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Italia-Veneto, 5 agosto 2024
Tasto il materasso per scoprire che al mio fianco non c'è nessuno.
Mi metto a sedere, stropicciandomi gli occhi.
Mi alzo, sono tutta sudata, così mi tolgo la felpa.
Mi avvicino alla cassettiera in legno con specchio di mia nonna, nella quale ripongo la felpa piegata.
La mia immagine riflessa nello specchio mi fa sorridere vedendo la maglia blu di Charles.
Raccolgo i capelli scompigliati in una coda alta, e scendo appena in tempo, Lando e Carlos stanno per andarsene.
Vedendoli all'ingresso scendo dalle scale correndo e mi lancio al collo di Carlos abbracciandolo.
“Eiei, estrellita”
“Mi mancherai, eres el hermano que nunca tuve”
“Nov vemos hermanita, appena arriviamo in Spagna ti chiamo, creo que me estás ocultando qualcosa”
“Noooo, nunca podría occultarte nada”
“Has engordado, o tienes alguna intolerancia, o has comido demasiado o me estás ocultando algo”
“Nada, no escondo nada de nada.
Ora è meglio se andate o perderete il volo…mi mancherai anche tu muppet”
Dico abbracciando Lando scompigliandogli i morbidi ric.
Dopo essermi congedata dai due mi dirigo in cucina seguita da Charles.
“Che vi siete detti tu e Carlos”
“Oh niente di importante, segreti tra migliori amici”
“Devo preoccuparmi?”
“Assolutamente no, non fare il geloso”
“Io non sono geloso”
Gli tiro un'occhiata alzando le sopracciglia.
“Okok, forse un po’ geloso lo sono”
“Tranquillo mon amour, non ti devi preoccupare di nulla”
Dico stampandogli un bacio sulla fronte.
“Stavo pensando…che ne dici di andare in Corsica e poi in Sardegna?”
“Sarebbe fantastico”
“Il volo però è questo mercoledì”
“Oh, ok, provo a sentire mia mamma, potremmo fare una cena al posto di un pranzo”
“Ok va bene”
“Grande, allora la chiamo…si, ciao mamma, si, tutto bene, voi tra oggi e domani avete la sera libera…no perché mercoledì dobbiamo partire per la Corsica e allora dobbiamo anticipare il pranzo e trasformarlo in una cena…domani? Perfetto, allora a domani, si, cia, cia, cia, ciao…bene, per domani sera gli va bene la cena a casa loro”
“Perfetto”
La mattina scorre lenta, fra lavatrici, stendere il bucato, passare l'aspirapolvere, pulire la pipì di Leo.
“No Leo, no! Non devi fare la pipì in casa, adesso ti mando fuori e resti fuori”
“Ha fatto di nuovo pipì per terra?”
Chiede Charles arrivando dalla lavanderia con il cesto col bucato da stendere.
“Mi sta facendo esasperare con sta storia”
“Prima o poi imparerà”
“Spero”
Charles esce a stendere il bucato mentre io proseguo pulendo le finestre.
Pranziamo con della semplice anguria e finalmente possiamo riposarci.
Saliamo al piano di sopra, subito procedo preparando la valigia mettendo dentro costumi e abiti da sera, ma anche dei completi casual.
Esausta mi butto sul letto, neanche il tempo di toccare il cuscino che sto già russando.
Mi sveglio nel tardo pomeriggio, e Charles ancora dorme.
Decido di non disturbarlo e scendo giù in salotto, dove trovo Leo che rosicchia un lembo di coperta.
Esasperata mi siedo sul divano fissandolo mente mi passo una mano sul viso scuotendo la testa.
“Cosa sto sbagliando con te”
Mi abbasso e prendo in braccio Leo, e mettendolo seduto in parte a me gli levo la coperta dalla bocca.
Subito Leo alza il muso guardandomi con la testa storta, poi salta sulle mie gambe e si accoccola sul mio grembo.
“Vedi che quando vuoi sei bravo”
Dico accarezzandogli il morbido pelo delle orecchie.
Spostandolo delicatamente mi alzo per andare a tirare su il bucato e Leo mi segue.
Non so che gli stia succedendo ma continua a seguirmi dappertutto.
Ovunque io vada lui mi segue e si siede accanto a me.
“Vieni Leo, andiamo dentro”
Procedo dividendo i capi tra quelli che vanno stirati e quelli che basta dargli una sbattuta, successivamente inizio a stirare.
“Aspetta,ti aiuto chérie”
Dice Charles posandomi le mani sulle spalle per spostarmi delicatamente.
“Sei ancora più sexy quando fai le faccende domestiche”
“Ah si”
“Sì”
Annuisco.
La sera arriva in fretta e dopo aver cenato ci accoccoliamo sul divano a guardare la TV, io avvolta dalle braccia di Charles che mi stringono al suo petto e Leo appollaiato sul mio grembo.
Quando sento le palpebre farsi pesanti decido di andare a letto.
“Io sono stanca, vado di sopra a dormire”
“Ok chérie, io resto ancora un po’ qua giù, finisco di guardare il programma”
“Va bene, ricordati di chiudere tutto”
“Sì”
Salgo al piano di sopra seguita da Leo.
Accendo la bajour e spengo la luce grande.
Mi siedo sul bordo del letto, metto in carica il telefono posandolo sul comodino, e dal primo cassetto estraggo la crema corpo che stendo sulle gambe.
Leo è seduto di fronte a me e mi osserva attentamente.
Poso la crema e aiuto Leo a salire sul letto e subito si appollaia vicino a me, sempre sulla pancia.
Nel sonno leggero sento Charles salire, mi stampa un bacio sulla fronte facendomi sorridere e si stende vicino a me, poggiando la fronte contro la mia schiena.
La mattina arriva in fretta, e sempre sotto l'attento sguardo di Leo scendo con Charles per fare colazione.
“Che facciamo oggi?”
“Boh, che vuoi fare?”
“Che ne dici se andiamo in piscina?”
“Ma dove lasciamo Leo?”
“Bella domanda…allora andiamo a fare un giro al centro commerciale”
“Va bene”
Con calma finiamo la colazione, successivamente ci vestiamo con abiti comodi, molto casual, mettiamo la pettorina a Leo e con me alla guida ci dirigiamo al Laguna Shopping di Jesolo.
Facciamo un giro dentro a quasi tutti i negozi, e verso le 11:00 ritorniamo verso casa.
Non ho comprato niente, non volevo far spendere niente a Charles, anche se avevo i miei soldi con me sapevo che avrebbe insistito per pagare e avrebbe vinto, quindi non ho preso niente, se non un giochino per Leo, in modo che non mordesse più scarpe, coperte, gambe del tavolo.
Arrivati a casa ordino subito a Charles di preparare la tavola, mentre io estraggo dal frigo il melone che taglio a spicchi che posiziono su un piatto che metto a tavola.
Prendo successivamente il prosciutto crudo e il formaggio spalmabile.
“Il pranzo è pronto”
Appena Charles mi vede spalmare del formaggio sul melone e avvolgerlo nel prosciutto mi guarda storto.
“Non fare quella faccia e assaggia, è buono”
Do metà della mia fetta a Charles che la assaggia.
“Mh, ci sta”
“No, non ci sta, è buono punto”
“Scusi signora critica culinaria”
Lo spintono scherzosamente.
“Hai più sentito Elena?”
“No, ma da quello che mi ha detto Melissa si è chiusa in mansarda dove ha la palestra e non esce di lì se non per andare in bagno, per prendere la cassa e il caricatore se si scaricano le cuffie e prendersi da bere e mangiare, non dorme nemmeno, sta tutto il tempo in palestra.”
“Penso dovresti parlarle”
“Si, dopo pranzo provo a sentirla”
Con calma finiamo il pranzo, spreparo e Charles mi aiuta a lavare i piatti”
“Io sapono”
“Nonono, si dice io insapono, voce del verbo insaponare”
“Ok, allora io insapono”
Riempio una parte di lavello con acqua calda e sapone e Charles inizia subito a insaponare i piatti.
“Charles! Sapevo lo avresti fatto”
Dico pulendomi il viso dalla schiuma con un canovaccio.
Schizzo Charles che si sposta appena in tempo.
“Mannaggia a te e ai tuoi riflessi”
Charles ride mentre mi passa l'ultimo piatto che sciacquo e ripongo nel mobile con scolapiatti sopra il lavandino.
Mi stendo sul divano e prendo sonno guardando il programma dei due fratelli che vendono e ristrutturato case.
Sono quasi le tre quando mi sveglio di scatto ricordandomi di un impegno alquanto importante e di Elena.
“Bene, ora vado da Elena, provo a convincerla ad uscire, tu intanto preparati la valigia”
Dico infilando le scarpe con le chiavi della macchina in mano e la borsetta al collo.
“Vai”
Charles mi poggia le mani sulle spalle baciandomi la fronte.
Leo prova a inseguirmi ma chiudo la porta di casa prima che lui esca.
In un batter d'occhio sono a Caorle fuori casa di Elena.
Il cancello è aperto, entro con la macchina, scendo e la chiudo.
Con le chiavi di riserva entro in casa e mi appresto a chiudere il cancello.
Una musica ad alto volume proviene dal piano superiore, segno che Elena è ancora di sopra.
Salgo velocemente ed entro in mansarda.
Stavo per beccarmi un pugno in piena faccia rischiando di finire come il sacco da box.
“CAZZO” Dico proteggendomi il viso con le braccia.
“DIO SANTO LINDA, VUOI FARTI UCCIDERE! MA DICO SEI MATTA, AVREI POTUTO SPACCARTI LA FACCIA! Che cazzo fai qua?”
Dice mentre si slaccia i guantoni.
“Ero venuta a vedere come stavi”
“Come vuoi che stia, uno schifo”
“Elena, so che fa male, ma non puoi rimanere chiusa qui dentro”
“Io da casa mia non esco”
“Non dico che devi andare a far serata in giro per i Nightclub”
“Anzi sai che ti dico, è un'ottima idea, andiamo in un night a trovarci qualcuno da scopare”
Assottiglio le labbra socchiudendo gli occhi mentre annuisco.
“Non era la mia idea, io sono inpegnata”
“Bene, allora io resto qui dentro”
“So che sei arrabbiata, so che siete stati insieme per sette anni, ma se lui ti ha lasciata per un'altra, allora non si merita che tu stia qua a sprecare tempo e a rovinarti per lui, tu sei meglio di lui, e sei bellissima anche fisicamente, non hai bisogno di allenarti, ti ci vuole solo un'uscita fra amiche”
“No, io da qui non esco”
“Se ti svelo un segreto esci?”
“Dipende”
Mi avvicino a lei sussurrandole all'orecchio.
“COOSAAAA?”
La guardo annuendo mentre sorrido.
“Sei l'unica che lo sa”
“Ok, va bene, hai vinto, esco di qui”
“Grandeee”
“Dove andiamo?”
“Boh, passeggiata in centro?”
“Ci sta”
“Ok, però resto solo un'ora perché poi devo andare ad una visita medica”
“Stai poco bene?”
“No, un semplice controllo di routine, giusto per sapere se ho il cancro alle ovaie o no”
“A beh”
Elena si veste in velocità e poi ci incamminiamo a piedi verso il centro, che non dista troppo da casa sua.
Il tempo scorre veloce.
Sto per andarmene quando.
“Linda…”
Mi volto.
“Grazie”
Faccio un cenno con la testa e salgo in macchina lasciando la casa di Elena.
In velocità arrivo dal medico e in un'oretta scarsa me la cavo.
Torno a casa che sono quasi le 18:00, e noto Charles in giardino seduto sul marciapiede mentre gioca con Leo.
“Mais oui, mais oui…veniz ici, veniz ici, mais oui Leo”
Lo prende in braccio vedendomi arrivare.
“Arrêtez de manger mes cheveux Léo…regardez qui est là, mamaann”
Ripongo la macchina in garage e corro in contro a Charles e Leo.
“Leoooo, mon petit amour”
Lo prendo in braccio e subito inizia a leccarmi il viso.
“Sì, si, si, mi sei mancato anche te, si”
Dico con una vocina molto sciocca, ma dopotutto è questo l'effetto che mi fanno i cuccioli.
“Ho preso una vaschetta di gelato da asporto tornando indietro, mettila subito in freezer mentre io vado a lavarmi”
Lascio la vaschetta a Charles mentre io corro in casa catapultandomi al piano di sopra lanciandomi in doccia.
Mi lavo velocemente, raccolgo i capelli in una coda alta, indosso una canottiera bianca con un pantalone nero a gamba larga elasticizzato in vita, indosso le mie adidas samba bianche e nere e sono pronta.
Metto un'ultima cosa in valigia, poi prendo la borsetta dalla poltrona e scendo.
“Metti la pettorina e lega Leo, io prendo il gelato”
Charles esegue gli ordini e si dirige in garage per accendere la macchina e posizionarla fuori.
Dopo aver sistemato le ultime cose esco con la vaschetta di gelato in mano, chiudo il portoncino, accendo l'allarme e corro in macchina.
Leo che mi osserva dal finestrino sul retro.
“Ti ricordi dove abitano, vero?"
“Si, si, me lo ricordo”
“Bene, allora andiamo, che aspetti”
In pochi minuti, prendendo tutta una serie di stradine arriviamo fuori da una villetta a schiera un po’ più in là rispetto al centro, ma lo stesso vicina.
Con Leo al guinzaglio e la vaschetta di gelato nelle mani di Charles ci avviamo verso il cancello.
Suono al citofono.
“Chi è?” Riconosco la voce di mia sorella
“Io”
Il cancelletto si apre, e ad accoglierci è mia sorella.
La saluto con due baci sulle guance e lasciandole subito Leo, notando il suo entusiasmo nel vederlo strappo la vaschetta di gelato dalle mani di Charles e sparisco in cucina.
“Buonasera”
Saluto mio papà.
“Sera”
Ritorno all'ingresso.
“Voi la, avete intenzione di fare i portinai o cosa”
Imbarazzato Charles mi raggiunge e noto la sua totale agitazione.
“Ei, tranquillo, non ti mangiano mica”
“Hm, l'ultima volta che si sentiva con un ragazzo papà l'aveva minacciata di chiamare Totò Riina”
Dice Dalia passando con Leo in braccio per andare in cucina.
“Non stare a sentire quella la, è tutta suonata, lo dice solo per spaventarti, la verità è che papà non si è mai interessato più di tanto alle mie relazioni, anche perché era solo mia mamma a sapere di esse, non di tutte le mie cotte, ma dell'unica, e anche ultima relazione importante che potessi avere in adolescenza lo sapevano entrambi…andiamo”
Dico prendendolo per mano e portandolo in cucina.
“E tu quando sei arrivata”
Chiede mia mamma tornando dentro dal giardino col cesto della bucato.
“Appena adesso”
“Non ti offendi se vado a lavarmi adesso”
“No, no”
“Non stavo parlando con te cretina, ma con lui”
“No signora, stia tranquilla”
“Dammi del tu, se no mi sento vecchia”
Dice scherzando mia mamma.
Io e mia sorella ci tiriamo un'occhiata.
“Buonasera”
“Buonasera signore"
Dice Charles stringendo la mano a mio papà
“Cosa prepari di buono?”
“Sto preparando arrosto e patate”
Non rispondo, mi limito ad osservarlo con le braccia incrociate dietro la schiena, mentre origlio mia sorella.
“Non avrei mai pensato che mia sorella sarebbe riuscita a diventare ricca, e trovarsi un ragazzo, specialmente un pilota di F1”
Charles non risponde.
“Com'è vivere con lei? È fastidiosa come il suo solito?”
“No, no, la sua presenza è piacevole, allegra, solare, sa trasmettermi molta positività”
“Linda e positività sono due parole che non vanno d'accordo, lei pensa sempre al peggio, ha vissuto una vita in bianco e nero per via della sua negatività”
“Con me è sempre stata gentile, e mi ha aiutato molto supportandomi”
“Quanto cambiano le persone…con me non ha mai espresso esplicitamente il suo supporto nei miei confronti, anche se so che a me ci tiene, è sempre stata un cuore di pietra”
Non ha tutti i torti, un punto a favore suo.
“Però ti devo troppo chiedere una foto e un autografo”
A queste parole mi volto e li raggiungo.
“Ok, basta importunarlo, è in vacanza, e penso non gli serva anche te a chiedere foto e autografi”
“Ma figurati, la accontento volentieri”
Mia sorella corre in camera a prendere un poster della monoposto di Charles e il telefono.
“Vi guardo sempre in TV, in differita ma fa lo stesso”
Charles firma il poster e successivamente mi passa il telefono di mia sorella per fargli una foto.
“Ecco fatto” Dico restituendo il telefono.
“Aspetta”
Estrae il suo telefono dalla tasca tirandomi a sé per farsi un selfie con me e mia sorella che in braccio regge Leo.
“Sorridete…fatto, questo ora è il mio nuovo sfondo”
Dice mentre la pubblica sulle storie instagram e successivamente la imposta come sfondo.
“Non ci credo sarò sul telefono di Charles Leclerc”
“Ok, ok basta importunarlo ora”
Mia sorella corre in giardino a giocare con Leo.
“Eccomi”
Mia mamma arriva in cucina, con trucco e parrucco.
“Piacere, Elisa”
Dice stringendogli la mano.
“Piacere, Charles”
“Oh, non serve che ti presenti, ormai so anche quanti capelli hai in testa, Linda parlava sempre di te quando era ancora una sedicenne ossessionata dal mondo del motosport”
“Mamma”
A Charles scappa una risata
“E tu non ridere” Dico tirandogli una pacca sul braccio.
“Bevete qualcosa?”
Dice mia mamma indicando il bancone adibito per un aperitivo.
“Per me analcolico”
Mia mamma mi guarda con la coda dell'occhio.
Scuoto la testa corrucciando le sopracciglia.
“Non voglio stare male, ho imparato dopo quella serata in Spagna…ho semplicemente dato di stomaco, ma per il momento sto bene senza alcool”
Afferro la caraffa con il cocktail con spremuta e gingerino e me ne verso un bicchiere.
“Oh no signora, io preferirei non bere se dopo sono alla guida”
“È solo un bicchiere, non ti farà niente”
Charles cede e si appresta ad afferrare il bicchiere.
“Bene, è quasi pronto, ancora qualche minuto e poi mangiamo”
La cena comincia e parliamo di argomenti futili successivamente il discorso si concentra sul lavoro di Charles.
Io me ne sto silenziosa nel mio angolino di tavola a mangiare tranquilla.
Non appena tutti hanno finito di mangiare prendo i piatti e le posate e li porto in cucina.
Li sciacquo sotto il getto di acqua calda del rubinetto e li ripongo in lavastoviglie.
Prendo cinque coppe in vetro dalla credenza e tiro fuori il gelato dal congelatore.
Sono 10 palline giuste, due a testa.
Servo le coppe di gelato a tavola e do un cucchiaino a ciascuno.
Con calma mangio le mie due palline di gelato.
Ad un tratto esce la fatidica domanda.
“Come vi siete messi insieme”
Domanda mia sorella.
Quasi mi strozzo con il gelato, Charles balbetta.
“Ecco, è una storia lunga e divertente, io stavo con Carlos che era già fidanzato e io senza saperlo gli facevo da amante e quando l'ho scoperto l'ho lasciato e Charles mi ha aiutata e notando la sua premura nel preoccuparsi di me ho capito che c'era qualcosa in più dell'amicizia, il problema è che era fidanzato con Alexandra, ma pochi giorni dopo si sono lasciati per via dell'ennesimo litigio e niente mi sono offerta di aiutarlo come lui ha aiutato me e poi eccoci qua”
No, i tre quarti di questa storia sono inventati, ma non posso dire davanti a tutta la mia famiglia che stiamo insieme perché eravamo innamorati anche se ci trattavano in modo ostile e ci siamo messi insieme dopo una notte di sesso.
“Non me l'aspettavo questa da Carlos, sembra così un bravo ragazzo”
Commenta mia sorella.
“O credimi lo è, gli ho concesso una seconda opportunità e ora è come un fratello per me”
La serata scorre veloce e arriva il momento di ritornare a casa.
“Leo, vieni qui…ci sentiamo allora, grazie di tutto”
“Grazie mille della serata, piacere di avervi conosciuti”
“Il piacere è nostro Charles, tornate quando volete”
“Sì mamma, ciaoo, notte”
Dopo esserci congedati dalla mia famiglia saliamo in macchina e torniamo a casa.
“Aaahh, via le scarpe, ho i piedi gonfi per il caldo"
Dico mentre sono seduta sul divano.
Saliamo al piano di sopra e subito vado al bagno a lavarmi i denti.
Passo il filo interdentale e mentre sono sul water arriva Charles.
“Zero privacy”
“Ti ho visto fare di peggio a letto”
Duce con la bocca piena di dentifricio.
Tiro l'acqua e vado in camera, dove indosso la maglietta blu di Charles che ormai uso come pigiama.
Mi stendo sotto le coperte e come sempre Leo si accoccola sul mio ventre.
Appena anche Charles è a letto spengo la lucetta sul comodino, e steso sul fianco uno di fronte all'altra con Leo in mezzo prendiamo sonno stringendoci la mano.

Appena anche Charles è a letto spengo la lucetta sul comodino, e steso sul fianco uno di fronte all'altra con Leo in mezzo prendiamo sonno stringendoci la mano

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L'outfit serale di Linda

Bene cicciuzzi, eccovi qua il capitolo 32, il segreto ancora non lo saprete, è una sorpresa, e che sorpresa sarebbe se ve la spifferassi così.
Spero vi piaccia, fatemelo sapere con una stellina o un commento.
BACIOONEESS 💋 💋 💋

Like the TitanicDove le storie prendono vita. Scoprilo ora