Capitolo 35

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Kageyama pov:

Finalmente ci sedemmo tutti a tavola, e Natsu era letteralmente raggiante. I suoi occhi brillavano mentre dividevamo le fette di pizza e ci mettevamo a mangiare, chiacchierando del più e del meno. Era incredibile quanto fosse contenta di passare del tempo con suo fratello e... beh, anche con me. Non riuscivo a smettere di osservare il modo in cui rideva alle battute di Hinata, la sua spontaneità e la leggerezza con cui parlava di qualsiasi cosa.

Il tempo passava velocemente. Tra una risata e l'altra, riuscimmo a divorare quasi tutto. Alla fine del pasto, c'erano solo pochi cornicioni di pizza sparsi sul tavolo e un piattino con qualche oliva rimasta. Natsu, sazia e soddisfatta, prese il cellulare di Hinata e si alzò. "Chiamo la mamma." annunciò con la sua solita voce dolce, facendoci segno di rimanere seduti. "E magari guardo qualche video su YouTube!" Aggiunse sorridendo.

"Sì, vai pure." rispose Hinata con un sorriso, guardandola mentre si allontanava verso il salotto. Io la seguii con lo sguardo finché non sparì dalla nostra vista.

Rimanemmo solo io e Hinata, seduti a tavola. Il silenzio che seguì era... piacevole. Non imbarazzante, ma tranquillo. Il genere di silenzio che accade solo quando sei veramente a tuo agio con qualcuno. Sulla tavola rimanevano solo i cornicioni e quelle poche olive che avevamo comprato prima. Mi appoggiai un po' meglio sulla sedia, cercando di rilassarmi.

Hinata, però, non aveva distolto lo sguardo dalle olive. Si vedeva chiaramente che le voleva. Dopo qualche istante, mi guardò e fece quella sua tipica espressione innocente.

"Le vuoi tu?" Chiese, cercando di essere gentile ma non nascondendo il desiderio.

Sorrisi tra me e me. Anche se le volevo, la verità era che preferivo vedere mangiare lui. "No, vai avanti. Sono sazio." Mentii spudoratamente, perché in realtà le avrei mangiate volentieri, ma vederlo felice valeva di più.

Hinata mi guardò sospettoso per un momento, ma poi, con un sorriso leggermente imbarazzato, si allungò per prendere un'oliva. "Sei sicuro?" Domandò ancora, anche se ormai l'aveva già presa.

"Sì, certo." Annuii, cercando di sembrare il più naturale possibile.

Hinata finì le olive con un'espressione soddisfatta, dopodiché si alzò dalla sedia, stiracchiandosi leggermente. "Ok, ora sistemo tutto io. Tu accomodati sul divano, Kageyama." Disse, indicando il divano in salotto dove Natsu era già completamente immersa nel suo mondo. Lo disse con quel tono fermo ma allegro che non lasciava spazio a discussioni. Sapendo bene che avrebbe insistito se avessi provato a rifiutare, mi arresi senza fare storie.

Mi buttai sul divano, proprio accanto a Natsu, che stava guardando con attenzione un video su YouTube sulla TV. Era un ragazzo che costruiva case su Minecraft, e anche se non era proprio il mio genere di contenuti, Natsu sembrava completamente affascinata. Mi rilassai, lasciandomi sprofondare nel morbido cuscino, mentre Hinata trafficava in cucina.

Tutto sembrava tranquillo, finché una notifica non interruppe la calma. Il telefono di Hinata vibrò accanto a Natsu, attirando la sua attenzione. La piccola lo prese con curiosità e, nonostante fosse ancora all'inizio della scuola elementare, si sforzò di leggere il messaggio che compariva sullo schermo. Ci mise qualche secondo, pronunciando lentamente ogni parola sotto il respiro.

Quando finalmente comprese cosa c'era scritto, il suo viso cambiò completamente. I suoi occhi si fecero lucidi, e potevo vedere che stava per scoppiare a piangere. Prima che potessi chiedere cosa fosse successo, Natsu si girò verso di me con le labbra tremanti. "Mei..." disse con una voce incerta. "Lei vuole uscire con il mio fratellone... non mi piace."

Il mio stomaco si attorcigliò. Strinsi leggermente i pugni senza rendermene conto. Mei? Quel nome non mi era nuovo. Era la ragazza che ha ospitato Natsu per tre notti. Il pensiero di Hinata che usciva con qualcun altro, con una ragazza, mi fece salire un'ondata improvvisa di gelosia e rabbia. Guardai il telefono, dove la richiesta d'amicizia di Mei era accompagnata da un messaggio su Instagram: "Ti va di uscire uno di questi giorni?"

Prima che la mia irritazione potesse trasformarsi in qualcosa di più evidente, mi voltai verso Natsu, cercando di mantenere la calma. "Ehi, ehi, non piangere." Le dissi, abbassando la voce in modo rassicurante. "Chi è questa Mei? Perché non ti piace così tanto?" Feci finta di non conoscerla, per vedere cosa mi avrebbe detto

Natsu si asciugò una lacrima con il dorso della mano, il suo viso visibilmente contrariato. "Lei è cattiva." rispose con un leggero singhiozzo. "Ha i capelli castani e gli occhi verde stagno... sembra carina, ma è una strega. Urla sempre contro Becky, la mia amica!"

Cercai di mantenere un'espressione neutra, anche se dentro di me ero a pezzi. "E... perché urla contro Becky?"

Natsu sospirò, stringendosi nelle spalle come se non capisse nemmeno lei il motivo. "Non lo so, ma è cattiva. Non voglio che il mio fratellone esca con lei."

Mi sporsi leggermente verso di lei, posando una mano sulla sua piccola spalla. "Non preoccuparti, Natsu. Vedremo cosa fare." Anche se dentro di me, ero divorato dal pensiero di Hinata che riceveva questo tipo di attenzioni.

Guardai Natsu che ancora teneva il telefono tra le mani, incerta su cosa fare. Avevo già preso una decisione prima ancora di pensarci due volte. Non potevo permettere che Hinata uscisse con una ragazza come Mei, soprattutto se Natsu stessa non si fidava di lei. Mi chinai leggermente verso di lei, abbassando la voce per non farci sentire da Hinata che era ancora in cucina.

"Natsu, fai una cosa." Le dissi con calma. "Rifiuta la sua richiesta. Trova una scusa, qualcosa di semplice."

Natsu mi guardò con occhi grandi e insicuri. "Davvero? Ma... e se il fratellone si arrabbia?"

Le feci un piccolo sorriso, cercando di rassicurarla. "Non si arrabbierà. E se lo farà, ci penso io a spiegargli tutto, ok?"

Annuì piano, poi con le sue piccole dita cominciò a scrivere sullo schermo. Impiegò un po' di tempo a comporre il messaggio, ma alla fine lo inviò. "Ho scritto che lui è molto impegnato e non ha tempo." Disse fiera del suo lavoro, guardandomi con un'espressione speranzosa.

"Perfetto." Risposi, accarezzandole la testa. Ora che la questione della richiesta d'amore era stata risolta, volevo sapere di più su questa Mei. "Senti, Natsu, mi puoi dire una cosa? Com'è il rapporto tra Hinata e questa Mei?"

Natsu si fermò a riflettere, guardando il soffitto come se stesse cercando di ricordare. "Non si conoscono molto bene," rispose infine, arricciando il naso. "L'ha vista solo oggi, quando siete venuti a prendermi da casa sua."

Questo mi sorprese. "Solo oggi?"

"Mmh." Confermò Natsu, incrociando le braccia sul petto come se avesse capito anche lei qualcosa di strano. "Mei mi chiede sempre di Shoyo, tipo, ogni volta che mi vedeva, e di solito non è così gentile. È stata gentile solo oggi, perché voleva parlare di lui. Di solito è... cattiva." Aggiunse, facendo una piccola smorfia.

Sentii un nodo allo stomaco. Non mi piaceva affatto questa situazione. Una ragazza che si comporta in modo diverso solo per ottenere l'attenzione di Hinata? Avevo una sensazione strana. Guardai Natsu, che sembrava altrettanto triste, e decisi di non darle ulteriori pensieri. "Hai fatto bene a rifiutare. Non devi preoccuparti di Mei." e dissi con un sorriso rassicurante. "Ci penserò io."

Poi tornai a guardare il telefono di Hinata, la richiesta ormai cancellata, cercando di scrollarmi di dosso quella sensazione di gelosia e rabbia che continuava a tormentarmi.

Natsu mi guardava ancora, con quegli occhi grandi e pieni di innocenza, mentre stavo cercando di riprendermi dalla strana sensazione che mi attraversava. Sentivo il peso del telefono di Hinata tra le mani, ma la richiesta di Mei ormai non era più un problema. O almeno, non per adesso.

All'improvviso, la voce di Natsu ruppe il silenzio. "Secondo me dovresti essere tu il fidanzato del fratellone."

Mi voltai di scatto verso di lei, fissandola incredulo. "Cosa...?"

I need you.  //Kagehina//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora