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Italia-Veneto, 4 Agosto 2024
Mi sveglio per via di Leo che continua a leccarmi la faccia.
"Ma buongiorno patatino"
Salta giù dal letto e corre verso la porta abbaiando.
Mi alzo e con Leo che mi insegue mi dirigo alla porta d'ingresso.
"Sì Leo, adesso ti faccio uscire"
Giro la chiave e apro il chiavistello, spalanco la porta e vedo Leo sfrecciare giù dalle scale della terrazza.
Mi volto e rischio di morire d'infarto.
"Cristo Santo Carlos"
"Scusa, no quise asustarte"
Appena sveglia col cervello ancora in tilt lo guardo seria.
"Non era mia intenzione spaventarti"
"Tranquilo"
"Ah, entonces puedes hablar Español"
"Un poquito"
Dico facendogli l'occhiolino.
Mi dirigo nel salottino del piano superiore, alzo le persiane e apro le finestre per arieggiare.
Tramite la porta comunicante accedo alla vecchia cucina, oggi poco utilizzata.
"Caspita, quante stanze questa casa"
"Era dei miei nonni, una volta utilizzavano solo la parte superiore, il piano terra era usato come magazzino, poi lo hanno reso accessibile creando cucina, taverna, bagno, e altre stanze.
Quando l'ho ereditata ho modernizzato il pian terreno, ma il piano superiore è pressoché uguale, a parte per qualche mobile nelle camere da letto, che ora sono solo due, prima erano tre, la terza ora è il mio studio, con la mia scrivania, le mensole con i libri, un divanetto, il giradischi di mio nonno con tutti i dischi in vinile, e un pianoforte verticale."
Dico mentre prendo due bicchieri dalla mensola e riempiendoli con l'acqua del rubinetto.
"Tieni"
Dico porgendo il bicchiere a Carlos.
"Wow, non sapevo suonassi il pianoforte"
"Suonavo, poi ho smesso per concentrarmi sugli studi universitari, e ho dimenticato molte cose"
"Potresti farti dare delle lezioni da Charles, lui suona divinamente il piano"
"Provvederò"
Tramite la porta principale della cucina usciamo e scendiamo al pian terreno.
Apro tutto per far passare aria, poi inizio a preparare una macedonia, mentre Carlos esce in giardino a giocare con Leo.
"Good morning bby"
"Buongiorno Lando"
"Ma Carlos dov'è?"
Con la testa indico fuori dalla porta finestra, dove nel giardino c'è Carlos che insegue Leo.
"Oh, grazie"
Lando raggiunge Carlos e gli fa un video mentre si insegue con il cucciolo.
Metto la macedonia in frigo e pulisco il ripiano.
Due mani si posizionano sui miei fianchi, e un corpo caldo mi avvolge da dietro.
"Bonjour ma chérie"
Dice sprofondando il viso sul mio collo prendendo un respiro profondo.
"J'adore ton parfum"
Mi giro e stampo un tenero bacio sulle labbra di Charles.
"Sempre ad amoreggiare voi due"
"Dai che ho fame, che c'è per colazione?"
"Ma tu pensi solo al cibo Lando"
"Sì, ora, che stavi preparando di buono?"
"Macedonia per tutti"
Leo abbaia.
"E per te un po' di anguria fresca leoncino"
Servo a tutti una ciotola di macedonia, e taglio qualche cubetto di anguria per Leo.
"A che ora è il matrimonio?"
Domanda Carlos.
"Alle 8:00 dobbiamo essere a Caorle"
"E che ore sono?"
"Sono le 7:00"
"Bene, hai un'ora per prepararti Lando"
Lo canzona Carlos.
Finiamo velocemente di fare colazione e successivamente saliamo tutti al piano di sopra per prepararci.
"È apposto il vestito Charles, perché sennò gli do una stirata"
"Nono, è apposto così"
"Bene, ora vedo che vestito posso mettermi"
"Ferma"
Charles afferra il suo borsone vicino la valigia e da esso estrae tre scatole, una più grande, una media e una più piccola.
Sono impacchettate, tutte tranne quella media, che io conosco già, è la scatola dei tacchi Yves Saint Laurent che mi aveva in precedenza regalato.
"Tieni"
Dice porgendomi il malloppo.
"Allora...aprile"
Dice tutto emozionato facendomi cenno con la mano di andare avanti.
Parto dalla scatola più grande, strappo la carta che lascia intravedere una scatola bianca, alzo il coperchio e da essa estraggo un vestito viola scuro, con le spalline cadenti e uno spacco sulla gamba sinistra.
"Allora, ti piace?"
"Ma...ma è bellissimo, grazie, non dovevi"
"Oh, non metterti a protestare e va avanti"
Dice passandomi la scatola più piccola.
Strappo un piccolo lembo di carta e riesco ad intravedere la scritta dorata Dior su sfondo rosso bordò.
Guardo Charles che impaziente mi incita ad aprire il regalo.
Sotto la carta si rivela la scatola del profumo Hypnotic Poison Eau de parfum.
"Tu sei pazzo...ma...ma perché tutti questi regali"
"Volevo solo farti una sorpresa, questo è il terzo mese che siamo fidanzati"
Mi getto al collo di Charles abbracciandolo e stampandogli numerosi baci sulla guancia.
"Forza preparati adesso"
Afferro le scatole e corro in bagno.
"Ei, ma io devo farmi la barba"
"C'è un bagno anche giù"
"Lando, ti conviene lavarti giù"
Entro velocemente in bagno e chiudo a chiave.
Mi faccio una doccia veloce.
Noto di aver dimenticato la biancheria.
"CHARLES"
Urlo dal bagno.
"Che succede?"
Dice bussando alla porta.
"Mi porti l'intimo pulito?"
"Subito"
In pochi minuti Charles arriva con un perizoma in pizzo bianco e il reggiseno in abbinato.
"Grazie"
Torno a richiudermi a chiave, indosso le mutande, mentre il reggiseno lo poggio sopra il mobiletto in legno intrecciato che contiene tutti i miei trucchi, creme e robe varie.
Da esso estraggo la piastra e il termoprotettore.
Dividendo i capelli a sezioni procedo a creare dei boccoli, che poi raccolgo in uno chignon disordinato, con due ciuffi ai lati del viso.
Procedo applicando un trucco leggero, solo correttore.
Pettino le sopracciglia e stendo un lip oil sulle labbra.
Mi do due spruzzate del profumo regalatomi da Charles dietro alle orecchie, sul petto e sui polsi.
Metto del deodorante e infine indosso il vestito.
È bellissimo.
Fascia perfettamente ogni mia curva, e il corpetto stretto valorizza il seno.
Indosso i tacchi ed esco dal bagno dirigendomi in camera per prendere la borsetta.
Charles si blocca appena mi vede entrare in camera.
"Sei...sei bellissima"
"Grazie"
Abbasso la testa arrossendo.
"Carlos e Lando?"
"Sono giù in salotto con Leo"
"Finiranno per rubarci il cane"
Ci scappa una risata a questa affermazione.
"A proposito, non lo lasciamo a casa da solo vero?"
"No, lo portiamo via con noi, perché i miei sono via, ma comunque non andiamo subito in chiesa, prima si fa il rinfresco a casa degli sposi"
"Perfetto"
"Bene, andiamo?"
Dico prendendo la borsa dalla poltrona.
"Andiamo"
Charles mi prende a braccetto e scendiamo.
Al mio ingresso i due piloti restano a bocca aperta.
"Wow...wow"
"Eres realmente muy guapa"
"Grazie ragazzi, ma è tardi dobbiamo andare"
Dico prendendo in braccio Leo mentre Charles mi passa pettorina e guinzaglio.
Saliamo nelle rispettive macchine e con Carlos e Lando dietro di noi partiamo.
A guidare è Charles, mentre io con Leo in braccio gli indico le strade da prendere.
Alle 8:00 siamo fuori casa della sposa.
Il cancello è aperto, e gli invitati con lo sposo sono tutti in cortile in attesa della sposa.
Appena i tre piloti fanno il loro ingresso restano tutti a bocca aperta, cala il silenzio e tutti bisbigliano.
Ci avviciniamo a Giulio.
"Carlos"
"Giulio, amico mio, auguri per il matrimonio"
"Grazie"
Giulio porge la mano anche agli altri due piloti.
"Piacere Lando, migliore amico di Carlos"
"Giulio piacere"
"Auguri Giulio" Dico dandogli due baci sulle guance.
"Lui è Charles, il mio ragazzo"
"Piacere Giulio"
"Piacere mio Charles...venite ragazzi, servitevi pure...ah, se vuoi Elena è di sopra Linda"
"Grazie, corro"
Entro in casa e salgo al piano di sopra, dove trovo Melissa e Serena.
"Toctoc"
Busso alla porta della camera da letto.
"Linda"
"Auguriii"
"Grazie, hai portato la macchina fotografica?"
"Si"
"Bene bene, brava, dai te gli ordini dopo per le foto"
"Ok, ma adesso ti prepariamo"
Melissa le acconcia i capelli in due treccie laterali che si uniscono formando una coda, mentre Serena le prepara il trucco, con un po' di correttore, terra, cipria, un ombretto brillantinato oro, mascara e un rossetto nude.
Durante la preparazione ne approfitto per fare qualche scatto, nei quali ho colto a pieno la spensieratezza del momento.
È arrivato il momento dell'abito.
Serena arriva in camera con un sacco per vestiti dal quale estrae l'abito.
L'abito è classico ma al contempo elegante; è bianco, le spalle scoperte, ma non in maniera volgare, uno scollo a V incrociato e i fianchi fasciati da una banda orizzontale, e un'ampia gonna con lo strascico.
Elena indossa facilmente il vestito, aiutata dalle due damigelle.
"Aspetta, manca solo il fermaglio di perle"
Melissa afferra il velo posizionandolo all'inizio della coda, e bloccandolo con un fermaglio di perle.
Mi avvicino al mobile sul quale ho appoggiato la borsa, prendo una mela e una scatoletta, dalla quale estraggo una collanina in perle bianche.
"Ecco, ora sei pronta" Dice Melissa osservando fiera la sua amica.
"Non ancora, una mela per la serenità e una collana per l'equilibrio"
Dico mettendo la mela in bocca a Elena che inizia a mangiarla mentre le sistemo la collana al collo canticchiando una canzoncina presa dal cartone di Mulan.
"Perle di bellezza, mostra con orgoglio, avrai un'amica, qui con te, ti porterà fortuna"
Osserviamo fiere la nostra amica, che nel mentre continua a mangiare la mela, e colgo l'attimo per farle una foto.
"Bene ora ti devi mettere in posa per le foto, aspetta, vado a prendere Leo"
Elena mi guarda strana mentre corro al pian terreno con la macchina fotografica appesa al collo.
"Scusa Carlos, ma te lo devo rubare per il servizio fotografico della sposa"
E corro subito in camera.
"Ecco, tieni, siediti sulla poltroncina con il cagnolino in braccio"
Anche se confusa Elena esegue gli ordini.
"Ora guardalo sorridendo mentre gli fai le coccole...bene, ora sdraiati sul letto a mo di sirena"
Dopo aver ordinato ad Elena mille altre pose è arrivato il momento damigelle.
"Foto di gruppo, mettetevi tutte e tre vicine...perfetto"
Mi concentro sulle damigelle ora, e notando Serena con Leo in braccio mentre Melissa gli fa i grattini faccio qualche scatto.
"Bene, io ho finito"
Dopo aver sistemato un paio di cose ci dirigiamo davanti la porta della terrazza da dove Elena avrebbe fatto il suo ingresso scendendo in giardino.
"È arrivato il momento di scendere Elena"
Elena sospira.
"Ce la puoi fare, non saremo vicino a te mentre scendi, ma saremo giù ad aspettarti"
"Sei forte leonessa" Le sussurro all'orecchio.
Elena sorride.
"Appena senti la musica sai cosa fare"
Dice Serena.
Elena annuisce.
Con Leo la borsa e la macchina fotografica al collo scendo dalle scale interne con le due damigelle.
Lascio Leo e la bora a Charles per poi dirigerci dalle scale per fare le foto quando sarebbe scesa la sposa.
Melissa fa cenno a Serena di far partire la musica, e dalla cassa sotto le scale parte a tutto volume "All of me".
La sposa si fa aspettare, ma appena iniziano le prime parole la porta si apre e la sposa si fa vedere.
Con calma ed eleganza Elena scende le scale facendo la sua entrata in scena.
Scatto una miriade di foto, e appena arriva giù Elena e Giulio si abbracciano guardandosi con occhi luminosi, e ne approfitto per scattare altre ottocento foto.
Mi lascio scappare qualche lacrima.
Il rinfresco inizia e brindiamo ai futuri sposi.
Lo sposo passa la maggior parte del tempo con una ragazza giovane, dalle presumibile origini straniere, dalla carnagione chiara, con dei capelli lunghi mossi neri e gli occhi castani.
Hanno uno strano legame quei due.
Mi avvicino a loro.
"Ei, scusa se mi intrometto, ma mi presenteresti la tua amica"
"Certo, lei è Alishba bin Zayed, viene dagli Emirati Arabi Uniti, precisamente da Abu Dhabi, l'ho conosciuta durante un viaggio di lavoro a inizio anno, sai, abbiamo la stessa età"
"Piacere Alishba" Dice la ragazza porgendomi la mano.
"Linda...maa, per caso sei imparentata con lo sceicco, hai lo stesso cognome, perdona la mia domanda"
"Nono, tranquilla, si, sono la figlia più piccola di un suo fratello"
"Oh, forte"
Mi allontano raggiungendo Charles, che vedendomi pensosa si preoccupa subito.
"Che ti frulla ora per il cervello"
"Quella ragazza, Alishba, che parla con Giulio, sono strani, secondo me c'è qualcosa sotto"
"Oh non fare sempre la presuntuosa, sembrano due amici che si comportano da amici"
"Mh, ma è strana, ridono, lo tocca, non sembrano solo amici"
"Rilassati"
Noto i due entrare in casa di soppiatto.
Li seguo.
Noto la porta dello studio socchiudersi.
Mi avvicino cauta, sbirciando dalla fessura.
Alishba è seduta sulla scrivania, e sullo specchio noto il riflesso di Giulio, appoggiato a un mobile.
Prendo il telefono e inizio a riprendere tutta la scena.
"Eddai Giulio non ti preoccupare, sarà il nostro piccolo segreto"
"Sì ma Elena comincia a sospettare del fatto che torno sempre più tardi dal lavoro, e dubita delle chiamate improvvise che dovrebbero essere del mio capo"
Alishba scende dalla scrivania avvicinandosi a Giulio, lo tira per la cravatta e lo bacia.
"Tranquillo Giugiu, non lo scoprirà mai nessuno"
Giulio si fionda sulle sue labbra e la sua mano entra velocemente sotto il corto vestito di Alishba.
Resto pietrificata, gli occhi sgranati.
Una mano sulla spalla mi fa sussultare.
"Linda che fai?"
"Serena, shh, guarda"
Serena sbircia dalla fessura e resta pietrificata quanto me.
"Dobbiamo avvisare Elena"
"No, non possiamo rovinarle questo giorno"
"Ho capito Serena, ma non possiamo nemmeno lasciare che lei scopra questa cosa solo dopo il matrimonio e divorzino"
Serena annuisce.
Stoppo il video e corriamo in giardino.
"Elena, Elena, dobbiamo dirti una cosa urgente"
"Tu non ti puoi sposare"
"E perché no Serena, che stai blaterando"
"Sta dicendo che tu hai due corna grandi come una barca e non puoi sposarti"
"Ma che cazzo state dicendo tutte e due"
Accendo il telefono e faccio partire il video.
Elena guarda il telefono e le lacrime iniziano a scorrerle veloci sulle guance.
Gli invitati vedendola si fanno silenziosi, e sentendo le parole che escono dal mio telefono bisbigliano parole incomprensibili.
Alishba e Giulio escono e sentendo il silenzio si insospettiscono.
Alishba si appoggia ad un muro, mentre Giulio passa fra gli invitati che lo guardano disgustati.
Nota l'espressione del padre, che lo guarda deluso.
Il suo sguardo si posa poi su Elena che piange come una fontana.
"Ok Elena, basta guardare questo video"
Tento di riprendermi il telefono.
"No, no...NO NO NO NOOOO!"
Elena lancia il mio telefono, che per fortuna atterra sull'erba restando illeso.
Si avvicina a Giulio.
"Piccola, che succede?"
Elena seria, con le lacrime che scendono furiose lo guarda senza rispondere.
La mano di Elena si scaraventa violenta contro il viso di Giulio.
"Tu con me hai chiuso"
Dice tirando via il velo strappandolo e correndo via.
Gli invitati in subbuglio sussurrano alle orecchie del vicino.
Giulio è sconvolto mentre il padre se ne va guardandolo con disprezzo e disonore.
"Bene signori, ci dispiace aver rubato a voi tempo, siamo desolati per l'accaduto, potete tornare a casa" Dico prendendo le redini della situazione.
Mentre tutti procedono ad andarsene, io raggiungo Melissa e Serena in casa.
"Elena, vieni fuori dal bagno"
"Dai Elena"
Mi avvicino lentamente, le due si scontano dalla porta lasciandomi passare.
Busso.
"Andatevene"
"No Elena io no-"
Mi blocco sentendo le due ragazze sussultare.
Alle nostre spalle appaiono Giulio e Alishba.
"Che cazzo vuoi ancora"
"Linda"
"No Melissa non trattenermi"
"Voglio solo parlare con Elena"
La porta del bagno improvvisamente si apre di scatto.
"DI CHE CAZZO VUOI PARLARE?! DI COME TE LA SEI SCOPATA IN QUESTI ULTIMI MESI"
"No Elena ti prego ascoltami"
"Bene, sentiamo che hai da dire"
"Io sono desolato, ma vedi, lei ha anche la mia stessa età e..."
"Basta...BASTA! Non voglio sentire altro, so che lei è ricca e so che è nipote dello sceicco, non serve che aggiungi altro. Entro sta sera ti voglio fuori da casa mia. Torna pure ad Abu Dhabi con la tua concubina."
Elena torna a chiudersi in bagno"
Noi tre guardiamo i due traditori con sdegno.
Io mi fisso particolarmente con Giulio, riservandogli uno sguardo austero.
"Pensavo fossi meglio di così Giulio, ma voi più piccoli vi dimostrate sempre meno maturi di quello che siete già"
Dico andandomene superandolo con una spallata.
Raccolgo le mie cose e raggiungo Charles e gli altri.
Senza proferire parola prendo a braccetto Charles e con un cenno del capo invito tutti ad andarsene.
Il tragitto in macchina fino a casa è silenzioso.
A rompere il silenzio è la suoneria del mio telefono, Carlos mi sta chiamando.
"Dimmi Carlos"
"Ti ho messo in vivavoce"
"Sì ok" Dico mettendo anche io la chiamata in vivavoce.
"Senti, adesso che facciamo, mica mi sono preparato così per niente"
Mi giro e guardo Charles.
"Che ne dite se andiamo a Venezia, conosco un bel posticino per mangiare, il Club del Doge"
Sgrano gli occhi.
"Ma è costosissimo Charles"
"E allora, sei alla presenza di tre miliardari"
Scherza Carlos.
"Andata andiamo a Venezia"
Afferma Charles.
"Bene, a dopo"
"Ciaoo"
Butto giù la chiamata.
"Chiama e vedi se riesci a prenotare un posto per quattro."
Su internet cerco il nome del ristorante e clicco sull'immagine del telefono.
"Buongiorno, chiamo per sapere se è possibile avere un tavolo per quattro verso mezzogiorno...Leclerc...ok, perfetto, grazie buona giornata"
"Quindi?"
"Ho prenotato a nome tuo"
"Ok"
"Chiamo mia mamma, le chiedo se può tenerci Leo"
In velocità chiamo mamma che si offre volentieri di badare a Leo.
In velocità ci fermiamo a casa loro e glielo lascio.
Il viaggio dura circa un'ora ma finalmente siamo a Venezia.
Per arrivare prima prendiamo il traghetto che ci porta a pochi km di distanza dal ristorante.
"Buongiorno, avete la prenotazione?"
"Buongiorno, Leclerc"
"Prego accomodatevi"
Il cameriere ci accompagna ad un tavolino sulla terrazza che si affaccia sul canal grande, da dove è possibile ammirare la Basilica Santa Maria della Salute.
Appena arriva il menù inizio a sfogliarlo, ma non posso fare a meno di non far cadere l'occhio sui prezzi.
"Penso che prenderò i maccheroni di pasta fresca fatti in casa"
"Mmhh, cos'hanno di buono" Chiede Charles
"Burro di malga alle erbe, funghi e foie gras"
"Mmhhh, penso prenderò lo stesso" Afferma Lando leccandosi i baffi.
"No, io opto per le crepes di lenticchie"
"E tu Carlos, che prendi"
"Sì Carlitos, che prendi"
"Calmo Norris, sto leggendo...bene, prendo lo spaghettone senatore cappelli in salsa"
"Mmhh"
Il cameriere passa a prendere le ordinazioni.
"Vi porto un vino bianco per accompagnare le pietanze"
"Per me no grazie, prendo dell'acqua"
"Ok signorina"
Subito ci viene servito da bere e dopo poco arriva anche il cibo.
"Posso assaggiare un pezzettino della tua crepes"
"Certo"
Charles mi porge un pezzo di crepes imboccandomi con la sua forchetta.
"Mmh, che buona, assaggia un po' do maccheroni"
Dico porgendogli un maccherone pieno di condimento imboccandolo.
"Buoni"
[...]
"Andava tutto bene?"
"Era tutto buonissimo"
"Vi porto qualcos'altro, un dolce, un caffè?"
"Per me un caffè liscio" Dice Carlos.
"Macchiato"
"Anche per me"
"Fai anche per me"
"Ok, un liscio e tre macchiati, posso portare via il resto?"
"Certo"
La cameriera sparisce portandosi via tutti i piatti e le posate.
Dopo poco arriva il suo collega con i caffè.
Con calma finiamo il pranzo degustando un caffè.
Charles e Carlos si dividono il conto, e Lando insiste per pagare la sua parte, ma Carlos glielo impedisce.
Dopo pranzo ci facciamo una camminata per Venezia e decidiamo di visitare il museo Peggy Guggenheim.
Prima di andarcene usciamo sul terrazzino che si affaccia sul canale da dove è possibile ammirare il ponte di rialto.
"Non è bellissimo qui"
"Si"
Dice Charles abbracciandomi da dietro.
"Vorrei non passasse mai il tempo"
Nel tardo pomeriggio ripartiamo, e con un traghetto raggiungiamo il punto da dove siamo partiti, arrivando in parcheggio.
Ognuno nella proprio vettura ci avviamo verso casa.
Passiamo per casa dei miei dove recupero Leo, che appena mi vede inizia a farmi le feste, e appena lo porto in macchina salta sulle gambe di Charles leccandogli il viso.
"Hahah, si Leo, ti voglio bene"
Dopo avermelo ripassato riprende il viaggio e in pochi minuti siamo a casa.
Carlos e Lando si chiudono nel bagno al piano di sotto.
"Non sporcate in giro"
Dico giocosa mentre io e Charles saliamo di sopra.
"È stata una giornata fantastica"
Dico levandomi le scarpe gettandomi sul letto.
Charles si leva giacca e scarpe e si stende vicino a me.
"Sì, ma sono esausto"
"Concordo, dai vai a lavarti"
Charles si mette a sedere ai piedi del letto.
"Putain Leo"
"Il a fait pipi?" Dico mettendomi a sedere
"Il est actuellement, il a froid, il s'en fiche"
"Leo non" A queste parole Leo scappa via.
"Leo non" Ripete Charles.
"Vai a lavarti te, pulisco io qua"
"Sicura, non vuoi aiuto?"
"Vai a lavarti ho detto"
Charles sparisce in bagno, mentre io prendo carta e detersivo per pulire.
"Guarda, guarda cosa mi fai fare, non devi fare la pipì in casa" Dico con tono severo.
Leo con la coda fra le gambe viene a sedersi in parte a me facendomi gli occhioni.
Vado a buttare la carta e Leo continua a seguirmi come in un'anima in pena.
Dopo essermi lavata le mani lo prendo in braccio e vado a stendermi sul divano.
Mi sento scuotere.
"Linda, Linda"
Apro gli occhi confusa.
"Che ore sono"
"Sono le 20:00, vai a lavarti chérie, ci penso io alla cena, hai fame?"
"Mi basta una tazza di latte caldo, sono tutta indolenza e ho mal di testa"
"Oh, pauvre...ma tu hai la febbre"
Dice baciandomi la fronte.
"Dov'è Leo? E Lando e Carlos"
"Leo sta dormendo nella sua cuccia chérie, e gli altri due sono andati a dormire.
Vieni ora ti fai un bagno caldo e io ti preparo il latte"
Dice prendendomi per mano accompagnandomi al piano di sopra.
Mentre io sono in bagno a spogliarmi e preparare la vasca, Charles è in camera che fruga fra i cassetti.
Torna in bagno con l'intimo pulito, delle mutande in cotone e una canottiera, dei pantaloncini corti, una sua maglietta, la mia preferita quella blu, e una mia felpa.
"Adesso ti preparo il latte"
Charles sparisce ed io mi immergo nell'acqua calda, un vero e proprio toccasana.
Dopo qualche minuto arriva Charles con una tazza di latte e cacao e un piattino di biscotti.
"Ecco chérie"
Dice appoggiandoli sul bordo della vasca mentre lui si siede per terra a tenermi compagnia.
Con calma bevo il mio latte inzuppando i biscotti.
Poi con l'aiuto di Charles esco dalla vasca e mi avvolge nell'accappatoio, tenendomi abbracciata a sé.
Mi vesto e nel frattempo Charles è sceso per far partire la lavastoviglie e tirar giù tutte le persiane.
Quando torna al piano sopra io sono rannicchiata nel letto sotto le coperte.
Charles si stende dietro di me, stringendomi contro il suo petto.
"Tranquilla chérie, Dormi, ci sono io con te"
E con un lieve sorriso i miei occhi pensanti si chiudono e mi lascio abbandonare al respiro di Charles.

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