Hinata pov:
Uscito dalla doccia, mi avvolsi in un asciugamano e andai in camera, barcollando un po'. Lì, indossai un paio di pantaloncini vecchi e neri che, sebbene un po' attillati, mi stavano ancora. Poi, misi una felpa enorme che mi ricopriva completamente, trovando un po' di sollievo nel calore.
Decisi di tornare in bagno per sistemare la ferita sulla testa. Tamponai per bene i capelli bagnati, non avevo intenzione di usare il phon, forse avrebbe fatto anche più male!
Una volta finito presi una fascia e cercai di avvolgerla attorno alla mia testa con qualche difficoltà, facendo attenzione a non toccare la ferita troppo forte. Le mani tremavano mentre cercavo di allacciarla, e il mio riflesso nello specchio mostrava quanto goffamente stavo cercando di sistemare le cose.
Poi, afferrai il tubetto di pomata e la applicai delicatamente sulla ferita del braccio. Il dolore mi attraversava il cranio ogni volta che toccavo la zona.
Una volta sistemato, accesi la lavatrice per lavare la divisa e il borsone bagnati e sporchi. Poi, presi il mio cellulare e scesi al piano di sotto per prendere Isagi.
Salito nuovamente in camera, mi sistemai comodamente sul letto con il gatto accanto a me e avviai una videochiamata a Kenma.
Mentre il telefono squillava, cercai di rilassarmi e di distrarmi dal dolore, sperando che il budino rispondesse presto.
Dopo qualche istante, lo schermo si illuminò e apparve il volto di Kenma. All'inizio, sembrava che il suo sguardo fosse un po' perso, come se la sua vista fosse offuscata. Probabilmente era rimasto troppo a lungo davanti ai videogiochi. Si strofinò gli occhi per schiarirsi la vista, e dopo un attimo di confusione, il suo sguardo si concentrò su di me.
"Hinata...?" disse, cercando di mettere a fuoco. Poi, notai che il suo sguardo si fermò sulla mia fasciatura. I suoi occhi si allargarono leggermente, e sembrò perplesso. "Cosa ti è successo?"
Sorrisi debolmente, cercando di tranquillizzarlo. "Niente di grave, giuro. Ho avuto solo una brutta caduta," spiegai, grattandomi la nuca, un po' imbarazzato.
"Ah, Hinata..." mormorò, la sua voce era leggermente rauca. "Ti ho chiamato perché... beh, non ci sentiamo da un po', e mi sembrava fosse il momento di farlo. Volevo passare un po' di tempo insieme, anche solo in video. Sai mi sei mancato."
"Anche tu mi sei mancato, Kenma!" Dissi sfoggiando uno dei miei migliori sorrisi.
Speravo che non continuasse a preoccuparsi troppo per me e di passare del tempo insieme tranquillamente, come ai vecchi tempi.
Kenma sospirò leggermente, il suo sguardo era ancora fisso sulla fasciatura. "Sei sicuro che stai bene?" chiese, con una piega di preoccupazione nella voce, aggiungendo: "Secondo me dovresti andare in ospedale a farti fare un controllo, sembra piuttosto grave..."
"Kenma, non è nulla. Sono solo caduto e ho leggermente sbattuto la testa, nulla di più," dissi cercando di nascondere quanto mi sentissi davvero male.
Kenma, dopo avermi ascoltato, sembrò rilassarsi un po'. "E come è andato il torneo?" chiese, tentando di cambiare argomento.
Mi sentii affondare di nuovo nel buco dello stomaco. "Abbiamo perso," risposi con un tono di sconforto. "E, per di più, ho litigato con Kageyama." Le parole mi uscirono quasi come un lamento, mentre il pensiero della nostra sconfitta e del litigio continuava a tormentarmi.
"E come mai avete litigato? Questa volta hai mangiato i suoi mikado invece del kinder cereali mentre si stava cambiando?" Mi chiese lui sarcastico.
"No, è una cosa seria stavolta. Penso che il mio cuore si sia rotto dopo che mi ha rivolto delle parole disgustose e che nessun schiacciatore vorrebbe sentirsi dire... " I miei occhi iniziavano a bruciare e diventare lucidi, avevo solo bisogno di sfogarmi.
Kenma mi guardò in modo curioso invitandomi a continuare il racconto.
"Mi ha detto che ho perso un altro anno inutilmente, che sono inutile in campo e che aveva addirittura bisogno di pensare se alzare ancora a me..." Non ce la facevo più, scoppiai in lacrime davanti al mio amico."Shoyo... Non piangere dai, così rattristi anche me." Mi disse, il sguardo si era addolcito e il suo tono sembrava più pacato del solito.
"E poi, oggi ha di nuovo giocato con i miei sentimenti. Usando una metafora, mi ha detto che sono debole. Mi sono arrabbiato e me ne sono andato via. Ero così sconvolto che, sulla strada di ritorno, ho perso l'equilibrio a causa del braccio ustionato e sono caduto dalla bici, procurandomi così due lividi." Dissi con un filo di voce tra le lacrime e singhiozzi, però lui mi sentì.
"Cosa?! Hai addirittura un braccio ustionato e non me l'hai detto? E poi, a causa di quella merda, ti sei fatto due lividi?" Sbottò Kenma, la voce carica di rabbia e preoccupazione.
Rimasi in silenzio, incapace di rispondere. Volevo solo sprofondare e non vedere più la terra ferma, mentre la vergogna e il dolore mi opprimevano.
"Shoyo, hai saltato la cena, vero?" Mi chiese, il tono serio.
Annuii, confuso. "Come fai a saperlo?"
Kenma rispose con calma, "Ogni volta che litigavi con Kageyama, ti passava l'appetito e mangiavi solo a pranzo, a volte. Ho imparato a riconoscerlo."
'Kenma è davvero un bravo osservatore.' Pensai, fui interrotto dalla voce del mio amico.
"Shoyo, devi mangiare qualcosa e misurarti la temperatura. Hai il viso rossissimo. E poi hai il raffreddore! Si capisce dalla tua voce." disse Kenma, con preoccupazione crescente.
"Va bene, Kenma. Ti farò sapere come va.""Mi raccomando, Shoyo. Vai a mangiare e controlla la temperatura. Se hai bisogno di qualcosa, fammi sapere."
Chiudemmo così la chiamata. Mi alzai con fatica, dirigendomi verso il comodino per prendere il termometro. Dopo averlo utilizzato, scoprii di avere 39.4 di febbre.
Scrissi un messaggio a mia madre per avvisarla che non sarei andato a scuola il giorno dopo perché non stavo bene.
Poi, mi distesi sul letto, esausto e senza energie, ignorando la raccomandazione di Kenma di mangiare. Nonostante il forte appetito che sentivo crescere, il mio corpo aveva solo bisogno di riposare.
Mi rannicchiai sotto le coperte, sentendo i brividi percorrermi la schiena. Chiusi gli occhi, cercando un po' di sollievo dal calore soffocante.
La sua mente continuava a girare attorno alle parole di Kageyama e a quella caduta maledetta. Tra un pensiero e l'altro, caddi in un sonno profondo mentre il dolore e la frustrazione si dissolsero lentamente tra le pieghe dei sogni.
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I need you. //Kagehina//
RomanceHinata Shoyo e Kageyama Tobio litigano pesantemente dopo la sconfitta contro il Grande Re durante il torneo di preliminari prefetturali. Nonostante il rancore, il loro silenzio dura solo fino a quando Hinata si ammala di influenza. Kageyama, dimostr...