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Gran Bretagna-Silverstone, 10 Luglio 2024
Questi giorni in ospedale sono stati tosti, e Charles mi è rimasto vicino tutti i giorni.
Finalmente ieri il dottore mi ha detto che oggi mi avrebbero dimessa.
Mi trovo seduta sul bordo del letto mentre l'infermiera mi toglie la flebo e mi cambia le bende disinfettando le ferite sul braccio.
"Bene, le bende vanno cambiate tutti i giorni, meglio se le cambi tutte le mattine, e fra un paio di giorni le puoi rimuovere"
Annuisco, l'infermiera se ne va e ritorna dopo poco con i miei vestiti.
Per fortuna ho chiesto a Charles di portarmi un cambio, perché i miei vestiti sono pieni di sangue.
Reggendomi a fatica in piedi mi dirigo verso la poltrona e mi siedo guardando la TV.
Finalmente arriva Charles che mi stampa un bacio sulle labbra e mi porge la borsetta con dentro i vestiti puliti.
Reggendomi per un braccio Charles mi aiuta a vestirmi, e mano nella mano lasciamo l'ospedale e torniamo in albergo.
Ci fermiamo direttamente in sala per pranzare.
"Linda, mangia qualcos'altro, hai mangiato solo un misero piattino di pasta, devi rimetterti in forze"
"Lo so, ma al sol pensiero di mangiare ancora mi sale la nausea"
"Va bene"
Charles mi guarda teneramente e mi stringe la mano.
Saliamo in camera e inizio a preparare la valigia.
"Sei sicura di sentirtela di partire oggi? Se vuoi possiamo partire domani"
"No, no ce la faccio"
Mi guarda preoccupato, si avvicina lentamente e mi abbraccia.
Tento di trattenermi, ma mi metto a piangere.
"Ei, ei che succede chérie"
"Scusa, scusa perdonami, sono stata una scema. Come ho potuto essere così egoista e non aver pensato a te. Io ti ho lasciato da solo, non mi merito il tuo affetto"
"Se contessina tutto le volta che ti ho allontanato e trattato irrispettosamente credimi che sarei io a non meritare il tuo affetto. Ma tu non ti sei mai arresa e non mi hai mai lasciato, quindi non ti lascerò nemmeno io ora che tu hai bisogno di me"
"Grazie"
Finisco di preparare la valigia, poi insieme ci dirigiamo all'aeroporto e saliamo sul primo volo per Venezia.
Arriviamo all'aeroporto Marco-Polo verso sera, e c'è la caviamo con un'oretta abbondante di autobus.
Arriviamo a casa mia verso le 20:00.
"Ah, casa dolce casa"
Charles mi guarda e sorride malinconico.
"Che c'è"
"Niente, semplicemente questo posto mi riporta a un mese fa quando ci siamo messi insieme"
Mi aggrappo al braccio di Charles e poggio la testa sulla sua spalla.
"Bene chérie riposati mentre io ti preparo una cena squisita"
Mi bacia la fronte e sparisce in cucina.
Nel frattempo in lavanderia disponiamo le valige e faccio partirà la prima lavatrice di capi colorati.
Un profumino arriva dalla cucina e raggiungo Charles.
"Chérie la cena è pronta, omelette al formaggio"
"Mmh, sembrano deliziose"
"Lo sono"
Mi siedo a tavola e mangio un boccone.
"Mmmhh, è buonissima"
Charles mi sorride.
"Ah, sto lavando anche i tuoi vestiti, così domani hai qualcosa di pulito da mettere per tornare a Monaco"
"Ma non dovevi disturbarti"
"Ma figurati, non è un disturbo per me"
Finiamo di mangiare e poi ci stendiamo sul divano.
Mi alzo e prendo le mani di Charles, lo porto al piano di sopra in camera da letto.
Inizio a baciarlo, ma lui si stacca.
"Aspetta ferma"
Lo guardo stranita
"Non me la sento, ho paura di farti male"
Lo guardo compassionevole, dopo l'aborto Charles ha paura di toccarmi.
"Ma tu non mi faresti mai del male"
"Lo so ma mi manca il tuo corpo e ho paura di non riuscire a fermarmi facendoti male"
"Charles tu mi hai dimostrato di avere una grande forza d'animo a Silverstone, e so che tu puoi riuscire a fermarti, ma se non te la senti non sei costretto a farlo"
Charles mi guarda e poi si avventa sulle mie labbra, mi sbottona i pantaloni e mi leva la maglietta.
Mi spinge sul letto e si spoglia.
Prendo un preservativo dal cassetto del comodino, apro la bustina con i denti e glielo infilo.
Torna ad avventarsi sulle mie labbra baciando e morendo anche il collo.
Mi penetra lentamente, e inizia piano per poi aumentare il ritmo.
"Mi è mancato così tanto il tuo corpo"
"Zitto e baciami"
Il piacere ci travolge in poco tempo, e ci ritroviamo abbracciati l'uno all'altra.
"Vedi, te l'avevo detto che non mi avresti fatto niente, perché tu sei forte e puoi riuscire a fare tutto quel che vuoi"
"Questo è solo grazie a te, tu mi hai insegnato ad essere forte, e per questo ti amo, perché sei diversa da tutte le altre, e riesci a rendermi felice"
Sorrido e mi stringo a lui prendendo sonno finalmente felice dopo tanto.
Mi sveglio e Charles non c'è, indosso dei pantaloncini e una canottiera bianca e scendo al piano di sotto, e noto che Charles è in cucina.
Mi appoggio allo stipite della porta ad osservarlo.
Mi avvicino lentamente e lo abbraccio da dietro.
Sobbalza, si gira e mi sorride stringendomi in un abbraccio.
"Buongiorno chérie"
"Buongiorno amore mio, ma dove l'hai trovata la frutta"
"Oh, mentre dormivi ne ho approfittato per andare al supermercato per prendere un po' di frutta per la colazione, ecco a te la tua scodella di macedonia"
Afferro la ciotola e gli stampo un bacio sulle labbra.
"Ho chiamato il mio jet privato per tornare a Monaco, partiamo alle 9:00."
"Ma è fra un'ora e mezza"
Finisco la colazione di fretta, sotto lo sguardo esterrefatto di Charles.
Lascio la ciotola vuota nel lavello mentre corro al piano di sopra a preparare le valigie.
Metto dentro i vestiti migliori.
Ripiego il bucato con i vestiti di Charles e li dispongo nella sua valigia.
Nel giro di mezz'ora scendo pettinata e con le valigie pronte.
"Con calma chérie, raggiungeremo l'aeroporto con l'auto che mi hanno portato sta mattina"
"Sì sì, vado a caricare le valigie"
"Ei, aspetta ti aiuto, dove scappi"
Charles mi insegue fino alla macchina e mi aiuta a caricare le valigie.
Dopo aver lavato piatti e stoviglie, e aver chiuso tutte le tapparelle partiamo per l'aeroporto.
Alle nove saliamo in jet e partiamo.
Il viaggio dura un'ora e finalmente alle 10:30 arriviamo nell'appartamento di Charles.
"Bene è il momento di mangiare"
Insieme cuciniamo una pasta cacio e pepe.
Mi siedo a tavola per mangiare, e mi viene un improvviso ricordo.
"Le bende"
"Come Linda"
"Le bende, devo cambiarle tutte le mattine per un paio di giorni, non le ho cambiate"
"Vieni, te le cambio io"
Charles mi porta in bagno e mi mette a sedere sul bordo della vasca.
Si inginocchia e inizia a srotolare delicatamente le bende dal mio braccio, per poi disinfettare le ferite e avvolge il braccio con le bende pulite.
"Grazie mon amour"
Mi bacia e torniamo in cucina, pranziamo e poi ci stendiamo sul divano.
"Ho parlato con mia madre sta mattina, ci aspetta domenica a pranzo da lei"
"Oh, fantastico"
Uno stato d'ansia si può notare nel mio respiro e sul mio volto.
"Ei, tranquilla, sono sicuro che le piacerai, fidati di me"
Sorrido e mi accoccolo sul suo petto, prendendo sonno cullata dal suo respiro.
Qualcosa mi solletica la nuca, e mi sveglio notando Charles che mi scatta una foto mentre mi accarezza i capelli.
"Buongiorno petit singe"
Aaahhg, quanto diventa sexy quando parla il francese.
Mi arrampico sul suo petto sedendomi su di lui a cavalcioni e lo bacio.
"Je t'aime Linda"
Ridacchio
"Cosa ridi"
"Sei molto sensuale quando parli francese"
"A si"
Annuisco con faccia da stupida.
Charles si alza tenendomi in braccio.
"Hahaha" Rido sbilanciamoci
"Haha non ridere, guarda che ti faccio il solletico"
"No, haha, nooo, no Charles, Charlie me la faccio addosso fermo ahahha, aaaahh nooooo, fermoooo, noooo, me la sto facendo addosso"
"Cazzo, ferma aspetta tieni duro"
"Scusa, ma non credo di riuscire a resistere"
Mi stringo più forte a Charles con le gambe, e siamo a pochi passi dal bagno, ma ormai il danno è fatto.
"Oohh noo, scusaaa"
"Aahh, cristo santo...vabbè almeno ho una scusa per farmi la doccia con te"
Charles entra in doccia mentre mi tiene in braccio e apre l'acqua.
Scendo e mi avvento a baciarlo mentre gli sbottono i pantaloni.
Prendo i nostri vestiti e li lancia nel lavandino.
Charles mi stringe a sé, mi bacia, e la sua erezione pulsa sulla mia coscia, la afferro, la maneggio, la massaggio.
Lo guardo maliziosa e lentamente scendo trovandomi in ginocchio di fronte alla sua possente figura che Torreglia su di me.
Charles mi raccoglie i capelli con una mano.
"Ai, ai, i denti, attenta...ahh si così"
Charles getta la testa indietro.
Mi tira su con uno strattone, mi pulisce gli angoli della bocca col pollice e mi bacia.
Mi riprende in braccio e mi penetra.
Mi spinge contro il muro freddo che mi fa salire un brivido sulla schiena.
Mi bacia e spinge violentemente il suo membro dentro di me.
"Aahh Charles...AAAAHH"
Le gambe mi tremano, e il piacere mi pervade dalla punta dei piedi fino alla punta dei capelli.
Un paio di spinte e Charles esce di fretta prima di venirmi dentro.
Finiamo di lavarci e poi usciamo.
Prendo il fon asciugo i capelli a Charles mentre io li lascio bagnati per tenerli ricci al naturale.
Ci vestiamo e prepariamo la cena assieme.
"Mmhh, queste omelette alla cipolla e formaggio sono squisite"
"Beh, prova unire un francese a un'italiana e sicuramente qualcosa di perfetto ottiene"
Spintono gioiosamente Charles.
Finiamo di mangiare e dopo cena ci stendiamo a letto, e accoccolata sul petto di Charles guardo il telefono con lui, fino a quando non prendo sonno, felice e beata fra le braccia del mio amato Charles.

Bene, ecco il capitolo 19, ci saranno altri due tre capitoli in attesa della prossima gara, dopodiché ci sarà la pausa estiva e pensavo di pubblicare tre capitoli a settimana
BACIOONEESS 💋 💋 💋

Like the TitanicDove le storie prendono vita. Scoprilo ora