Ungheria-Budapest, 24 luglio 2024
Sono sdraiata sul letto che guardo il telefono.
Ad un tratto Charles si sdraia sulla mia pancia levando il telefono dalle mani e poggiandolo suo comodino.
“Eeeeiii, stavo leggendo una cosa”
“Ah si, cosa?”
“Instagram”
Charles grugnisce e si avvicina al mio volto, sfrega il naso contro il mio e mi bacia.
“Fermo, fermo, sta sera no, non sto tanto bene, ho mal di pancia”
“Oh poverina mon petit, adesso come ti convinco a venire in Belgio”
“Belgio?!”
“Sì, sono rincoglionito, mi ero dimenticato che l'ultima gara prima della pausa non era in Ungheria ma in Belgio”
Scuoto la testa.
“D'accordo, ci vengo”
“Fantastico”
Sorride e mi bacia, poi si stende in parte a me e mi stringe a sé in un abbraccio affettuoso.
Spengo la luce sul comodino rigirandomi fra le coperte per poggiare la fronte sul petto di Charles, cadendo in un sonno profondo.“Buongiorno chérie”
Charles mi Sussurra all'orecchio baciandomi appena più sotto di esso.
“Mi giro e gli stampo un bacio sulle labbra”
“Hai dormito bene chérie, hai persino russato”
“Scusa, ma correre in bici per i campi sull'erba mi ha stancata”
“Però tu è piaciuto il picnic nella riserva della tenuta agricola”
“Un botto ti giuro”
“Bene, prepara le valige che fra un'oretta partiamo”
“Aspetta ma che ore sono?”
“Sono le 8:00”
“Pensavo più presto, non so perché”
Mi alzo e faccio spallucce.
Vado al bagno, mi sciacquo il viso, mi lavo i denti e mi pettino.
Indosso un paio di bermuda beige, un top azzurro con dettagli marroni e beige e delle adidas samba bianche e nere.
Metto le ultime cose in valigia, e sistemo quella di Charles mentre si veste.
“Facciamo colazione in albergo o mangiamo durante il viaggia?”
“Mmhh, forse è meglio farla qui”
“Ok chérie”
Scendiamo al bar e facciamo colazione, verso le 8:30 saliamo in camera, recuperiamo le valigie e ci dirigiamo in aeroporto, dove alle 9:00 saliamo in jet e partiamo per il Belgio.
“Quanto durerà il volo?”
“Non saprei, penso circa due ore”
“Perfetto, allora un sonnellino me lo faccio”
Rechino il sedile, indosso le cuffiette e parto per il mondo dei sogni.
Mi sveglio per via di una turbolenza che fa scuotere più del dovuto il jet.
Apro gli occhi e noto che al mio fianco Charles stringe il poggiolo del sedile e far tremare nervosamente la gamba.
Mi affretto ad afferrargli la mano e a poggiare la testa sulla sua spalla.
Noto che il tremolio della sua gamba rallenta fino a fermarsi.
Poggia la nuca contro la mia.
“Amo quello che riesci a fare con me”
Sorrido Arrossisco.
“Spero che questa turbolenza duri ancora poco, perché mi sento lo stomaco sottosopra”
Charles mi bacia la fronte e si alza raggiungendo il carrellino dal quale prende un tovagliolo e lo bagna immergendolo nel secchiello portaghiaccio.
Si dirige successivamente verso di me, si inginocchia e mi afferra i polsi, poggiando il tovagliolo fresco su di essi.
“Va meglio così chérie, senti la turbolenza è passata”
“Sì, ora va meglio”
Sospiro e Charles torna a sedersi vicino a me.
Dopo tre quarti d'ora atterriamo finalmente in Belgio.
Scendo dal jet e prendo una boccata d'aria fresca.
“Bene, raggiungiamo l'albergo”
Dice Charles poggiandomi una mano sulla schiena.
“Andiamo”
Afferro la valigia e ci dirigiamo verso l'auto.
In poco tempo raggiungiamo l'albergo e facciamo il check-in.
Sistemo le valigie e poi ci dirigiamo nel paddock.
Arrivati ci dirigiamo in hospitality dove troviamo Carlos che discute con Rebecca.
“Secondo te li disturbiamo”
“Non so Charlie”
Rebecca tira uno schiaffo a Carlos e se ne va superando con una spallata.
“Sì, probabilmente li avremmo diaturbati”
Carlos si passa una mano in volto.
Faccio cenno a Charles di raggiungerlo.
Charles lo raggiunge e lo saluta, ma subito Carlos gli salta addosso abbracciandolo in lacrime.
Li raggiungo.
“Ei Carlos che succede”
“Rebecca mi ha lasciato”
Mi avvicino alla spalla di Charles per poter vedere Carlos negli occhi.
“Eiei, calmati, respira, vieni sediamoci un attimo”
Prendo Carlos per un braccio e lo accompagno verso un divanetto.
“Charlie, faresti la cortesia di prendere dell'acqua”
“Subito”
Charles corre via, nel mentre Carlos continua a piangere, e il respiro gli si fa corto.
Noto la totale assenza nei suoi occhi, le mani tremanti, i pugni serrati.
“Carlos, Carlos, guardami, respira, Carlos”
Noto l'assenza totale sul suo volto.
“Carlos respira lentamente, respira con me, segui il mio respiro…inspira…espira…”
Su quello torna Charles correndo.
“Ecco l'acqua"
“Grazie…Carlos…Carlos guardami…respira…Carlos…Charles aiutami a portarlo in un luogo più appartato”
Con l'aiuto di Charles lo portiamo in una stanza e lo mettiamo a sedere sul divano.
“Passami l'acqua…Carlos, respira lentamente”
Finalmente sposta lo sguardo su di me, e noto che sta tornando in qua.
“Bene, bene, respira lentamente, concentrati solo sulla mia voce…tieni…Carlos, mi fai il piacere di bere l'acqua, per piacere”
Carlos tenta di aprire la mano, ma le dita gli si richiedono a pugno.
“N-n-non mi re-restano le ma-ma-mani aperte”
Dice singhiozzando faticando a respirare.
Apro le mani e le posiziono di fronte a lui.
“Apri le mani e poggiare sulle mie…ecco, visto, le mani restano aperte"
Carlos tenta di prendere la bottiglia, ma le mani continuano a chiudersi.
“Carlos, Carlos, fai così…apri e chiudi velocemente le mani”
Carlos segue le mie indicazioni e finalmente riesce a tenere le mani aperte.
“Ecco, bravo, adesso per cortesia, bevi un sorso d'acqua”
Carlos afferra la bottiglietta d'acqua e ne beve metà.
Il respiro rallenta, ma resta affannato.
“Bravo, così, respira”
Dopo un po’ Carlos si calma.
“Bene, adesso, vuoi parlarne o preferisci fare una passeggiata fuori all'aperto così respiri un po’ di aria fresca..mh, te la senti”
Carlos tira su col naso, poi si asciuga le lacrime.
“Rebecca mi ha lasciato…e io, io sto di merda, io ci tenevo a lei”
“Te la senti di dirmi cosa è successo, perché accadesse”
“Lei lo ha scoperto”
Faccio cenno a Charles di uscire, perché molto probabilmente so cosa ha scoperto.
Charles esce e ci lascia soli.
“E dimmi, cosa ha scoperto”
Carlos tentenna, poi biascica qualcosa.
“Me…Lando..noi…lei ha preso il mio telefono…io…io non volevo lo scoprisse così…io glielo avrei detto….”
Prendo le mani di Carlos e le stringo tra le mie guardandolo compassionevole.
“Carlos, tu ci tenevi molto a Rebecca, e quello che è appena successo ne è la prova, e credimi lo so che è molto difficile staccarsi da chi si ama, e fa molto male, specialmente se è l'altro che ci ferisce.
Ma tu, nascondendole questa cosa, e facendo sì che la scoprisse da sola, l'hai ferita ancora di più di quanto lei abbia ferito me, perché credimi, io ho visto con che occhi sognanti ti guardava, ricchi di amore e passione, e questo per lei è stata una vera e propria pugnalata nel petto.
Ma non devi abbatterti così, perché almeno hai ancora qualcuno che ti ama molto lì fuori.
Hai Lando, e so che lui ti ama moltissimo, io ho vinto con quali occhi ricchi di amore, speranza, tenerezza e dolcezza ti guarda.
E sono sicura che lui è qui fuori pronto a consolarti, perché per lui sei la cosa più importante che esista.
Quindi ora, che ne dici se ti tranquillizzi, ti asciughi le lacrime e poi ci facciamo una passeggiata e lo raggiungiamo”
Carlos annuisce asciugandosi le lacrime.
Dalla borsa Prendo un fazzolettino e glielo porgo.
Lo prendo sotto braccio, passandogli la bottiglietta d'acqua ed usciamo.
Charles si alza di scatto dal divanetto e ci raggiunge.
“Allora”
“Sta bene,ora lo porto a prendere una boccata d'aria e poi torno”
Sorrido a Charles e gli stampo un bacio sulle labbra.
A braccetto io e Carlos camminiamo per il paddock e raggiungiamo l’hospitality Mclaren.
Fuori, davanti ad essa troviamo Lando che fa delle foto con dei fan.
Lando ci nota e subito in volto gli compare un sorriso a 360 denti.
Si congeda dai fan e ci raggiunge.
Nota gli occhi gonfi e arrossati, e le guance rigate dalle lacrime di Carlos.
“Che è successo cucciolo”
Mi intenerisco al soprannome che da Lando a Carlos.
“Ei, ei, perché hai pianto”
Dice prendendogli il viso fra le mani.
“È per Rebecca, mi ha lasciato.
Ha frugato nel mio telefono e ci ha scoperto”
Lando lo guarda tristemente con compassione.
“Vieni spostiamoci nel mio stanzino”
Carlos entra per primo, e io raggiungo di corsa Lando.
“Ei, Lando, Carlos ha avuto un attacco di panico prima, una cosa seria, è durato un'ora, solo una volta mi è successa una cosa simile, ti prego, tienilo d'occhio.
Dopo tutto è mio amico, non voglio gli succeda niente”
Lando Annuisce con fare preoccupato e raggiunge Carlos.
Torno nell'hospitality Ferrari, e raggiungo Charles, che mi accoglie in un abbraccio caloroso.
“Ei, sta meglio?Ma dov'è?”
“Sì, l'ho portato da Lando, starà bene”
“Dove hai imparato a gestire così bene gli attacchi di panico, sei stata fantastica, non ti sei mai scomposta”
Una miriade di ricordi mi affiorano.
“Tommaso” Sussurro
“Cosa?”
“Esperienza personale”
Dico nervosa.
“Ei, tutto bene?”
“Si, benissimo, va tutto alla grande, mai stata meglio”
Dico con fare agitato.
Charles mi guarda storto prima di essere chiamato da Silvia per registrare un video e andarsene stampandomi un bacio in fronte.
Mi siedo sul divanetto, la gamba trema, il respiro affannato, la vista offusca, il battito accelerato.
La gola secca, mi alzo, barcollo, arranca fino al frighetto e prendo una bottiglietta d'acqua.
Mi siedo a terra e bevo tre quarti della bottiglietta.
Il respiro si calma, il battito si regolarizza.
I ricordi si catapultano come lampi nella mia mente.
Le lacrime scorrono veloci.
Corro in bagno, chiudendo la porta a chiave.
“Io lo odio…lo odio…lo odio, lo odio, LO ODIOOOO…”
Urlo guardando la mia immagine rabbiosa riflessa allo specchio.
La sua faccia compare nella mia mente, mi stringo il capo fra le mani, mentre piango e sbraito.
Le immagini di me che piango disperata seduta sui balconi dell'oratorio, tutti gli attacchi di panico, i pianti lungo la strada in compagnia di Beatrice, Giacomo, Lorenzo, Gabriele e Daniele.
Ad un tratto il buio, solo il ricordo della voce dei miei amici.“Linda, se per un ragazzo ti riduci così poi ti rovini”
“No Linda, lui è un coglione”
“Si e poi ne ha una nuova ogni giorno, se pensi che mi ha lasciato per la Luccato”
“E poi c'ha il cazzo piccolo, te ne devi trovare uno con il cazzo di 20cm”
“Sì Linda lascialo perdere, vieni con me da Pablo dei cazzi in silicone a recuperare il mio amore”Rido ripensando alle parole di Giacomo su pablo, e a quei quattro rincoglioniti che tentano di tirarmi su di morale alle 23:00 di un venerdì sera.
Prendo un respiro profondo, mi asciugo le lacrime, sciacquo il viso con acqua fredda per sgonfiare gli occhi e ritocco il trucco per nascondere il fatto che ho pianto.
Sospiro, poi giro la chiave e apro la porta del bagno.
Esco e mi dirigo nella zona dove stanno riprendendo i video.
Mi avvicino a Silvia e osservo assieme a lei i due piloti ridere e scherzare.
I piloti finiscono di registrare il video, poi escono per firmare degli autografi e farsi qualche selfie con i fan.
La giornata procede così fra video, foto e autografi per non parlare delle solite sfide.
Verso le 18:00 sono in hospitality ad aspettare Charles mentre pubblico qualche storia.
“Eccomi chérie, ora possiamo andare”
Sorrido e gli vado incontro abbracciandolo.
“Ei tutto bene?”
“Si, volevo solo un abbraccio”
Charles sorride e mi stampa un bacio in fronte.
“Dai, sistema la tua roba che torniamo in albergo”
Metto il computer in borsa, prendo per mano Charles e ci dirigiamo alla macchina.
Arrivati in albergo saliamo in camera, e subito mi butto sul letto.
Charles mi si avvicina, mi scosta i capelli e mi bacia il collo.
Sorrido.
“Ho una voglia matta di te chérie, non lo facciamo da due settimane che non lo facciamo, voglio il tuo corpo”
Mi giro e lo guardo, i miei occhi fissi nei suoi.
La sua figura possente torreglia su di me.
Posiziono le mani dietro la sua testa tirandolo a me per baciarlo.
Charles si toglie la maglia e mi sfila velocemente i pantaloni, apre la zip dei suoi jeans, estrai il suo membro e lentamente mi penetra.
Inizia con un ritmo lento, per poi aumentare.
Caccio un urlo di piacere, ma Charles mi zittisce baciandomi.
Ancora un paio di spinte e veniamo contemporaneamente.
“Cazzo quanto mi è mancato farlo”
“Sei un morto di figa”
“Non è vero”
Lo guardo alzando le sopracciglia.
Charles si imbroncia e mi gira le spalle.
“O eddai, stavo scherzando”
Inizio a fargli il solletico.
“No chérie ferma”
Charles si gira e mi blocca, stringendomi i polsi spingendo la sua figura contro la mia che sprofonda nel materasso.
Charles mi bacia.
“Secondo round chérie”
“Mhh, no, ho mal di pancia”
Charles si stende al mio fianco ed inizia a massaggiarmi la pancia.
“Finalmente settimana prossima conosco meglio i tuoi”
“Quanta fretta”
Charles ridacchia.
“Ma che ti è successo oggi, dopo che Carlos ha avuto quell'attacco sei diventata strana, cosa c'è che non va?”
“Assolutamente niente sto bene”
“Sei sicura?”
“Si”
“E invece no, non stai bene”
“Ti dico di si”
Charles grugnisce.
In realtà è che non va affatto bene, l'attacco di panico di Carlos per la rottura con Rebecca mi ha riportato alla mente la rottura con il mio ex, tutti gli attacchi di panico che ho avuto per colpa sua.
A pochi ho parlato di quello che ho passato per via di Tommaso.
Non ne ho parlato nemmeno alla mia migliore amica.
Solo quei cinque scellerati di Bea, Giacomo, Lorenzo, Gabriele e Daniele, sanno quanto male sono stata.
Ma non voglio dare altre preoccupazioni a Charles, ha già abbastanza a cui pensare.
“Ordiniamo la cena”
“Ok chérie”
Mentre Charles si lava io ordino la cena, che arriva in una ventina di minuti.
Sistemo il tutto sul tavolino in terrazzo, e aspetto che charles si vesta e mi raggiunga.
Mangiamo osservando il tramonto, e una volta sorta la luna torniamo in camera.
Lascio il carrello con le posate e i piatti sporchi fuori dalla porta.
Vado al bagno, mi lavo e indosso il pigiama.
Dopo essermi lavata i denti raggiungo Charles a letto, e mi accoccolo con lui sotto le coperte, prendendo sonno cullata dal battito del suo cuore.Questo è il capitolo 26, lasciate una stellina se vi è piaciuto, ci vediamo di la con il 27

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Like the Titanic
RomanceIl grande sogno di Linda Rossi si avvera finalmente, e può lavorare in Ferrari come social media manager. Dopo il suo arrivo, nella scuderia Ferrari ci sarà un po' di trambusto, i due piloti litigheranno e il loro legame si spezzerà, ma le cose si...