Capitolo 7

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Hinata pov:

Quando entrai in palestra, il suono delle palle da volley che rimbalzavano sul parquet, le urla dell'allenatore e dei miei compagni di squadra riempivano l'aria. Un aria calda e accogliente.

Poggiai il mio zaino e borsone vicino all'entrata della palestra.

Tutti si stavano allenando in cose diverse, chi nelle schiacciate, chi nelle recensioni, chi nei servizi e chi nelle alzate... come stava facendo Kageyama, fu il primo che notai, stava palleggiando per Daichi, che appena mi vide corse verso di me, seguito dal resto della squadra, tranne il corvino, lui era rimasto in disparte.

"Hinataaa! Eravamo preoccupati per te, di solito non salti mai nessun allenamento!" Esclamò Sugawara, seguito da Daichi: "Cosa sono quelle fasciature? Hai fatto a botte con qualcuno?!" Urlò lui con tono autoritario e severo. Cercai di calmarli e spiegare brevemente l'accaduto. Il braccio stava tornando a fare male, cazzo non ci voleva.

"Sei sicuro di volerti allenare in queste condizioni? Puoi anche tornare a casa."
Mi disse il coach, serrai i pugni e digrignai i denti: "Io voglio diventare più forte, quindi devo allenarmi e allenarmi. Sugawara-Senpai per favore fammi delle alzate!" Gli occhi del palleggiatore si illuminarono: "Certo! Prima riscaldati sennò rischi di farti male." Era colpito dalla mia determinazione, ma anche felice.

Iniziai il riscaldamento con Sugawara, nel mentre tutti gli altri continuarono a concentrarsi sui loro allenamenti.

"Senpai... Secondo lei sono davvero inutile in campo...?" Dissi senza pensarci, ma che diavolo sto facendo?

"Non dirlo nemmeno per scherzo, coglione!" Eh? Mi ha appena chiamato coglione? Ma che gli prende!?

"Tu sei essenziale per la vittoria, è vero Asahi è l'asso, Daichi e Nishinoya il fulcro della nostra ricezione, Tanaka è bravissimo con le diagonali, Kageyama ha un talento innato per la pallavolo, Tsukishima nonostante sia arrogante è un centrale bravissimo, Yamaguchi è migliorato tantissimo nel servizio e tu, sei l'esca perfetta. Se per una volta le tue schiacciate non sono andate a segno la colpa non è tua, nemmeno dell'alzatore. Perciò non demoralizzarti e cresci! Cresci con noi, Shoyo!"

Tutti erano sconvolti, insomma Sugawara che urlava in quel modo contro qualcuno? E poi verso di me che sono così carino? Però non era un rimprovero, era per darmi un motivo, un incoraggiamento e la forza per andare avanti dopo quelle parole.

Ero rimasto lì, immobile davanti a lui, fissandolo con gli occhi sgranati e la bocca socchiusa, cosa dovevo dire?

Fortunatamente venni salvato dalla mia squadra, scoppiarono tutti in una grossa risata, tranne lui, stava palleggiando da solo, contro il muro.

Il riscaldamento era finalmente finito. Le fasciature sul braccio e sulla testa pulsavano con un dolore costante, ma decisi di ignorarlo. Sugawara mi fece un cenno: "Pronto, Hinata?!"

Annuì deciso, pronto per la prima schiacciata di quel giorno.

La palla volò in aria, il movimento era quasi perfetto, i miei piedi lasciarono il pavimento e sentii l'adrenalina scorrere nelle vene. Ma appena la mia mano sfiorò la palla un'ondata di dolore mi scosse, la schiacciata era andata a segno ma era molto debole, si poteva definire una schiacciata?

"Dannazione..." mormorai, stringendo i denti per il dolore.

Il professor Takeda si avvicinò a me: "Hinata... Sarebbe il caso che dessi priorità al riposo." I miei occhi diventarono lucidi, mi sentivo arrabbiato, colmo di frustrazione.

"Shoyo... dovresti fare come dice il professore..." Intervenne Nishinoya, seguito da Tanaka: "Noya ha ragione! Finirai per farti male ancora di più. Così dovrai prolungare i tempi in cui non potrai giocare!"

Ritornai in me: "Ragazzi... Scusatemi tanto! Posso almeno rimanere a guardare l'allenamento?" Dissi, inchinandomi davanti ai miei compagni.

"Certo Shoyo, basta che tu non ti faccia male!" Si rivolse Nishinoya a me.

Andai a sedermi vicino ai miei oggetti personali che avevo lasciato davanti all'entrata della palestra e proprio in quel momento entrò qualcuno.

"Hinata Shoyo è qui dentro? Avrei delle cose da dargli." Era l'infermiera.

"Hey! Sono qui. Alla fine non mi alleno perché dopo una schiacciata ho sentito un dolore allucinante al braccio." Lei mi guardò seria e severa: "Ti avevo detto di venire da me se ti fossi fatto male! La testa come va?" Mi chiese, io le risposi: "Mi fa un po' male, però non si preoccupi!" La rassicurai.

La donna mi porse una pomata e delle pastiglie: "Le pastiglie sono per il mal di testa, prendile una volta al giorno, e poi stai attento, la ferita potrebbe riaprirsi e non sarebbe assolutamente un buon segno! Invece la pomata mettila mattina, sera e pomeriggio se proprio ti fa tanto male. Per una settimana non potrai allenarti, intesi?"

Il mio volto si rattristò, non potevo giocare a pallavolo per così tanto tempo? Già ero triste per colpa di uno scemo, ora anche questo?!

"Bene, io ora devo andare. Arrivederci!" Mi salutò, ricambiai con un cenno di mano.

Sfortunatamente, qualcun altro si stava avvicinando a me, questa volta era...

I need you.  //Kagehina//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora