Capitolo 18

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Hinata pov:

Mi passai una mano tra i capelli, cercando di allentare la tensione che sentivo nel corpo. Quando chiesi a Kageyama cosa volesse fare, mi rispose con uno sguardo un po' autoritario. "Le pastiglie." mi ricordò, puntando il ripiano della cucina. Aveva ragione, mi ero dimenticato. Lo guardai mentre si alzava e prendeva le pasticche che aveva lasciato lì prima.

Me ne porse una insieme a un bicchiere d'acqua. "Prendila." disse con tono fermo, ma non potei fare a meno di sorridere un po' per quel lato così premuroso che cercava di nascondere.

Dopo averla ingoiata, lo guardai, aspettandomi un'altra delle sue osservazioni da comandante. Ma invece, disse: "Che ne dici di vedere un film? Non voglio che ti sforzi troppo."

Un film? Mi sembrava una buona idea. Annuii e, senza altre parole, ci spostammo in salotto. Una volta sul divano, mi accorsi di quanto fossimo vicini. Non so chi dei due avesse preso la coperta, ma in qualche modo ci ritrovammo entrambi coperti, con il mio braccio che sfiorava il suo.

Non riuscivo a concentrarmi. Il calore del suo corpo accanto al mio e il suo profumo mi distraevano. Forse Kageyama se ne accorse, ma non disse nulla. Accese la TV e iniziò a scorrere i film.

"Che genere ti piace?" mi chiese, ma la sua voce sembrava più bassa del solito. O forse ero io che lo sentivo così.

"Non so... qualcosa di leggero." risposi, cercando di non sembrare troppo agitato.

Kageyama scorse i titoli con calma, il telecomando fermo tra le sue mani. "Metto una commedia." Disse infine, senza nemmeno chiedere il mio parere, come se avesse già deciso cosa fosse meglio per me. Non che mi dispiacesse, dopotutto. In quel momento avevo solo bisogno di rilassarmi, e una commedia sembrava perfetta.

Il film iniziò e, per i primi minuti, riuscii persino a seguirlo. Ogni tanto lanciavo una rapida occhiata a Kageyama, cercando di non farmi notare. Era così concentrato, come se fosse la cosa più importante al mondo. Mi chiesi se anche lui stesse pensando a quanto fossimo vicini. Ma ogni volta che provavo a concentrarmi su altro, il mio sguardo tornava a lui.

Accanto a noi, Isagi si era acciambellato comodamente sulle gambe di Kageyama, facendo le fusa e, mentre il film proseguiva, Tobio accarezzava dolcemente il suo micio.

'Come si diventa un gatto?' Pensai guardando quella scena così dolce...

Poi, una battuta sullo schermo mi fece ridere, e Kageyama mi guardò per un attimo, sorridendo appena. Quel piccolo sorriso mi colpì. Non lo vedevo spesso così... rilassato.

Mi sistemai un po' sotto la coperta, cercando di far finta che tutto fosse normale. "Non pensavo ti piacessero le commedie." Gli dissi, giusto per dire qualcosa.

Lui mi guardò di nuovo. "Mi piacciono abbastanza." Poi tornò a guardare lo schermo, come se volesse evitare di approfondire la conversazione.

Dopo un po', notai che Kageyama stava socchiudendo gli occhi. Il suo respiro si faceva sempre più lento e regolare, fino a quando, con un leggero movimento, la sua testa si appoggiò sulla mia spalla. Arrossii immediatamente, il cuore che batteva forte e il suo buon profumo di mirtillo che mi innondava le narici.

Guardai Kageyama con la coda dell'occhio e mi accorsi che effettivamente si era addormentato. Non riuscivo a credere che fosse successo davvero. Mi mordicchiai il labbro, cercando di restare calmo. Non volevo svegliarlo, così spensi la TV con il telecomando, facendo attenzione a non fare troppo rumore.

Rimasi lì, immobile, per qualche minuto, il corpo rigido ma il cuore in gola. Non riuscivo a togliermi dalla testa quanto fosse carino mentre dormiva. Era completamente rilassato, il volto serio e concentrato che di solito mostrava era sparito. Mi resi conto che lo stavo fissando un po' troppo e, in un impeto di coraggio, presi il cellulare.

Con un sorriso timido, scattai una foto di Kageyama addormentato sulla mia spalla. Mi sentii un po' colpevole, ma l'idea di avere quel ricordo mi faceva piacere. Non potevo non immortalare quel momento.

Proprio mentre stavo guardando la foto sullo schermo del cellulare, arrivò un messaggio. Sgranai gli occhi, sperando che non fosse abbastanza rumoroso da svegliare Kageyama. Era un messaggio di... Yachi. Chiedeva se stessi bene.

Abbassai lo sguardo verso Kageyama ancora addormentato e poi tornai a guardare il messaggio di Yachi. Con delicatezza, iniziai a digitare una risposta.

«Ciao Yachi, sì, sto bene. Solo un po' di tosse e mal di testa, ma niente di grave. Sono a casa con Kageyama, che si sta prendendo cura di me.»

Dopo aver inviato il messaggio, Yachi rispose quasi immediatamente.

«Kageyama? Non mi aspettavo che fosse lui a prendersi cura di te. Beh, se hai bisogno di qualcosa, fammi sapere.»

Notai un tono un po' freddo nella risposta di Yachi e decisi di chiedere direttamente.

«Tutto bene? Sembri un po' infastidita.»

Yachi continuò a rispondere come due amici che si scambiano messaggi, anche se il tono rimase distaccato. Mentre parlavamo, Kageyama si alzò dal divano, togliendo Isagi dalle sue gambe. Raccolse le sue cose e andò verso l'uscita, sembrando fin troppo infastidito.

I need you.  //Kagehina//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora