Italia-Veneto, 9 settembre 2024
La parte destra del letto matrimoniale avrà per sempre impressa la forma del mio corpo, che da ormai una settimana giace su di esso.
Mi sento un essere debole, fragile e indifeso, il cervello mi telegrafa debolmente segnali per tentare di far andare avanti l'organismo, ma non ho abbastanza forze.
È passata solo una settimana, la settimana peggiore della mia vita, mi chiedo solo se mi merito di soffrire così tanto, e per quanto ancora dovrò soffrire.
Una settimana che il mio telefono giace sul pavimento della camera continuando a vibrare, le uniche volte che l'ho usato è stato per rispondere a mia mamma dicendole che con il lavoro procede bene, si, il lavoro che non ho più.
Osservo le luci dell'alba o del tramonto, non lo so più ormai, entrare tra le fessure della tapparella che non ho mai alzato, quindi è una settimana che vivo al buio, perché non voglio vedere niente e nessuno, e anche perché non avrei le forze per alzarmi ed aprire la finestra.
Il telefono ricomincia a vibrare con il fottuto nome Carletto, il suo nome non fa altro che comparire sullo schermo da una settimana.
Ho intenzione di ignorarlo anche stavolta, non voglio parlargli, non voglio sentire quel accento spagnolo.
E come ignoro lui ignoro anche tutte le notifiche da parte di Lando, Daniel, Kelly e Kika.
È come se all'improvviso tutti si fossero preoccupati di che fine abbia fatto.
Debolmente giro il capo verso il comodino, guardando l'ora.
I numeri rossi della sveglia digitale indicano le cinque del mattino.
Una lampadina illumina improvvisamente la mia mente, che torna a funzionare tutto su un colpo.
Carlos è a Monaco questa settimana, aveva detto che lui e gli altri piloti avrebbero festeggiato tutta la settimana, sono le cinque, e se fosse successo qualcosa a Charles.
La preoccupazione si fa strada dentro di me, aspetto che stacchi la chiamata, poi senza forze faccio cadere il braccio dal letto per afferrare il telefono.
Entro sull'icona di whatsapp che indica 1050 notifiche, di cui solo 580 sono da parte di Carlos.
Entro nella chat scorrendo tutti e 588 i messaggi.“Che succede? Tutto bene? Sono le cinque del mattino”
Digito con le mie deboli dita affusolate come se fossi davvero preoccupata.
“No, allora, che succede te lo chiedo io a te, sei sparita, è da una settimana che tutti noi siamo preoccupati e provo a contattarti, Charles è una settimana che è isterico, impulsivo, aggressivo, adesso stavamo tornando dal Jimmi’z ed è sbandato andando contro il guard rail"
Leggendo l'ultima frase il battito accelera, il cuore potrebbe esplodere nel petto, lui ha sempre avuto il controllo dell'auto, anche quando era ubriaco guidava come se fosse completamente sobrio, ma stavolta temo che le cose stiano andando diversamente.
“State bene?”
“Io e gli altri si, siamo in macchine separate, Charles ha perso i sensi, ma ora si è svegliato. È una settimana che puzza come una distilleria di vodka, ogni sera è ad una festa diversa e poi torna a casa ubriaco marcio che puzza come un alcolizzato”
Leggendo tutto questo mi si stringe un nodo in gola e la nausea aumenta.
“Ma scusa, perché non sei a Monaco?”
Lui non sa niente, Charles non gli ha detto niente, quindi nessuno non sa ancora nulla.
“Carlos, fra noi due è finita”
“Sei seria?”
“Mi ha lasciata subito dopo avergli confessato quel che è successo con Tommaso, ora sono in Italia, a casa mia”
“Ma sei da sola? Appena Charles si rimette in sesto prendo un aereo e ti raggiungo”
“No Carlos, non voglio che tu venga qui, voglio starmene da sola, ho sempre fatto così, quando soffro mi allontanò da tutti, mi chiudo in casa ed esco solo quando mi sento meglio”
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Like the Titanic
RomanceIl grande sogno di Linda Rossi si avvera finalmente, e può lavorare in Ferrari come social media manager. Dopo il suo arrivo, nella scuderia Ferrari ci sarà un po' di trambusto, i due piloti litigheranno e il loro legame si spezzerà, ma le cose si...