una passeggiata lungo il bagnasciuga dalla parte degli scogli dove non c'è nessuno, e per scherzo Charles mi schizza con l'acqua.
“Charles, santo cielo l'acqua è congelata”
“Haha, ti sto solo rinfrescando Ma chérie”
“Oh, adesso ti faccio vedere io”
Ricambio il favore dando inizio a una lotta che finisce con entrambi che cadiamo nell'acqua fredda.
“Charleeeees hahahaha”
"Ti giuro che non ti ho buttato in acqua a posta"
Dice porgendomi il braccio per risalire e aggrappandomi lo tiro in acqua con me.
Stiamo un po’ a mollo abbracciati l'uno con l'altra per sentire meno freddo, poi di corsa risaliamo sugli scogli ad asciugarci.
Stendo la crema sulla schiena a Charles, e poi lui la spalma a me.
Ci sediamo e osserviamo l'orizzonte, poi prendo sonno con la testa poggiata sulla sua spalla.
Quando mi sveglio siamo stesi sugli asciugamani e il braccio di Charles mi cinge i fianchi.
Controllo l'ora, sono le 17:00, caspita se abbiamo dormito.
“Charles, è tardi, chaarleees, sveglia, dobbiamo andare.”
Charles si alza tutto indolenzito.
“Che ore sono?”
“Le 17:00, dobbiamo andare”
“Naaah, facciamo a tempo fare un’altra passeggiata”
“Va bene, ma non mi buttare in acqua stavolta"
“Promesso”
Camminiamo verso riva, con l'acqua da sotto il ginocchio, facciamo un po’ di strada poi torniamo in dietro, mano nella mano.
Sistemo le cose, indosso il vestito, prendo il borsello con soldi e chiavi e torniamo al parcheggio.
Pago i tre euro per il parcheggio, metto in moto la macchina e parto.
Lungo il tragitto mi arriva una chiamata.
“Puoi controllare chi è Charles”
“Certo…è tua mamma”
“Rispondi pure, metti in vivavoce"
“Pronto Lindaaaa"
“Sisi, ci sono”
“Ah bon, scolta, vieni a bere qualcosa in bar con noi?”
“Eh si, adesso son via, sto tornando a casa dalla spiaggia, il tempo di lavarmi e sono la”
“Okok, allora alle 18:00 al solito pub”
“Va bon, cia, cia,cia ciao”
Riattacco, spingo l'acceleratore e in poco tempo siamo a casa.
Filo dritta in doccia, e Charles mi segue.
Entra con me e io gli insapono la schiena e faccio lo shampoo.
Ricambia il favore, e le sue mani delicate percorrono il mio corpo cospargendolo di bagnoschiuma.
A sua volta mi fa lo shampoo, ci sciacquiamo in velocità e saliamo a vestirci.
Indossiamo qualcosa di casual, jeans corti e maglietta semplice.
Asciugo i capelli sia a me che a Charles, e io li raccolgo con un mollettone.
Saliamo in macchina e ci avviamo verso il bar.
Arrivo puntuale stranamente.
“Oh, puntuale per la prima volta, ma, e lui chi è”
“Ah, lui è Charles, pilota Ferrari in F1, e…noi…stiamo insieme”
“Piacere, Elisa, ma aspetta, tu non stavi con Carlos”
“Sì, ma è una storia lunga e complicata, adesso ti spiego”
Ci sediamo al tavolo con mio papà e mia sorella, e presento Charles a tutti, poi spiego quello che è successo con Carlos.
Tutti restano sconvolti, mia mamma e mia sorella mi abbracciano.
“Suvvia, sto bene, e poi con Carlos non mi ci trovavo, in fondo è stato un bene quello che è successo, perché mi ha aiutato ad avvicinarmi a Charles”
La mano di Charles afferra la mia e la stringe, mi giro e gli sorrido.
Finiamo i nostri spritz e poi salutiamo tutti e torniamo a casa.
“Non so te, ma io non ho fame, mi sono riempita di cicchetti al bar” Dico massaggiando la pancia.
“Mmhh, io invece ho un certo appetito, e sai di cosa?...di te”
“Mi spiace informarti, che purtroppo per un paio di giorni sono fuori servizio”
“Ma scusa, e prima al mare come hai fatto?”
“Genio, esistono gli assorbenti interni”
“Ooh, giusto, però dimmi che posso baciarti fino a finire il fiato”
“Quello puoi farlo quando vuoi Charlie”
Sorride al nomignolo e si avventa sulla mia bocca, passando al collo.
Mi prende in braccio e mi porta di sopra sul letto.
Si accanisce su di me strusciandosi e baciandomi fino a provocare un orgasmo a entrambi.
“Guarda che mi fai fare chérie, ora devo cambiarmi”
Sfinita e senza fiato sorrido mentre mi spoglio andando verso il bagno.
Esco e prendo il pigiama da sotto il cuscino.
Mi metto sotto le copertine poggio la fronte sul petto di Charles che mi cinge i fianchi stringendomi il sedere con una mano.
Non passo la notte migliore di sempre ma riesco comunque a riposare, sebbene l'ansia di affrontare Alexandra mi mangiava dentro.
Mi sveglio durante la notte per via dei crampi, scendo e prendo un antidolorifico e una tazza di tè caldo.
Charles scende e mi trova al buio, con solo una piccola lampada accesa, con la schiena poggiata al bancone mentre bevo il tè.
“Che succede chérie?”
“Niente, tutto bene, avevo solo un po’ di crampi”
Charles si mette dietro di me appoggiato al bancone, abbracciandomi da dietro e massaggiandomi la pancia.
Sorrido e poggio la testa sul suo petto.
“Dimmi, cosa ti preoccupa Linda”
Sospiro.
“Alexandra, lei mi preoccupa, la sua reazione, so che dopo domani non potrò più contare sulla sua amicizia”
“Ma cosa dici, ci penso io a lei domani, farò di tutto per convincerla a restare tua amica.”
Delle lacrime mi rigano le guance, e Charles le asciuga con i pollici.
“Vedrai che andrà tutto bene, ok?”
Annuisco mentre mi asciugo le lacrime.
“Su forza torniamo a letto”
E così poggiai la tazza nel lavello e tornai a dormire, sicuramente più serena.

Cari lettori, nonostante abbia detto che avrei pubblicato lunedì ho trovato il tempo per scrivere e pubblicare anche questo capitolo.
È breve, è più un capitolo di passaggio, ma volevo farvi una sorpresa.
Spero vi piaccia.
BACIONEEESSS💋💋💋

Like the TitanicDove le storie prendono vita. Scoprilo ora