Erano passati alcuni mesi dalla nostra separazione e il dolore continuava a pulsare dentro di me. Manuel mi mancava in modo devastante, ma l'immagine di lui con un'altra ragazza nel letto mi tormentava incessantemente. Mi alzai dal letto con riluttanza, consapevole che quello era l'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze e che non potevamo permetterci di fare tardi. Spinsi il tasto della sveglia per spegnerla e mi diressi verso il bagno. Mi osservai nello specchio: il mio volto era segnato da occhiaie profonde e da un aspetto trascurato, come se il tempo avesse deciso di lasciarvi il segno. Decisi di concedermi un bagno rilassante, ma prima presi una bottiglia di vino rosso, che avevo accuratamente nascosto in un contenitore di succo per evitare occhi indiscreti. Riempì un bicchiere e lo portai con me nella vasca, colma di acqua calda. Sorseggiai il vino, sentendone il sapore avvolgente, mentre scrollavo la home di Instagram, cercando di distrarmi dalle immagini di una vita che ormai non mi apparteneva più.
Improvvisamente, un'immagine di Manuel a petto nudo comparve sullo schermo del mio telefono. Il dolore fu acuto e immediato, come una pugnalata nel petto. Istintivamente, accedetti al suo profilo e gli tolsi l'amicizia, con un gesto deciso e rabbioso. Non passarono neanche due minuti che ricevetti un messaggio da lui: "Sul serio? Mi levi l'amicizia come le bambine?"
Risposi, infuriata e con il cuore in tumulto: "Se devo farlo per dimenticarmi di te, sì. Non voglio più vedere la tua faccia di merda." Bloccai il telefono con un movimento brusco e lo sbattei contro il bordo del muretto di marmo, sentendo un fremito di rabbia mentre il dispositivo rimbalzava. Scolai il bicchiere in un sorso, come se quel gesto potesse scacciare il dolore, e mi alzai dalla vasca, avvolgendomi in un asciugamano. Tornai in camera e trovai mia madre con la bottiglia di vino che avevo nascosto, intenta a frugare nel mio armadietto. Il mio cuore si strinse di nuovo, mentre osservavo la scena con una rabbia e una frustrazione che sembravano non avere fine.
"Succo di frutta, eh?" disse, sollevando un sopracciglio. "Amanda, sei ubriaca. Non puoi andare a scuola in queste condizioni."
"Ma è l'ultimo giorno!" protestai. "Ho bevuto solo un bicchiere, non sono ubriaca!" Ma lei non cedeva."Va bene, ma sei comunque in punizione. Questa me la porto." disse, prendendo la bottiglia e uscendo dalla mia stanza.
Impugnai un cuscino e iniziai a urlare contro di esso, il suono della mia voce ovattato dalla morbidezza del tessuto, cercando di sfogare tutta la rabbia e il dolore accumulati. Quando finalmente mi calmò, mi avviai a prepararmi per la scuola. Il preside aveva concesso il permesso di vestirsi liberamente per l'ultimo giorno, e decisi di approfittarne per esprimere un pizzico di libertà.
Indossai una maglietta rosa a maniche corte, che contrastava con la mia tristezza, una gonna nera che arrivava a metà coscia e stivaletti neri con il tacco, sperando che l'outfit potesse in qualche modo sollevarmi il morale. Creai delle onde nei miei capelli biondi e mi truccai con cura, cercando di nascondere i segni del dolore e di restituire al mio volto una parvenza di normalità, come se potessi mascherare il tumulto interiore con una semplice apparenza esterna.
Senza fare colazione, uscii di casa e andai verso la mia auto, pronta per prendere gli altri ragazzi. Passai prima a casa di Sofia. "Buongiorno." dissi, baciandola sulla guancia. Forzai un sorriso.
"Allora, come va con Gabriel?" chiesi, mentre avviavo l'auto per andare a prendere Theo.
"Bene. Da quando si è dichiarato sembra diverso. Non l'ho mai visto così. Ci comportiamo come una coppia." rispose, arrossendo per l'imbarazzo.
"Anche io vedo una differenza in lui da quando sta con te. È davvero innamorato." le assicurai. Arrivammo a casa di Theo e lo trovammo appoggiato al muretto con le stampelle, insieme a Jason."Dai ragazzi, dobbiamo andare." dissi. Tutti entrarono in auto e partimmo verso la scuola.
"Pronti per l'ultimo giorno?" chiese Theo, sistemandosi meglio sul sedile.
"Allacciati la cintura." dissi riferendomi a Theo, cercando di essere prudente dopo il suo incidente.
"Va bene, mamma." rispose lui, prendendomi in giro. Gli altri risero sotto i baffi per il soprannome.
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Endless 1 (COMPLETA)
Novela Juvenil🚨 QUESTA STORIA È COPERTA DA COPYRIGHT PER CHIUNQUE TENTERÀ DI PLAGIARLA CI SARANNO CONSEGUENZE LEGALI🚨 Sofia non aveva mai conosciuto l'amore, solo il tormento di un segreto che la consumava. Credeva di poter essere l'eccezione, di vivere qualcos...