Hinata pov:Lo guardai alzarsi dal divano con una certa fretta, togliendo Isagi dalle sue gambe con un gesto rapido e poi prendendo il borsone. Mi morsi il labbro, sentendo una leggera ansia crescere dentro di me. Non capivo cosa stesse succedendo.
"Hey, dove vai?" chiesi, cercando di nascondere la confusione che cresceva in me.
Kageyama mi lanciò uno sguardo freddo, quasi distante, come se non volesse nemmeno rispondermi. "Vado a casa. È tardi e domani c'è scuola." disse in un tono piatto, senza il minimo calore che aveva avuto fino a poco prima.
Mi sentii improvvisamente svuotato. Non avevo idea del perché il suo atteggiamento fosse cambiato così bruscamente, ma quella freddezza mi colpì più di quanto avessi voluto ammettere. Abbassai lo sguardo, incapace di rispondergli. Sentii la tristezza montare dentro di me, mentre guardavo Kageyama dirigersi verso la porta, senza voltarsi.
Lo osservai uscire, il mio sguardo perso su di lui mentre si chiudeva la porta alle spalle. La stanza sembrava improvvisamente troppo vuota.
Kageyama pov:
Mentre scendevo lentamente la discesa, stringevo il cellulare tra le mani. Aprii la rubrica e trovai il numero del solito tassista. Il freddo della sera mi pizzicava la pelle, portai il telefono all'orecchio e aspettai qualche squillo.
"Salve, sono Kageyama. Sono alla stessa casa dove mi ha lasciato prima. Potrebbe venire a prendermi e riportarmi a casa?" chiesi, cercando di mantenere il tono il più neutro possibile.
Dall'altra parte, il tassista rispose velocemente. "Sì, nessun problema. Sono nei paraggi, ci sarò tra circa quindici minuti."
"Ok, grazie." Chiusi la chiamata e rimasi lì per qualche istante, con gli occhi puntati sulla strada.
Nonostante tutto, avrei voluto rimanere ancora un po' accanto a Hinata. Sentire il suo profumo d'arance, il calore del suo corpo... Ma non riuscivo a sopportare tutte quelle persone che giravano attorno a lui. Mi faceva impazzire.
Ero geloso.
Dopo un po' che ero immerso nei miei pensieri, il rumore delle ruote del taxi sull'asfalto mi riportò alla realtà. Alzai lo sguardo giusto in tempo per vederlo fermarsi davanti a me. Aprii la portiera e mi infilai dentro, chiudendola con un leggero colpo.
C'era silenzio nel veicolo. Il tassista non disse nulla, e io neanche. Guardavo fuori dal finestrino, ma i miei pensieri erano ancora su Hinata. E se fosse etero? E se alla fine si mettesse con Yachi?
L'idea mi tormentava. Non riuscivo a togliermela dalla testa, mi dava un fastidio incredibile. Perché mi dava così fastidio?
Il tassista, forse notando la mia espressione tesa, mi lanciò un'occhiata dallo specchietto retrovisore. "Va tutto bene, ragazzo?" chiese, la voce bassa ma curiosa.
Il tassista mi osservava ancora, aspettando una risposta. Sospirai profondamente, incrociando le braccia sul petto. "Non lo so. Forse mi piace qualcuno." Dissi e poi affermai: "No, a dire il vero, non lo so nemmeno io cosa provo per questa persona." mormorai, abbassando lo sguardo. Era la prima volta che lo ammettevo, e sentire quelle parole uscire dalla mia bocca mi fece sentire ancora più confuso.
Non ero sicuro di quello che stava succedendo dentro di me, e la mia mente continuava a vagare tra pensieri di Hinata e il suo sguardo sorridente, il suo odore d'arance e il modo in cui Yachi gli girava attorno.
Il tassista, Taiko, alzò lo sguardo dallo specchietto retrovisore e, con tono curioso, mi chiese: "E com'è questa persona per te? Cosa provi quando la vedi?"
Presi un respiro profondo, cercando di mettere in parole ciò che provavo. "Fisicamente, ha i capelli corti e disordinati, di un arancione acceso... come una fiamma viva, sempre in movimento. Sono così brillanti che sembrano catturare la luce di qualsiasi posto entri, come se fossero dipinti direttamente dal sole. I suoi occhi... sono grandi e rotondi, di un marrone ambrato, ma non spento. No, sono così pieni di vita, come se nascondessero un fuoco interno che non si spegne mai. Quando li guardi, non riesci a non sentire l'energia che trasmettono. È come se ogni volta che sorride, gli occhi gli ridessero insieme, facendoti dimenticare tutto il resto."
Cercai di continuare, scegliendo con cura le parole. "Il suo viso... è sempre così espressivo, ha delle lentiggini leggere sparse sulle guance, come schizzi di vernice su una tela. Non sono sempre visibili, ma quando le noti, sembrano dare ancora più vita al suo sorriso. Ha un corpo minuto, è basso, ma sembra fatto d'acciaio. Ogni muscolo è definito, ma non in modo ostentato. È compatto, forte, ma allo stesso tempo così agile che sembra non stia mai fermo. Ogni suo movimento è pieno di energia, come se stesse per scattare in qualsiasi momento."
Mi fermai un attimo, sentendo il cuore battere più forte mentre continuavo a parlare. "Quando lo vedo... sembra davvero un sole d'estate. Caldo, luminoso, impossibile da ignorare. È quel tipo di sole che ti scalda così tanto che a volte fa quasi male, ma non puoi farne a meno. E io... io sono come la luna accanto a lui. Quando sorride, è come se brillasse così tanto che io... io calo, scompaio. Mi sento quasi invisibile di fronte a tutta quella luce."
Taiko mi guardò sorpreso, facendo un piccolo cenno col capo. "Amico, se parli di lei così, allora sei davvero innamorato."
Mi irrigidii per un momento, il cuore che saltava un battito. Lei. Non mi sentii di correggerlo, non volevo spiegare che quella persona era in realtà un lui. Tornai a fissare fuori dal finestrino, mentre le sue parole continuavano a rimbombarmi in testa. Innamorato? Non lo sapevo. Non ero sicuro di nulla, ma il solo pensiero di Hinata mi faceva provare sensazioni che non riuscivo a ignorare.
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I need you. //Kagehina//
RomanceHinata Shoyo e Kageyama Tobio litigano pesantemente dopo la sconfitta contro il Grande Re durante il torneo di preliminari prefetturali. Nonostante il rancore, il loro silenzio dura solo fino a quando Hinata si ammala di influenza. Kageyama, dimostr...