Capitolo 5

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Hinata pov:

Avevo appena finito di mangiare, cercando di non pensare a Kageyama, ma ogni boccone sembrava pesare più del precedente.

Decisi che era meglio rientrare in classe, tanto la campanella sarebbe suonata da un momento all'altro.

Mi alzai e iniziai a camminare per i corridoi vuoti, l'eco dei miei passi risuonava nelle orecchie. La mia mente era ancora piena di pensieri confusi, domande che non volevano lasciarmi in pace. Iniziava a farmi male la testa, forse dovrei andare in infermeria, salterei la lezione di inglese per un po'.

Stavo per svoltare l'angolo però mi scontrai contro qualcosa o meglio qualcuno. Persi l'equilibrio e caddi indietro, finendo per terra con un tonfo. Nel cadere, la mia testa colpì leggermente contro un mobile vicino, facendomi chiudere gli occhi per il dolore improvviso.

Rimasi a terra, tentando di riacquistare lucidità. Aprii lentamente gli occhi e alzai lo sguardo per vedere contro cosa mi fossi scontrato. In quell'istante persi un battito: KAGEYAMA?

Il suo volto era sorpreso e confuso e i suoi occhi mostravano una lieve preoccupazione. La sua bocca si aprì leggermente, probabilmente voleva chiedermi se stessi bene o se mi fossi fatto male.

Non ne ebbe però l'occasione perché proprio in quel momento il suono della campanella mise fine a quel silenzio.

Senza perdere un secondo di più, colsi l'occasione per scappare. Mi tirai su in fretta, i nostri sguardi si incontrarono, e iniziai a correre, esclamando: "SCUSA." prima di sparire dalla sua vista.

Mi batteva forte il cuore, il petto poteva scoppiarmi da un momento all'altro!

Arrivai davanti alla classe ansimante e rosso in viso, cercai di riprendermi. Non appena entrai, la professoressa mi lanciò un'occhiataccia.

: "Scusi per il ritardo!" Dissi, cercando di mascherare il rossore sulle guance. Mi avvicinai al mio banco e mi sedetti, provando a far passare il batticuore.

Non riuscivo a prestare attenzione alla lezione, continuavo a pensare agli occhi di Kageyama, però non era l'unico motivo... Sentivo un dolore allucinante alla testa, che fosse per la botta di prima? Forse dovrei seriamente andare in infermeria.

Dopo poco, mentre la professoressa spiegava, mi addormentai nel bel mezzo della lezione, avevo due ore di inglese, anche se fossi stato attento non avrei capito nulla.

La professoressa si avvicinò al mio banco e mi scosse: "Hinata!" esclamò con tono seccato, continuò: "È da un'ora che dormi! Se non ti interessa la lezione esci dall'aula fino alla fine delle lezioni!"

Mi svegliai di colpo, ero stordito, confuso e imbarazzato: "Oh, mi scusi... Mi sento un po' male. Sento un dolore allucinante alla testa da quasi due ore... Potrei andare in infermeria? Per favore..."

La professoressa mi fissò leggermente turbata: "Vai pure Hinata, hai bisogno che qualcuno ti accompagni?" Mi chiese comprensiva.

'Sì, ho bisogno di Kageyama' Pensai, ma non lo dissi ad alta voce. Risposi invece, sforzando un sorride: "No, grazie. Posso andarci da solo."

Mi alzai faticosamente, abbandonando la classe sotto lo sguardo preoccupato dei miei compagni.

Mentre camminavo per i corridoi mi tenevo la testa, sentivo di poter cadere da un momento all'altro, perché doveva far così male?

Finalmente arrivai davanti alla porta dell'infermeria. Bussai e aspettai, sperando che l'infermiera potesse offrirmi un po' di sollievo e, forse, un po' di tranquillità.

L'infermiera mi accolse con un sorriso, ma il suo sguardo si fece subito serio quando vide la mia espressione: "Cosa è successo?" Mi chiese, guidandomi verso un lettino.

Mi sedetti, cercando di spiegare brevemente l'accaduto: "Sono caduto sbattendo leggermente la testa, e ora mi sento davvero poco bene..."

Lei si avvicinò a me: "Sapresti dirmi dove hai sbattuto?" Mi chiese. Le indicai la parte destra della testa. L'infermiera mi guardo attentamente, e con delicatezza iniziò a esaminare la zona indicata.

Quando sollevò i capelli e guardò più vicino, il suo volto si fece più turbato: "C'è del sangue seccato qui." Osservò: "Hai sicuramente avuto un colpo più forte di quanto pensassi."

Iniziò a pulire delicatamente la ferita. "Resterai qui per un po', farò un controllo più approfondito. È importante che tu ti riposi e che io verifichi non ci siano altre complicazioni."

: "Potrò partecipare agli allenamenti oggi pomeriggio, giusto?" Le chiesi mentre si prendeva cura di me: "Se ti sentirai meglio sì, io ho quasi finito, poi potrai riposare un po'."

Quando finì il suo lavoro mi sdraiai sul lettino, addormentandomi subito.

I need you.  //Kagehina//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora