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Monte Carlo-Monaco, 1 agosto 2024
Sono le 9:00, la sveglia suona, vado al bagno e quando esco Charles dorme ancora.
È sdraiato a pancia in giù con un braccio a penzoloni e la bava alla bocca.
“Charlieee…Charles…CHARLES SVEGLIA”
Dico scuotendolo.
“Uff…”
Sbuffo
“Charles, sono incinta”
Il mio ragazzo spalanca gli occhi e si mette seduto.
Quasi cade dal letto e devo trattenere le risate perché la scena è assai comica.
“Eh cosa? Ne sei sicura? Come? Quando?”
Domanda allarmato e io scoppio a ridere.
Charles capisce che lo sto prendendo in giro e incrocia le braccia al petto imbroncianndosi.
“Dai, sono le 9:00 dobbiamo preparare le valigie oggi torniamo in Italia”
Charles rinvanisce.
Si stiracchia e si reca in bagno, non prima di avermi dato un bacio.
Raccolgo i capelli in una treccia e vado in cucina per preparare la colazione.
Charles mi raggiunge e facciamo colazione assieme parlando del più e del meno.
“Ricordati di mettere il completo elegante in valigia”
“Si”
“E anche le scarpe buone”
“Si”
“E assicurati di prendere abbastanza cambi”
“Siii”
Finiamo di mangiare, poi carico la lavastoviglie e torniamo in camera.
Prendo la mia valigia riposta nello sgabuzzino e procedo a dividere l'intimo e i calzini dal resto dei vestiti.
Ripongo l'asciugacapelli, le spazzole e tutti i prodotti per capelli nel beauty case e i trucchi nella pochette.
Sistemo tutto in valigia e prima di chiuderla mi tolgo il pigiama e ripongo anch'esso al suo interno.
Afferro gli shorts e il top bianco del giorno precedente.
Annuso i calzini, non puzzano, posso riutilizzarli.
Charles sta ancora ispezionato l'armadio e finalmente dopo almeno mezz'ora è riuscito a scegliere quali capi portare con sé.
“Bene, è tutto pronto”
“Hai preso il completo per il matrimonio?”
“Si”
“Lo hai piegato bene?”
“Si”
“Hai preso le scarpe buone per il matrimonio?”
“Si”
“Spazzolino? Vabbè in caso usi lo spazzolino di scorta da me”
“Ho tutto”
“Tutto? Sicuro?”
“Sì, stai tranquilla Linda, ho tutto, non ti stressare troppo”
Sospiro, annuisco e Charles mi abbraccia.
“Bene, il volo è alle 14:00 possiamo goderci Monaco ancora per un po’ chérie”
Alzo lo sguardo incrociando quello di Charles.
Entrambi Sorridiamo, poi Charles mi stringe più forte sollevandomi e iniziando a girare.
“Eiei, calmo hahaha, calmo, se mi giri un altro po’ rischi che ti vomiti la colazione addosso”
Charles mi mette giù e mi stampa un bacio.
“Esco a fare delle commissioni, sarò di rientro per mezzogiorno”
“Va bene”
Lo tiro per il collo della maglia e gli stampo un bacio sulla guancia.
Mentre Charles è fuori mi dedico a della ginnastica leggera seguito da dello yoga: saluto al sole.
Alle 11:30 mi faccio una doccia per risciacquare le impurità e ancora in accappatoio inizio a preparare il pranzo.
A mezzogiorno meno un quarto ritorna Charles.
Sono ai fornelli e Charles mi arriva alle spalle abbracciandomi.
“Mmhh, sei sexy con il mio accappatoio”
Mi rigiro tra le sue braccia e gli cingo il collo.
“Cosa cucini di buono?”
“E se non te lo dicessi?”
“Beh in tal caso…ti riempio di solletico”
“No aaahh, nooo fermo hahahaha, va bene, va bene, mi arrendo…c'è pasta alla matriciana”
“Mmmhhh, buona, dai, vai a vestirti, ci penso io a controllare il cibo"
Bacio una guancia a Charles e vado in bagno a recuperare gli shorts e il top.
Torno in cucina e osservo Charles impiantare la pasta.
“Il pra”nzo è servito ma chérie”
Vado verso il tavolo e Charles mi fa accomodare spostando la sedia.
“Che galante che sei”
“Oggi mi sento in vena di romanticismo”
Lo guardo sorridendo con occhi socchiusi.
“Cos'hai combinato?”
“Ma niente, cosa ti fa pensare che io possa aver fatto qualcosa”
“Che ne so, sei strano, non è che mi stai tradendo”
“TRADIRE!? TE!? MA MI TAGLIASSERO LE PALLE PIUTTOSTO”
Alzo un sopracciglio.
“Ah beh, signorina, se dovessi star a pensare a tutte le stranezze che fai, poi in questo periodo sei particolarmente strana, sei stranamente gioiosa”
“È l'effetto che mi fa la tua presenza, con te io sono sempre felice”
“Devo ricordarti che hai tentato di lasciarmi”
“Oh, quello era un brutto periodo, da, mangia che si sfredda”
Discutendo di come siano stati questi due mesi insieme pranziamo.
Sprepariamo la tavola, scuaquando e riponendo le stoviglie.
“Bene sono le 13:00, è ora di andare”
“Quindi sei sicuro, hai tutto?”
“Sì, ho tutto tranquilla”
Carichiamo le valigie in macchina e partiamo per Nizza.
Alle 14:00 saliamo in aereo e verso le 15:30 atterriamo nell'aeroporto Marco-Polo a Venezia.
Ad attenderci fuori dall'aeroporto c'è mio papà.
“Vieni, li c'è mio papà che ci aspetta, ci accompagnerà fino a casa mia”
Noto l'agitazione in Charles.
“Ei, tranquillo, mica ti mangia”
Raggiungiamo mio papà, e sebbene non sia solita lo abbraccio.
Dopotutto è tanto che non lo vedo.
“Papà, lui è Charles”
“Ciao, piacere, Walter”
Dice serio porgendogli la mano.
Charles deglutisce e si schiarisce la voce.
“Buon pomeriggio, piacere mio, Charles”
Aiuto papà a caricare le valigie nel baule.
“Ti siedi tu davanti?”
“No, stai pure tu”
“Ma dai, siediti davanti, mio papà non morde, a differenza di mia mamma, mi ha morso un dito una volta”
“No, io insisto, siediti te davanti, almeno i fan non mi riconosceranno, è stressante fare foto di continuo”
“E va bene”
Saliamo un macchina e partiamo.
Il tragitto è silenzioso, si sente solo la radio in sottofondo.
Riesco a percepire il nervosismo di Charles, e dallo specchietto noto che tiene lo sguardo fisso fuori dal finestrino.
Il mio telefono vibra.
Mamma mi sta chiamando.
“Pronto, dimmi…si, siamo arrivati…si, si, siamo con papà siamo partiti da una ventina di minuti circa…"
Mia mamma strilla dall'altra parte del telefono.
Aggrotto la fronte.
“Sisi, ci vediamo dopo, ciao”
Riattacco.
Nel giro di un'oretta siamo finalmente a casa, casa mia.
Papà scarica le valigie.
“Quindi quand'è il pranzo?”
“Eh non so, voi lavorate in settimana, domenica questa c'è il matrimonio, facciamo domenica prossima”
“Ok, va bene”
Salutiamo papà e portiamo dentro le valigie.
“Aaahh, mi è mancata l'aria salmastra di casa, non vedo l'ora di rivedere il mare, non sarà bello come i mari caraibici, ma se vai il giorno giusto l'acqua sa essere bella”
“Allora direi che la nostra prima tappa sarà proprio il mare”
“Hai preso i costumi vero?”
“Sì, sapevo che saresti voluta andare al mare, mi avrai raccontato mille volte di quanto sei attratta da esso fin da piccola, da quanto ti attragga ma ti spaventi allo stesso tempo”
Sorrido, poi di corsa salgo seguita da Charles che si porta dietro la valigia.
Frugo nei cassetti ed estraggo un bel costume bianco con le fragole e delle perline sui laccetti.
Esco dal bagno e trovo Charles pronto.
“Bene, preparo la borsa e poi andiamo”
“Ok”
In due secondi ho già preparato tutto e siamo già in macchina.
“Destinazione mare”
Metto in moto e parto sfrecciano fra le stradine di campagna.
“Altro che 500, a te servirebbe una Ferrari”
“Magari un giorno mi insegnerai a guidare una monoposto e potrò divertirmi anche io”
“Beh, dovresti allenarti parecchio prima”
“In tal caso inizierei subito ad allenarmi”
Charles ridacchia.
In pochi minuti siamo in spiaggia e ci avviamo verso la parte di spiaggia isolata vicina alla spiaggia libera.
“Bene, c'è un po’ da camminare, ma almeno qui c'è tranquillità…ma io il bagno lo faccio di la, ho paura di fare il bagno da questa parte di scogli”
“Capito capo”
Lancio un'occhiata divertita a Charles, che scoppia a ridere.
Mi alzo in piedi con le mani sui fianchi.
“Dai forza, andiamo, voglio fare il bagno”
Charles so alza e mano nella mano corriamo in mare.
Dopo un bagno di un'ora torniamo agli asciugamani.
Charles si stende a pancia in su sul suo asciugamano, che in realtà è mio.
Io a pancia in giù sono stesa in parte a lui.
Mi tiro su reggendomi sui gomiti, e inizio a tracciare dei cerchi sul petto di Charles.
“Ci pensi mai al futuro” Domanda
“Sempre”
“Come te lo immagini”
“Lo immagino al tuo fianco” Confesso col cuore che batte all'impazzata.
Charles mi sposta una ciocca di capelli dal viso, le sue dita affusolate percorrono la mia guancia, fino a posarsi sul petto, all'altezza del cuore.
Sorride e mi lascia un bacio fugace.
“Anch'io immagino il mio futuro con te. Sai, quando ti ho visto in factory ho subito pensato: questa ragazza mi farà ammattire, ma so che mi terrà testa e ricambierà i miei sentimenti nonostante le provocazioni.
Delle volte mi chiedo se questo sia reale, me e te insieme.
Spasso penso a cosa ci riserverà il futuro, ma poi mi fermo e penso che devo godermi il presente, e sinceramente  voglio che questa relazione funzioni, perché io ti amo dal profondo del mio cuore, e voglio amarti per il resto della mia vita”
Gli occhi mi si riempiono di lacrime.
Charles continua a dimostrarmi di tenere a me, anche nei più piccoli gesti.
Poggio la testa sul suo petto e mi giro su un fianco per stare più comoda.
Prendiamo sonno sulla sabbia morbida e calda, cullati dal rumore delle onde.
Quando mi sveglio noto che molta gente sta iniziando a riporre le cose per andarsene.
Prendo il telefono dalla borsa, le 18:30.
“Charlie sveglia”
“Che succede?”
“Sono le 18:30”
“Oh, ok, andiamo”
“Sì, ma non a casa”
“Che intendi?”
“Andiamo nel centro di Eraclea Mare e ordiniamo due pizze, poi ci rechiamo nella spiaggia vicino al centro e ceniamo guardando il tramonto con i piedi nella sabbia, abbracciati l'uno all'altra”
“Ti amo proprio per le tue idee geniali…ma non ho il portafoglio dietro”
“Pago io”
“Ma…”
“Niente ma, pago io”
Charles alza le mani, poi sistemiamo tutto e raggiungiamo la macchina.
In pochi minuti siamo fuori dalla pizzeria.
“Che pizza vuoi tesoro”
“Una prosciutto e funghi”
“Ok, torno subito”
Afferro il portafoglio e corro in pizzeria.
Nel giro di 30 minuti sono pronte le pizze.
Mi avvicino alla macchina e busso sul finestrino.
Charles apre la porta e prende le pizze.
Parcheggi la macchina in un parcheggio in un campo d'erba.
“Prendi le felpe e la borsa con gli asciugamani la dietro, le ho prese per sicurezza”
Charles mi passa le felpe e la borsa e con le pizze in mano ci incamminiamo verso la spiaggia.
Dopo aver steso gli asciugamani iniziamo a mangiare, parlando del più e del meno.
Verso le 20:30 si alza un po’ di vento, e il tempo non promette bene.
Inizio a sentire un podio freddo, così Charles mi passa la sua felpa e mi stringe a sé in un abbraccio.
Restiamo abbracciati con i piedi nella sabbia fino a quando non sento scendere le prime gocce.
Iniziamo a tirare su gli asciugamani.
Inizia a diluviare e corriamo sotto la pioggia proteggendo con i cartoni della pizza.
Ridiamo come matti.
Arriviamo in macchina col fiatone.
Mi giro e incastro il mio sguardo in quello di Charles, che si sporge verso di me affermandomi il collo baciandomi in modo passionale e poco casto.
Ansiamndo mi stacco da Charles e metto in moto l'auto sfrecciano sotto la pioggia fino a casa.
Entriamo e neanche il tempo di chiudere la porta che Charles torna ad avventurosi sulle mie labbra.
Mi prende in braccio, e nel buio del salotti si sa comunque ambientare, raggiungendo il bagno al pian terreno.
Con il piede schiaccio l'interruttore accendendo la luce, mentre Charles si appresta ad entrare in doccia reggendomi ancora in braccio.
Apro il getto e l'acqua cade violenta producendo un suono sordo scontrandosi con i nostri vestiti.
Charles mi fa scendere e inizia a spogliarsi.
Lo copio, e gettiamo i vestiti bagnati nel mobile lavatoio.
L'acqua scivola sui nostri corpi, che si intrecciano e incastrano come le nostre lingue.
L'erezione di Charles pulsa contro la mia coscia.
Mi prende in braccio, poggiando la mia schiena contro il muro.
Il suo membro mi penetra, riempiendo ogni centimetro di me.
Lascio un gemito, mentre Charles ansima spingendo lentamente il suo corpo contro il mio.
Gli cingo il collo e sprofondo il viso nella sua spalla.
Passo una mano sul retro della sua testa, tirandogli qualche ciocca di capelli.
Il respiro di Charles è sempre più affannato e sento ogni mia terminazione nervosa al culmine.
Riesco a sentire il battito di Charles aumentare e il mio fa lo stesso, quando dopo un paio di spinte vengo travolta dal piacere.
Trattengo il fiato, elmetto qualche gemito strozzato, ma nella mia mente urlo, urlo di piacere.
Ancora qualche spinte e viene anche Charles.
Nel silenzio della casa si sente solo il rumore dell'acqua scrosciare e i nostri respiri affannato che si scontrano fino a diventare un respiro unico.
Poggio i piedi a terra, cingo il collo di charles e lo fisso intensamente nei suoi occhi verdi, quegli occhi che mi fanno sciogliere ogni volta, quegli occhi in cui mi perdo ogni volta.
“Ti amo Charles Leclerc” Sussurro a pochi centimetri dalle sue labbra.
“Ti amo Linda Rossi” Sussurra prima di lasciarmi un bacio a stampo.
Finiamo di lavarci, poi in velocità asciugo i capelli a Charles e successivamente qaciugo i miei.
Raggiungo Cherles che era salito al piano di sopra.
Dal comodino estraggo un completino intimo in pizzo nero.
Charles dal letto mi mangia con gli occhi.
Esco dalla stanza e dalla mia valigia in corridoio estraggo una maglia di Charles e la indosso.
Quando rientro Charles si perde a fissarmi e sorride.
“E quella quando l'hai presa?”
“L’ho presa di nascosto prima mentre preparavano le valigie, è la tua maglia che preferisco, è bella, voglio averla vicino quando ci saranno notti nelle quali non saremo vicini, per sentirti lo stesso vicino”
“Ma noi non ci separeremo mai, ma puoi tenerla se ti piace tanto”
Sorrido e a gattoni sul letto mi avvicino a charles appollaiandomi sul suo fianco.

Bene, questo capitolo pensavo sarebbe stato più breve, e invece è abbastanza lungo.
Ci vediamo domenica con il matrimonio di Elena e un colpo di scena.
BACIOONEESS 💋 💋 💋

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