Capitolo 13

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Kageyama pov:

Un suono stridulo e insistente mi svegliò di soprassalto. La campanella. Ci volle qualche secondo prima che mi rendessi conto di dove fossi. Mi ero addormentato, e la lezione era ormai finita.

La campanella suonò di nuovo, segno che era il momento della pausa pranzo. Mi guardai intorno, notando che la classe era praticamente vuota. Nessuno mi aveva svegliato... nessuno si era accorto che ero qui, rannicchiato nell'ultimo banco.

"Dannazione..." borbottai tra me e me, cercando di riprendermi dallo stato di confusione. Guardai l'orologio: avevo dormito per tutto il tempo, esattamente tre ore. La prima cosa che mi venne in mente fu Hinata. Dovevo trovarlo.

Mi alzai in fretta, senza perdere altro tempo, facendo quasi cadere la sedia. Avevo bisogno di vederlo, di parlargli, di assicurarmi che stesse bene.

Uscii dall'aula quasi correndo, il cuore che batteva forte per l'agitazione. Mi diressi a passi rapidi lungo il corridoio, il suono delle mie scarpe che rimbombava nelle orecchie. Stavo per raggiungere l'angolo che portava alla classe di Hinata quando mi scontrai con qualcuno.

L'impatto fu improvviso. Sentii il corpo di una persona urtare contro il mio e un suono soffocato di sorpresa. Davanti a me, una ragazza dai capelli lunghi e biondi barcollò all'indietro, finendo per terra. Le sue cose si sparpagliarono sul pavimento.

Non mi fermai, mi limitai a guardarla un attimo. Lei mi fissava con occhi spalancati, il viso arrossato, come se fosse sorpresa o imbarazzata. "Che problema ha?" pensai, alzando un sopracciglio. Non era il momento di preoccuparsi di cose simili.

"Scusami." mormorai velocemente, anche se le parole suonarono meccaniche. Ignorai quella situazione e mi affrettai verso la classe di Hinata, determinato a trovarlo e finalmente parlargli.

Arrivai davanti alla classe e notai subito che il banco di Hinata era vuoto. Il mio cuore iniziò a battere più forte e cominciai a cercare con lo sguardo Yukine, un amico di Hinata che, sebbene non mi andasse molto a genio per il fatto che chiacchierava spesso con lui, era l'unico che poteva darmi qualche informazione.

Yukine era un ragazzo dai capelli biondi e occhi rossi, di corporatura minuta e poco più alto di Hinata. Lo scorsi seduto al suo banco, immerso nella scrittura di messaggi sul cellulare. Sembrava preoccupato, che fece aumentare la mia ansia.

Mi avvicinai e chiesi con urgenza: "Yukine, sai dov'è Hinata?"

Yukine alzò lo sguardo dal cellulare e, con un'espressione preoccupata, rispose: "Non è venuto a scuola oggi. Non risponde ai miei messaggi e non so cosa gli sia successo. Stavo cercando di contattarlo, ma non ho avuto risposta. Ieri, durante le lezioni, è andato in infermeria perché stava male, ma non ho avuto tempo di passare a vedere come stava dopo."

Il mio stomaco si contrasse per l'ansia. Non avere notizie di Hinata mi preoccupava sempre di più.

"Oh... Grazie mille." Decisi che dovevo andare a casa sua per capire cosa stesse succedendo. "Senti... Non è che sai qual è il suo indirizzo? Vorrei andare da lui e assicurarmi che vada tutto bene." Dissi determinato.

Yukine esitò un momento, poi strappò un foglietto da un quaderno e prese una penna dal suo astuccio. Mentre cercava l'indirizzo nella chat con Hinata, il suo volto mostrava una crescente frustrazione. Dopo qualche istante, riuscì finalmente a trovarlo e riportarlo sul pezzo di carta.

"Scusa, non ricordavo l'indirizzo," disse mentre mi porgeva il foglietto. "Ecco, spero che non sia nulla di grave."

Dopo aver parlato con Yukine, tornai nella mia classe per il pranzo. Mi sedetti al mio posto e cercai di concentrarmi sul pranzo, ma ogni boccone sembrava insipido e mi mancava l'appetito. L'ora di pranzo passò velocemente mentre la mia mente continuava a pensare a Hinata.

Le lezioni sarebbero riprese dopo la pausa e avrei dovuto affrontare due ore di storia. Il suono della campanella annunciò l'inizio di quel periodo interminabile.

Mi sedetti al mio banco e cercai di seguire la lezione, ma la mente mi tornava continuamente all'indirizzo che Yukine mi aveva dato.

Durante la spiegazione, che non stavo minimamente seguendo, presi il bigliettino con l'indirizzo di Hinata e cercai di inserirlo nel navigatore del mio telefono.

Un pensiero mi passò subito per la testa come la pallottola di un fucile. Se Yukine aveva l'indirizzo di Hinata questo significa che lui era già stato a casa sua!

La consapevolezza mi riempì di un fastidio crescente. Sentivo un nodo nella gola e il mio stomaco si contraeva, mentre una sensazione di frustrazione e gelosia cresceva dentro di me. Non riuscivo a togliermi dalla testa l'immagine di Yukine, a casa di Hinata, facendo chissà cosa.

'Maledizione! Che tipo di rapporto c'è tra quei due?'Pensai tra e me mentre la campanella che segnava la fine della quarta ora suonava, purtroppo quella stronza non ci permetteva nemmeno due minuti di pausa e continuava a spiegare.

Ovviamente non la stavo ascoltando quindi controllai su Internet e scoprii che, a piedi, ci sarebbero voluti circa un'ora e quindici minuti per arrivare a casa di Hinata. Cominciai a considerare le opzioni per arrivarci più velocemente. Tuttavia, mi resi conto che nella zona non passavano autobus, e l'unica alternativa sarebbe stata prendere un taxi. Non avevo molto tempo e il costo del taxi non era dei più economici.

I need you.  //Kagehina//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora