Non riuscii a distogliere lo sguardo da lei; i miei occhi la squadravano dalla testa ai piedi. Quel vestito di seta viola, che le cadeva sulle curve con eleganza, metteva in risalto la scollatura a V che rivelava appena il rigonfiamento del suo seno. Cavolo, avrei volentieri affondato il mio viso lì in mezzo. Scossi il capo per scacciare quei pensieri perversi e intrusivi, aspettando che scendesse e mi raggiungesse. Appena lo fece, la tirai a me, prendendola dai fianchi.
"Dio, sei stupenda," dissi sussurrando nel suo orecchio per non farmi sentire.
"Attento, tua madre può vederci," rispose, cercando di mantenere il tono basso.
"Non me ne importa," dichiarai, prendendole il mento. Unii le nostre labbra in un bacio appassionato, lasciando che la mia lingua esplorasse la sua bocca.
Ci staccammo immediatamente quando sentimmo dei passi avvicinarsi.
"Si vede come non te ne frega," disse Sofia a voce bassa, con una nota di ironia. Risi, divertito dalla situazione."Quanto sono belli i miei figli?" chiese Marlene, un commento che mi irrigidiva ogni volta. Ogni volta che lo diceva, era come un promemoria delle aspettative che non avevo mai voluto.
"Ehm, dobbiamo andare," dissi, avviandomi verso la porta.
"Grazie per accompagnarla," aggiunse Marlene. Sorrisi semplicemente e, insieme a Sofia, uscimmo da casa e entrammo in auto.
Prima di avviare l'auto, presi il suo viso tra le mani e la baciai delicatamente.
"Ti amo, piccola," dissi, sentendo il suo sorriso contro le mie labbra.
"Ti amo," rispose lei. La baciai ancora una volta prima di metterci in strada verso il ballo.
Arrivati nella sua scuola, la feci scendere dall'auto come una principessa e ci dirigemmo verso l'edificio. Poi mi ricordai una cosa e mi fermai."Che c'è?" mi chiese confusa.
"Loro ci conoscono come fratellastri. Non potrò né toccarti né baciarti," spiegai, preoccupato.
"Ma cosa te ne frega? È l'ultimo giorno, poi non rivedrò mai più le loro facce."
"Lo so, ma se uno di loro lo dicesse sui social? E se mia madre lo venisse a sapere?" dissi, ansioso.
"Sei troppo paranoico per uno che dice di non fregarsene. Vorrà dire che ci guarderemo da lontano. A questo punto, era meglio se venivo sola," rispose, entrando a scuola. Era evidente che era offesa e delusa, ma non potevo fare altrimenti, o l'avrei persa per sempre.Mentre la musica rimbombava nelle mie orecchie, mi avvicinai al bancone del punch. La osservai da lontano mentre parlava con Amanda. Vederla così triste e non poterla sfiorare mi dava davvero fastidio. Le mandai un messaggio: "Vediamoci in corridoio."
Mi avviai verso l'uscita della palestra e la aspettai accanto agli armadietti. La vidi arrivare da lontano.
"Cosa c'è?" mi domandò quasi scocciata.
Le presi il viso tra le mani e la baciai come se fosse l'ultima volta. Le nostre labbra si incastrarono perfettamente, come se fossero state create apposta per unirsi.
"Possono vederci," disse staccandosi.
"Sofia, mi dispiace per prima, ma la paura di perderti per colpa di mia madre mi perseguita dal momento in cui mi sono innamorato di te. Ho paura che se lo venisse a sapere, mi porterebbe lontano da te," spiegai, sincero.
Si avvicinò a me e, accarezzandomi il viso, disse: "Hey, tu non mi perderai mai, hai capito? Non permetterei a nessuno di portarti lontano da me. Noi siamo destinati ad amarci, siamo come la leggenda del filo rosso. Ovunque andiamo, siamo legati da un filo rosso. Ti troverei in capo al mondo grazie a questo filo. Tornerò sempre da te, hai capito?" Sforzai un sorriso, sentendo il calore e la forza delle sue parole.
Improvvisamente sentimmo un annuncio dall'altoparlante: "Tra poco verranno eletti il re e la reginetta del ballo." Tornammo dentro, nuovamente separati, e aspettammo il verdetto."Bene ragazzi, contando i voti, è risultato che la reginetta del ballo è... Sofia García." Il mio sguardo cadde su di lei che si avvicinava timidamente al palco. La vidi salire e la luce era così forte che la sua pelle sembrava ancora più lucente. Poi accadde tutto così in fretta: un rumore di ingranaggi rovinati e Sofia fu completamente ricoperta di vernice blu. Cazzo! Alzai il capo e vidi quella stronza di Ginevra accanto al secchio. Corsi verso Sofia, spostando chiunque. La portai via da lì, uscendo dalla palestra. Era completamente in lacrime.
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Endless 1 (COMPLETA)
Genç Kurgu🚨 QUESTA STORIA È COPERTA DA COPYRIGHT PER CHIUNQUE TENTERÀ DI PLAGIARLA CI SARANNO CONSEGUENZE LEGALI🚨 Sofia non aveva mai conosciuto l'amore, solo il tormento di un segreto che la consumava. Credeva di poter essere l'eccezione, di vivere qualcos...