Capitolo 43

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Hinata pov:

Salimmo insieme le scale verso la mia camera, il cuore che batteva all'unisono con i nostri passi. L'aria era tesa, carica di emozioni contrastanti, mentre cercavo di capire come Kageyama stesse affrontando la situazione. Era strano, ma la sua presenza mi dava una certa tranquillità, anche in un momento così imbarazzante.

Una volta entrati, mi sistemai sul letto, cercando di trovare le parole giuste per rompere il ghiaccio. Sentivo il bisogno di scusarmi per la mia famiglia, perché sapevo quanto potessero essere invadenti.

"Scusa per la mia famiglia." Dissi, abbassando lo sguardo per un momento. "Siamo un po'... rompi."

Kageyama scosse la testa, un sorriso sottile ma sincero che si faceva strada sul suo volto. "Non preoccuparti, Hinata. È tutto ok." La sua voce era rassicurante, e sentii un peso sollevarsi dal mio petto. La tensione che ci circondava sembrava dissiparsi, anche solo per un momento.

Kageyama fece un gesto con la mano, indicandomi di chiudere gli occhi. Lo seguii, chiudendo le palpebre con un certo scetticismo ma anche con un pizzico di curiosità.

"Non aprirli." Disse, e poi sentii il fruscio dei suoi vestiti mentre si cambiava. Mi ritrovai a immaginare Kageyama mentre si toglieva la maglietta e indossava qualcos'altro con cui sarebbe stato comunque stupendo.

"Hai davvero una bella famiglia." Aggiunse, e non potei fare a meno di sorridere al pensiero di Natsu.

"Grazie, ma a volte è un po' rompi." Risposi, ridacchiando. Le sue parole mi riempirono di orgoglio, ma sapevo bene che Natsu era capace di essere testarda e irrequieta, proprio come me.

Il silenzio riempì la stanza, e il tempo sembrava rallentare mentre Kageyama finiva di cambiarsi. In quel momento, tutto ciò che riuscivo a percepire era la presenza di Kageyama, e il pensiero che fosse lì, con me, mi rendeva incredibilmente felice.

Kageyama mi disse che potevo finalmente aprire gli occhi. Stavo per farlo quando, all'improvviso, sentii un movimento brusco. Kageyama, inciampando su qualcosa che non riuscivo a vedere, si avvicinò rapidamente e cadde sul letto facendo scontrare i nostri bacini.

In un attimo, le nostre labbra si sfiorarono. I miei occhi si aprirono all'improvviso, rimanendo bloccati su di lui. I nostri volti erano così vicini che potevo sentire il calore del suo respiro mescolarsi con il mio. La sorpresa ci colpì entrambi, e il tempo sembrò fermarsi mentre i nostri sguardi si incrociavano.

"Hinata..." Sussurrò Kageyama, il viso in un profondo rosso. Era incredibile vedere quel lato vulnerabile di lui, di solito così serio e composto.

"Uh..." Riuscii a balbettare, il cuore che sembrava voler uscire dal petto. Non riuscivo a distogliere lo sguardo dai suoi occhi, che brillavano di un'emozione che non riuscivo a definire. La stanza era immersa in un silenzio carico di tensione e confusione.

Entrambi eravamo immobili, bloccati in quel momento fragile e intenso. Le nostre facce si avvicinavano ulteriormente, e potevo sentire il calore delle sue guance. Il mio respiro si era fatto più veloce e pesante, mentre una strana sensazione di gioia e imbarazzo si mescolava dentro di me.

In quel momento, tutto il resto svanì. Non c'era più la mia famiglia invadente, né i capricci di Natsu. C'era solo Kageyama e me, sospesi in un attimo che sembrava eterno.

Kageyama si ricompose in fretta, il suo corpo rigido mentre cercava di staccarsi da me. Il suo volto era un misto di imbarazzo e colpa, mentre si rialzava lentamente, evitando di guardarmi negli occhi. Il calore della sua presenza ancora bruciava sulla mia pelle, ma cercai di nascondere quanto fossi eccitato.

I need you.  //Kagehina//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora