Capitolo 17

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Kageyama pov:

Osservai Hinata mentre metteva via il cellulare, con un leggero rossore sulle guance. Si alzò per prendere i piatti, le posate e i bicchieri.

Continuai a condire la pasta, ma il mio sguardo tornò a posarsi sulle gambe di Hinata. C'era un livido scuro sulla sua coscia sinistra. Era piuttosto grande e sembrava doloroso. Sentii una fitta di preoccupazione. Non riuscivo a distogliere gli occhi da quel segno.

Ci sedemmo a tavola, ma i miei pensieri erano ancora concentrati su quel livido. Non potevo smettere di pensare al dolore che doveva aver provato Hinata.

"Come ti sei fatto quel livido?" chiesi, cercando di sembrare casuale, anche se il mio tono uscì un po' più tagliente del previsto.

Hinata alzò lo sguardo, sorpreso dalla domanda. "Oh, questo?" disse, guardando giù verso la sua gamba. "Sono caduto l'altro giorno, tornando a casa sotto la pioggia. Non ci ho fatto molto caso."

Non ero soddisfatto della sua risposta. "Sei caduto forte? Hai sbattuto da qualche altra parte?"

Hinata sorrise, cercando di sdrammatizzare. "Maddai, da quando ti preoccupi così tanto per me?" scherzò, con un sorrisetto sfacciato.

Mi trattenni dall'insultarlo come avrei fatto di solito. Mi limitai a fissarlo per un momento, poi risposi con una serietà che mi sorprese. "Non mi piace vederti ferito, tutto qui."

Hinata rimase sorpreso dalla mia mancanza di sarcasmo e dalle mie parole sincere. "Kageyama... sei davvero strano oggi," disse, ancora stupito e con le guance arrossate, era forse la febbre che saliva?

Non riuscivo a smettere di pensare al livido di Hinata e continuai a preoccuparmi. "Dimmi esattamente cosa è successo." insistetti. "Hai detto che sei caduto, ma che altro è successo?"

Hinata si grattò la testa imbarazzato. "Beh, ho perso l'equilibrio perché il mio braccio faceva male e la testa mi scoppiava. Sono finito per terra e ho sbattuto la testa, che stava sanguinando lievemente. Poi, dopo un po', mi sono rialzato, sono tornato a casa tardi e mi sono addormentato subito per la stanchezza. Inoltre, mi sono preso il raffreddore perché la mia divisa era tutta bagnata di tè e avevo solo il cambio da allenamento, maniche corte e pantaloncini."

Mi sentii sempre più in colpa mentre ascoltavo la sua spiegazione. "Capisco." dissi semplicemente, con il volto scuro e i pensieri tormentati. Non riuscivo a trovare le parole giuste per esprimere quanto mi sentissi responsabile per la situazione.

Hinata, notando il cambiamento nel mio tono, sembrava chiedersi se avesse detto qualcosa di sbagliato. Ma non insistette, continuando a mangiare in silenzio, mentre l'atmosfera tra noi diventava improvvisamente più pesante.

Finimmo di mangiare e io iniziai a sparecchiare. Mentre lavavo i piatti e sistemavo tutto, sentii il rumore del telefono di Hinata. Mi girai e lo vidi seduto al tavolo con il cellulare in mano, gli occhi fissi sullo schermo.

"Eh? Ma che..." esclamò Hinata, guardandomi con una certa sorpresa. "Kageyama, hai il borsone da pallavolo qui. Perché lo hai portato se non ci sono allenamenti oggi?"

Hinata stava leggendo i messaggi sul gruppo del Karasuno. Effettivamente Daichi aveva scritto che non ci sarebbero stati allenamenti quel giorno.

Mi fermai un momento, asciugando le mani sul canovaccio. "Non avevo letto il messaggio prima di uscire di casa." risposi semplicemente. "Ho preso il borsone per abitudine."

Hinata sembrava divertito dalla mia risposta. "Maddai, sei proprio distratto."

"Non è come se stessi facendo caso a ogni singolo messaggio, scemo!" ribattei.

Hinata ridacchiò e continuò a scorrere i messaggi sul suo telefono, mentre io tornai a lavare i piatti rimanenti. La cucina era finalmente in ordine e l'atmosfera si era rilassata. Nonostante tutto, c'era una sensazione di normalità e di tranquillità che era stata assente fino a quel momento.

"Beh, allora cosa vuoi fare adesso?" chiese Hinata, mentre riponeva il telefono sul tavolo.

Stavo per rispondere, ma Hinata fu interrotto da una tosse improvvisa e continua. Il suo volto si contrasse in una smorfia di dolore e si mise le mani nei capelli. Sembrava che stesse di nuovo avvertendo il dolore alla testa.

Mi sentii subito agitato e preoccupato. "Hinata, stai bene?" chiesi, cercando di mantenere la calma mentre mi avvicinavo a lui.

Hinata riuscì a calmarsi lentamente e mi guardò con uno sguardo stanco.
"K-kageyama, per favore, potresti prendere uno sciroppo per la tosse? Dovrebbe essere in un cassetto del frigorifero."

Annuii e corsi verso il frigorifero, aprendo il cassetto e trovando lo sciroppo. Presi anche un cucchiaio e versai una quantità del liquido sopra. Tornai da Hinata, arrossendo un po' mentre cercavo di non guardarlo direttamente.

"Apri la bocca." dissi, con la voce ferma. Era strano per me, ma volevo assicurarmi che stesse meglio, gli ho anche promesso di prendermi cura di lui.

Hinata, visibilmente imbarazzato, obbedì e aprì la bocca. Io gli misi in bocca il cucchiaio con lo sciroppo, cercando di evitare il suo sguardo.

"Grazie." mormorò Hinata, un po' rosso per la situazione.

"Di nulla..." Dissi, guardando un punto fisso della cucina.

I need you.  //Kagehina//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora