Sentii il suo profumo delicato, un misto di fiori e vaniglia, che mi inebriò le narici. La sua pelle, liscia come seta, sembrava brillare sotto il riflesso della luna, mentre i suoi capelli, morbidi e sottili, cadevano sulla sua schiena. Il profumo era avvolgente, quasi ipnotico. Sentii il suo corpo irrigidirsi contro il muro, e il desiderio che provavo era palpabile.
Ogni fibra del mio essere era concentrata su di lei. Volevo, con una urgenza quasi animalesca, farle sentire il mio desiderio in quel preciso istante, contro quel muro freddo e duro. Immaginavo di sollevarle quelle sue gambe esili e farle avvolgere alla mia vita, sentire la pressione dei suoi seni contro il palmo delle mie mani, attraverso il tessuto del suo vestito leggero. La mia mente era ossessionata dall'idea di infilare la mia mano tra le sue gambe, di esplorare ogni angolo del suo corpo per farle provare piacere. Il desiderio era così intenso che mi sembrava di perdere il controllo.
Quando finalmente si allontanò da me, sentii un fastidio tra i miei pantaloni, un segnale inequivocabile di quanto fossi eccitato. Stavo per avere un'erezione proprio in quel momento, e la cosa mi infastidiva enormemente. Mi misi a cercare Ginevra con una frenesia quasi disperata. Quando la trovai, le afferrai il viso con forza, spingendo la mia lingua nella sua bocca con urgenza.
La baciavo come se volessi dimenticare ogni altro pensiero.
Accarezzai ogni centimetro del suo corpo, ma, in realtà, era un corpo che non era quello che desideravo in quel momento.
Mi staccai dal bacio, la presi per mano e la trascinai al piano di sopra, verso una stanza qualsiasi. Anche se non era lei che volevo, sapevo che era l'unica alternativa per non impazzire dall'eccitazione che mi consumava.
Non appena chiusi la porta dietro di noi, la feci sbattere contro il muro e iniziai a baciarle il collo, lasciando delle impronte umide sulla sua pelle.Mentre cercavo di spogliarla con impazienza, improvvisamente sentimmo il suono di sirene della polizia provenire dal vialetto di casa. "Cazzo, la polizia!!" esclamò Ginevra, la cui voce era rotta dalla preoccupazione e dall'agitazione, mentre si sforzava di rimettersi il vestito.
"Dobbiamo andare, e anche di corsa." dissi, passandole il vestito con urgenza. Mi abbottonai i pantaloni rapidamente, ma lei mi fermò con un gesto deciso.
"Non posso andarmene, questa è casa mia. Io rimango in camera mia, tu esci dal retro." dichiarò con determinazione. In effetti, non aveva tutti i torti. Scesi velocemente le scale, cercando di uscire dal cortile, ma poi mi ricordai di Sofia. Ritornai dentro e iniziai a cercarla disperatamente in tutte le stanze, chiamandola ad alta voce. "Sofia!
Dove sei?" Dovevo trovarla assolutamente.
"Sono qui!" Sentii la sua voce ovattata provenire da una stanza vicina. La vidi uscire, i suoi capelli castani scompigliati e le labbra gonfie di rossetto sbavato. Dietro di lei comparve un ragazzo moro. "Ma che cazzo fai?" Lo fulminai con lo sguardo, sentendo una rabbia irrazionale verso quel ragazzo che non riuscivo a spiegarmi. "Ci siamo solo baciati, non è successo altro. Era solo un semplice bacio che si dà alle feste, stai calmo." disse, grattandosi la nuca nervosamente.
"È vero, nulla di importante, ma a te cosa importa? Non sono affari tuoi chi bacio o no." disse, scendendo le scale. La seguii, sentendo un misto di frustrazione e impotenza. Lentamente uscimmo dal cortile, cercando di non farci notare, e ci dirigemmo verso la mia auto. "Non so, volevi farti anche mettere incinta?" Dissi sarcastico, mentre uscivo dal vialetto. "Era solo un bacio. Ma poi a te cosa interessa?" Rispose, incrociando le braccia con un'espressione scontrosa.
"Forse non hai capito, quando esci con me e i miei amici, sono responsabile per te." dissi, dirigendomi verso casa nostra.
"Respostabile, responsabile. Sai dire solo questo. Le solite frasi. Io sono responsabile per me no tu." Disse alquanto irritata, allacciandosi la cintura.
"Sì che lo sono perché sei minorenne. Ed io maggiorenne. Quindi devo pensarci io a te."
"So badare a me stessa." Disse girandosi verso il finestrino, appoggiando la fronte ad esso.
Appena parcheggiai l'auto spensi il motore e
rientrammo in casa, cercando di essere il più discreti possibile. La vidi salire le scale e la seguii. Quando arrivai in cima, la fermai prendendole il polso e facendola aderire al mio corpo. "Ti è piaciuto quel bacio?" Dissi con voce rauca, mentre la mia mano sfiorava il suo collo.
"Cosa ti interessa? Sei geloso per caso?" Chiese, con un'espressione mista di sfida e curiosità. Le accarezzai il collo con delicatezza, sfiorandole il labbro inferiore con il pollice.
"Non potrei mai essere geloso di una come te." dissi sussurrando sulle sue labbra, mentre mi staccavo da lei e mi dirigevo verso la mia camera. Indossai solo i pantaloni della tuta, rimanendo a petto nudo, e non avendo ancora sonno, scesi in cucina per prepararmi una tisana calda. Quando entrai, vidi Sofia mentre preparava una tazza di latte al cioccolato.
"La bimba non riesce a dormire?" Dissi, prendendola in giro mentre riempivo la teiera di alluminio con acqua; accesi il fornello e aspettai.
"A quanto pare nemmeno tu." mi rispose con freddezza.
"Non hai risposto alla mia domanda.Quel bacio ti è piaciuto?" Dissi avvicinandomi a lei, imprigionandola nell'angolo del bancone.
"Se ti dicessi di sì? Cosa cambierebbe?" Rispose, alzando il capo con uno sguardo provocatorio.
"Beh, ti farei cambiare idea." dissi, accarezzandole i fianchi con un tocco deciso.
"C-che stai facendo?" La sua pelle chiara si tinse di rosso, mentre i suoi occhi si sgranavano per la sorpresa.
"Voglio dimostrarti che quel tipo non ti ha baciata come volevi essere baciata." dissi, facendo scivolare lentamente la mia mano sul suo collo, premendo i polpastrelli sulla sua nuca, proprio sotto i suoi capelli castani.
Le sue mani si posarono sul mio petto, e mentre mi avvicinavo sempre di più, il mio respiro caldo si posò sulle sue labbra, che si unirono alle mie in un bacio intenso. Le nostre lingue si cercavano con disperazione, danzando in un'armonia perfetta. Le sue mani scivolavano dal mio petto al mio collo, stringendo i miei capelli tra le dita. Gli ansimi si mescolavano, diventando un unico respiro appassionato.
"Sei uno stronzo." disse ansimando tra un bacio e l'altro.
"Oh eccome se lo sono." risposi, facendola sedere sul bancone della cucina. Mi strinsi a lei, continuando a baciarla, assaporando il gusto del suo burro cacao alla ciliegia.
"Dobbiamo smetterla o finirà male." disse, con voce tremante, mentre io continuavo a baciarla, incapace di staccarmi dalle sue labbra, che sembravano magnetiche.
"Forse hai ragione." dissi, interrompendo il bacio e allontanandomi da lei. Mi avvicinai ai fornelli e tolsi la teiera dal fuoco, spegnendo il fornello. Buttai via l'acqua, perdendo l'interesse per la tisana. La guardai per l'ultima volta prima di risalire in camera mia. Mi misi sotto le coperte, con i polsi intrecciati e poggiati sulla fronte. Guardai il soffitto bianco, ripensando al bacio che avevo appena dato. Realizzai che era stato un errore avvicinarmi a lei in quel modo, che baciandola avevo oltrepassato un confine che avrei dovuto rispettare.L'immagine della mia mano che stringeva delicatamente il suo collo, mentre la mia lingua era dentro la sua bocca, rimaneva impressa nella mia mente.
Mi toccai il labbro inferiore, ricordando quante volte me lo aveva morso. Cavolo, Sofia sapeva baciarsi e lo faceva bene. L'attrazione verso di lei cresceva sempre di più e non andava affatto bene.
La notte fu lunga e tormentata. Mi rigiravo nel letto, incapace di trovare una posizione comoda, mentre il pensiero del bacio con Sofia continuava a perseguitarmi. Il ricordo di quel contatto intenso, delle sue labbra che si muovevano contro le mie, mi turbinava nella mente come un vortice inarrestabile. Il bacio era stato inaspettato e carico di una tensione palpabile, e mi ritrovai a rimuginare su ogni dettaglio.
Mi ero spinto oltre i limiti, e il pensiero di aver oltrepassato quei confini mi lasciava un senso di oppressione. L'immagine della mia mano che stringeva delicatamente il suo collo e della mia lingua che si univa alla sua era vivida e insistente. Non riuscivo a scacciare il ricordo della sua pelle morbida e del suo respiro affannoso, e questo mi faceva sentire in colpa e confuso. Mi chiedevo se avevo fatto bene a baciarla o se avessi creato solo confusione e malessere tra noi.
Sofia mi aveva guardato con uno sguardo misto di sorpresa e tensione, e il suo disagio era stato evidente. Non avevo intenzione di farle del male, ma il desiderio e l'impulso del momento avevano prevalso. L'attrazione che provavo per lei era diventata una confusione emotiva, e non ero sicuro di come affrontare la situazione.Finalmente, dopo ore di lotta con i pensieri, riuscì a prendere sonno, ma il sonno fu breve e frammentato. Mi svegliai presto con una sensazione di oppressione e di malessere persistente. Decisi di alzarmi e correre, sperando che l'attività fisica potesse aiutarmi a schiarirmi le idee e a calmare la mente.
Indossai una canottiera grigia e dei pantaloncini neri accompagnati da scarpe da corsa, e uscii di casa prima che il sole sorgesse. L'aria fredda del mattino mi colpì, e il silenzio della città addormentata era un contrasto netto rispetto al caos dei miei pensieri. Cominciai a correre, cercando di concentrarmi sul ritmo dei miei passi e sul respiro regolare. Ogni passo sembrava allontanarmi dai tormenti interiori, e il movimento fisico era un modo per liberarmi dalla pressione emotiva.
Mentre correvo, riflettevo su quanto fosse stato difficile gestire le emozioni che avevo provato. Il bacio con Sofia aveva acceso una scintilla che non potevo ignorare, e ora dovevo trovare un modo per affrontare i sentimenti che avevo verso di lei.
Dopo circa un'ora di corsa, con il sudore che scivolava lungo il mio corpo e il respiro finalmente regolare, decisi di tornare a casa. Il sole era ormai alto e il cielo si era schiarito. Sentivo che, nonostante la fatica, ero un po' più pronto ad affrontare la realtà.
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Endless 1 (COMPLETA)
Teen Fiction🚨 QUESTA STORIA È COPERTA DA COPYRIGHT PER CHIUNQUE TENTERÀ DI PLAGIARLA CI SARANNO CONSEGUENZE LEGALI🚨 Sofia non aveva mai conosciuto l'amore, solo il tormento di un segreto che la consumava. Credeva di poter essere l'eccezione, di vivere qualcos...