Capitolo 1

105 8 12
                                    

Narratore pov:

Era il 9 dicembre e il Karasuno, quel gelido giorno d'inverno, stava disputando la semifinale del torneo di preliminari prefetturali, contro l'Aoba Johsai.
Quest'ultimi erano in vantaggio, era ormai l'ultimo set, 31-32, il match point per loro.

Era il turno di Oikawa al servizio.
L'atmosfera era carica di tensione e la tifoseria del colosso si faceva più forte, si potevano comunque udire le voci degli spettatori fra i rumori: "Poveri... Proprio in un momento del genere tocca servire a quel mostro di Oikawa."
E ancora: "Sento i brividi percorrermi la schiena! Non vorrei mai essere loro."
Daichi e Asahi che erano posizionati in seconda linea li avevano sentiti e condividevano lo stesso pensiero. Nishinoya invece era focalizzato sul Grande Re.

L'arbitro fischiò e iniziarono gli 8 secondi.
Oikawa lanciò la palla in alto, saltò e la colpì con molta forza spedendola come un fulmine nel campo avversario.

Il libero del Karasuno con un balzo fulmineo, si lanciò in tuffò riuscendo a ricevere quel servizio omicida.
Sulla faccia di Oikawa si leggeva frustrazione: voleva finire la partita con un ace perfetto.

La palla si alzò verso Kageyama, il quale fece un'alzata perfetta allo schiacciatore laterale Tanaka, quest'ultimo la colpì in diagonale, purtroppo l'asso del Sejoh la ricevette perfettamente, facendola finire nel campo degli avversari.

Daichi fece un passaggio un po' impreciso a Kageyama, il quale si adattò senza problemi, alzando la palla al suo piccolo mandarino, Hinata Shoyo.

Il centrale percorse il campo come un lampo, saltò chiudendo gli occhi e colpì la palla, però... davanti a lui si innalzò
un muro altissimo che lo bloccò.
Sapevano che Tobio l'avrebbe alzata a lui, ne erano certi.
Era ancora in aria, si accorse di aver perso
solo quando il tonfo della palla che sbatteva contro il pavimento segnò la loro sconfitta, seguito dal fischietto dell'arbitro.

L'unica cosa che potevano fare in quel momento era versare lacrime, lacrime piene d'odio, vendetta e frustrazione.

Il Grande Re guardava il suo kohai con un'aria di superiorità: "Visto Tobio-Chan? Sono io il migliore in campo, colui che può permettersi di giocare un'altra partita." Disse per provocarlo.
Kageyama teneva lo sguardo basso, strinse i pugni e affermò: "La prossima volta verserò lacrime di gioia e tu proverai la sensazione straziante che sto provando io in questo momento."Alzò lo sguardo e continuò: "Ci si vede, Oikawa-San." Correndo verso la sua squadra.
Lasciò interdetto il Grande Re, 'Ma come si permette quello sbruffone.' pensava tra sé e sé.

Usciti dalla palestra Ukai li portò a mangiare in un locale dove era un cliente abituale, ci andava sempre con suo nonno e la sua ex squadra dopo le partite di pallavolo.
Cercò di incoraggiarli mentre piangevano: "Oggi avete dato tutti voi stessi però l'esito è stato questo, non avete fatto molti errori, avrete tante altre occasioni e scenderete in campo più forti, al torneo primaverile."
Nessuno fiatò, si limitarono a mangiare.

Dopo aver consumato il proprio pasto si avviarono verso il pulmino, si addormentarono durante il viaggio per la troppa stanchezza, stress e frustrazione.
L'unico che non riusciva a prendere sonno era Hinata, Kageyama non si era seduto affianco a lui stavolta né durante il pasto né sul pulmino e non gli aveva più rivolto parola da quando quel dannato pallone aveva toccato il pavimento di legno di quel campo. Era preoccupato e una volta scesi aveva intenzione di chiedergli cosa fosse successo, era un suo amico importante e ci teneva a lui.

————
ANGOLO AUTORE

Come primo capitolo può sembrare noioso, privo di pensieri però è giusto per dare un inizio a questa storia.

In tutte le Kagehina che ho letto ci si dedica molto poco alla pallavolo e quindi ho deciso di iniziare proprio con la pallavolo.

Ovviamente poi la storia sarà piena di pensieri, dialoghi, avvenimenti eccetera perciò non mollate subito! Grazie mille.

I need you.  //Kagehina//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora