Hinata pov:
Appena entrai in salotto, notai subito l'espressione di Natsu. Stava seduta lì, accanto a Kageyama, ma non sembrava la solita bambina felice che mi aspettava con entusiasmo. Aveva lo sguardo basso e, non appena i nostri occhi si incrociarono, distolse subito lo sguardo.
Mi avvicinai e mi accucciai davanti a lei. "Ehi, Natsu, tutto bene?" Le chiesi dolcemente, posando una mano sulla sua testolina.
Lei rimase in silenzio per un po', le labbra leggermente tremanti. Poi, con lo sguardo fisso sulla mia fascia alla testa, sussurrò: "Hai la benda... ti sei fatto male?"
Capii subito da dove veniva tutta quella tristezza. "Ah, questo?" Indicai il mio braccio, cercando di mantenere un tono leggero. "Non preoccuparti, sono solo caduto durante un allenamento. Non è niente di grave, promesso!"
Natsu non sembrava convinta, ma annuì lentamente. Mi fece sorridere il pensiero di quanto si preoccupasse per me, anche per le cose più piccole.
Decisi di cambiare subito l'atmosfera. "Che ne dici se guardiamo un bel film insieme?" Proposi, alzandomi e mettendole una mano sulla spalla. "Un film divertente, uno che ti faccia ridere."
Kageyama fece un cenno di assenso e proprio in quel momento sentimmo un miagolio provenire dalla porta. Era Isagi, che si avvicinò a noi con l'aria curiosa di chi non voleva perdersi nulla. Natsu cambiò subito umore, correndo verso il gatto e iniziando a strapazzarlo con mille coccole.
"Isagiii!" Gridò, ridendo mentre il povero micio cercava di scappare dalle sue mani piccole ma decise.
Kageyama la osservava divertito, mentre io non potei fare a meno di ridere a mia volta. "Aspetta, Natsu, dagli una pausa, povero Isagi!" scherzai, mentre mi avvicinavo al televisore per scegliere un film.
"È proprio fortunato a essere coccolato così tanto." Dissi sottovoce a Kageyama, guardandolo mentre lui osservava la scena con un sorriso quasi affettuoso. Poi accesi la TV e mi misi alla ricerca di un film che piacesse a tutti, ma soprattutto a Natsu.
"Che ne dici di questo?" Chiesi, indicando una commedia leggera che sapevo avrebbe fatto ridere la piccola.
"Perfetto." disse Kageyama, sistemandosi sul divano mentre Isagi si arrampicava sulle sue gambe, cercando rifugio dalle attenzioni di Natsu.
Alla fine, ci sistemammo tutti e tre, pronti a goderci il film. Natsu era finalmente tornata di buon umore, e guardarla felice mi faceva sentire meglio.
Il film scorreva tranquillo, e io cominciavo a sentirmi più rilassato. Kageyama era seduto proprio accanto a me, le sue spalle sfioravano le mie, e senza neanche accorgermene, la sua presenza mi infondeva un senso di pace. Era strano come riuscisse a calmarmi, anche senza fare niente di speciale.
Mi sistemai meglio sotto la coperta, avvicinandomi ancora di più, ma quel momento di tranquillità venne interrotto dalla vocina di Natsu. "Shoyo... Ho sonno."
Mi girai a guardarla, i suoi occhi grandi e stanchi che mi fissavano. "Andiamo a letto allora, piccola." Le dissi con un sorriso dolce, mentre le tendevo la mano per aiutarla ad alzarsi. Mi voltai verso Kageyama. " Kageyama, sali anche tu di sopra. Ti puoi cambiare in camera mia."
Lui annuì, alzandosi lentamente, mentre io prendevo la mano di Natsu e la guidavo su per le scale. Lei era sempre così legata a me, e nonostante fosse stanca, non mollava la mia mano.
Mentre ci avvicinavamo alla sua camera, la sentii mormorare piano, quasi come se stesse pensando ad alta voce. "Tobio mi piace tanto."
La guardai sorpreso, un sorriso affettuoso affiorò sul mio volto. "Ti piace tanto, eh?" Le chiesi, cercando di non ridere.
Lei annuì con una certa determinazione, anche se i suoi occhi si stavano lentamente chiudendo per il sonno. "Sì... è gentile e divertente... mi piace stare con lui."
Le sistemai delicatamente la coperta fino al mento e le accarezzai i capelli.
"È fantastico, vero?" sussurrai, più per confermare a me stesso che per altro. Lei fece un piccolo cenno con la testa e io non potei fare a meno di sorridere. Non era solo gentile, Kageyama era tanto altro... qualcosa che non riuscivo ancora a definire bene.
Mentre chiudevo la porta della camera, un pensiero mi attraversò la mente. Natsu aveva ragione. Mi piaceva stare con lui. La sua vicinanza mi faceva sentire sicuro, rilassato, come se tutte le preoccupazioni si dissolvessero quando era accanto a me.
Salii lentamente verso la mia stanza, dove sapevo che Kageyama si stava cambiando. Bussai lievemente alla porta. "Hey, posso entrare?"
"Entra pure." Rispose con la sua solita voce calma. Quando aprii la porta, lo trovai che si sistemava la maglietta che aveva portato con sé. Mi guardò un attimo, e per qualche motivo sentii le guance riscaldarsi leggermente. Che stupido ero. Doveva essere la stanchezza.
Mi appoggiai contro lo stipite della porta, incrociando le braccia. "Sai, Natsu ha detto che le piaci tanto."
Kageyama mi guardò con uno sguardo sorpreso, poi si girò verso di me con un piccolo sorriso timido. "Davvero?"
Annuii, ridendo leggermente. "Sì, sembra che tu abbia fatto colpo su di lei."
Lui si voltò completamente, grattandosi il collo come faceva sempre quando si sentiva a disagio. "È... simpatica. Mi piace passare del tempo con lei."
Ci fu un attimo di silenzio tra di noi, un silenzio che non era per niente scomodo. Ormai eravamo abituati a quei momenti, dove non c'era bisogno di parlare. Ma stavolta sentii il cuore battere un po' più veloce del normale.
"Grazie." Dissi piano, abbassando lo sguardo sul pavimento.
"Per cosa?" chiese lui, confuso.
"Per essere... qui." Sentii il rossore salirmi nuovamente alle guance, ma stavolta non cercai di nasconderlo. "Non so... mi fa sentire bene che ci sei."
Kageyama non rispose subito, ma lo sentii avvicinarsi. Alzai lo sguardo e i nostri occhi si incontrarono. Lui annuì, come se stesse cercando le parole giuste.
"Anch'io... sto bene qui." Disse alla fine, con un tono che era quasi un sussurro. Non c'era bisogno di aggiungere altro. Ci capivamo.
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I need you. //Kagehina//
RomanceHinata Shoyo e Kageyama Tobio litigano pesantemente dopo la sconfitta contro il Grande Re durante il torneo di preliminari prefetturali. Nonostante il rancore, il loro silenzio dura solo fino a quando Hinata si ammala di influenza. Kageyama, dimostr...